Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Strafrechtliche Abteilung, Beschwerde in Strafsachen 6B.306/2019
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Bundesgericht

Tribunal fédéral

Tribunale federale

Tribunal federal

               

6B_306/2019

Sentenza del 22 maggio 2019

Corte di diritto penale

Composizione

Giudici federali Denys, Presidente,

Jametti, Muschietti,

Cancelliere Gadoni.

Partecipanti al procedimento

B.________,

patrocinato dall'avv. Massimo Bionda,

ricorrente,

contro

1. Ministero pubblico del Cantone Ticino,

2. A.________,

opponente.

Oggetto

Ripetuta appropriazione indebita qualificata, ripetuta sottrazione di cose
requisite o sequestrate; indennità, dissequestro,

ricorso in materia penale contro la sentenza emanata

il 29 gennaio 2019 dalla Corte di appello e di revisione penale del Cantone
Ticino (incarto n. 17.2017.46+104).

Fatti:

A. 

Con sentenza del 5 ottobre 2016 la Corte delle assise criminali ha dichiarato
A.________ autrice colpevole, tra l'altro, di ripetuta appropriazione indebita
qualificata, per avere, nell'esercizio della sua professione di avvocato,
indebitamente impiegato a profitto proprio e di terzi valori patrimoniali
affidatile, in particolare, nel periodo dal 4 novembre 2009 al 10 maggio 2011,
euro 454'193.90 e fr. 25'000.-- di pertinenza di B.________. L'imputata è
inoltre stata riconosciuta autrice colpevole di ripetuta sottrazione di cose
requisite o sequestrate, per avere nel periodo dal 4 novembre 2009 al 18
novembre 2010, sottratto e disposto degli importi sottoposti a sequestro penale
nelle sue mani di euro 362'188.90 e fr. 25'000.-- di pertinenza di B.________.
È altresì stata dichiarata autrice colpevole di ripetuta coazione, in parte
tentata, per avere, nel periodo dal 7 giugno 2010 al 13 dicembre 2010,
intralciato la libertà di agire di B.________ costringendolo a tollerare la
mancata consegna di atti e documenti di sua pertinenza. L'imputata è stata
riconosciuta autrice colpevole anche di ulteriori reati con riferimento ad
altri fatti e persone ed è stata prosciolta da altre accuse.

A.________ è stata condannata alla pena detentiva di 24 mesi, sospesa
condizionalmente per un periodo di prova di tre anni, parzialmente aggiuntiva a
una pena pecuniaria di 30 aliquote giornaliere di fr. 400.-- ciascuna
inflittale con un decreto d'accusa del 12 settembre 2013 del Ministero pubblico
del Cantone Ticino. Di questa pena pecuniaria è inoltre stata revocata la
sospensione condizionale. La Corte delle assise criminali ha, in particolare,
pure condannato l'imputata a versare allo Stato fr. 60'000.-- a titolo di
risarcimento equivalente nonché a B.________ fr. 50'000.-- a titolo di
risarcimento per le spese legali. Per ogni altra pretesa nei confronti
dell'interessata, B.________ è stato rinviato al foro civile. I giudici di
primo grado hanno ordinato il dissequestro e la restituzione a B.________ di
valori patrimoniali depositati su tre relazioni bancarie intestate a
A.________. Hanno inoltre ordinato la confisca sino a concorrenza del
risarcimento equivalente del saldo attivo di una di queste relazioni e disposto
l'assegnazione di tale risarcimento a B.________ e ad un altro accusatore
privato proporzionalmente ai crediti riconosciuti ai dispositivi relativi alle
indennità per il risarcimento delle spese legali.

B. 

Con sentenza del 29 gennaio 2019 la Corte di appello e di revisione penale
(CARP) ha parzialmente accolto sia l'appello dell'imputata sia l'appello
incidentale del Procuratore pubblico contro il giudizio di primo grado. La
Corte cantonale ha in particolare dichiarato A.________ autrice colpevole di
ripetuta appropriazione indebita qualificata, per avere indebitamente impiegato
a profitto proprio e di terzi valori patrimoniali affidatile, segnatamente, a
partire dal 31 dicembre 2009, di euro 137'340.99 di pertinenza di B.________.
L'imputata è pure stata riconosciuta autrice colpevole di ulteriori reati nei
confronti di altre persone, qui non litigiosi, ed è stata prosciolta dalle
rimanenti imputazioni, tra cui quella di ripetuta sottrazione di cose requisite
o sequestrate. Confermata la revoca della pena pecuniaria inflittale con il
decreto d'accusa del 12 settembre 2013, la Corte cantonale l'ha condannata alla
pena detentiva di 20 mesi, sospesa condizionalmente per un periodo di prova di
due anni, e alla pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere di fr. 30.--
ciascuna, per complessivi fr. 1'350.--. A.________ è in particolare pure stata
condannata a versare a B.________ fr. 40'000.-- a titolo di risarcimento per le
spese legali di prima sede e fr. 11'057.20 per quelle di appello. Questi è per
contro stato rinviato al foro civile per ogni altra pretesa nei confronti
dell'imputata.

C. 

B.________ impugna la sentenza della CARP con un ricorso in materia penale del
4 marzo 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di confermare
le condanne per i reati di ripetuta appropriazione indebita qualificata e di
ripetuta sottrazione di cose requisite o sequestrate pronunciate dal tribunale
di primo grado. Postula di conseguenza l'annullamento del proscioglimento da
quest'ultima imputazione. Il ricorrente chiede inoltre che l'imputata sia
condanna a versargli un'indennità di fr. 50'000.-- a titolo di risarcimento per
le spese legali di primo grado e di fr. 33'171.60 per quelle del procedimento
di appello. Chiede altresì di ordinare il dissequestro a suo favore delle
relazioni bancarie intestate a A.________, come disposto dai primi giudici.

D. 

La Corte cantonale e il Ministero pubblico rinunciano a formulare osservazioni.
L'opponente chiede di dichiarare inammissibile il ricorso, subordinatamente di
respingerlo.

Con decreto presidenziale del 4 aprile 2019 è stata accolta la domanda
provvisionale contenuta nel ricorso, nel senso che sono stati confermati i
sequestri dei valori patrimoniali.

Diritto:

1.

1.1. Deve preliminarmente essere evasa la domanda di ricusazione del Presidente
di questa Corte, presentata dall'opponente l'8 aprile 2019. L'interessata gli
rimprovera di avere emanato un giudizio anticipato sul ricorso accogliendo con
il decreto del 4 aprile 2019 la domanda di effetto sospensivo presentata da
B.________ ed omettendo di negargli subito la legittimazione ricorsuale.
Invero, nella causa connessa 6B_304/2019 la ricorrente ha comunicato il 9
maggio 2019 di ritirare l'istanza di ricusazione. Alla luce di quanto segue,
non occorre esaminare la portata di questo ritiro con riferimento alla causa
qui in esame.

1.2. La domanda di ricusa è stata formulata dall'opponente in maniera generica,
senza specificare e sostanziare un motivo di ricusazione ai sensi dell'art. 34
LTF. Il semplice fatto che un giudice abbia partecipato alla decisione
sull'effetto sospensivo in una causa pendente non basta infatti a giustificarne
la ricusa (sentenza 9C_248/2018 del 19 settembre 2018 consid. 1). Il decreto
presidenziale del 4 aprile 2019, con cui è stata accolta la domanda
provvisionale del ricorrente, lascia esplicitamente impregiudicata ogni
questione formale e di merito relativa al ricorso, compresa quindi la sua
ammissibilità. Non comporta alcun giudizio anticipato e non fonda di per sé un
motivo di ricusazione nei confronti del Presidente. La domanda dell'opponente è
pertanto manifestamente priva di fondamento e irricevibile (cfr. sentenza
5A_533/2016 del 7 settembre 2016 consid. 1.1, in: RtiD I-2017 pag. 157 seg.).
In tali circostanze, la presente sentenza può essere emanata nella composizione
ordinaria, con la partecipazione del Presidente della Corte, prescindendo
dall'avvio della procedura prevista dall'art. 37 LTF (cfr. AUBRY GIRARDIN, in:
Commentaire de la LTF, 2aed. 2014, n. 17 all'art. 36 e n. 13 all'art. 37).

2.

2.1. Il Tribunale federale esamina d'ufficio e con piena cognizione la sua
competenza (cfr. art. 29 cpv. 1 LTF) e l'ammissibilità del ricorso
sottopostogli (DTF 144 V 280 consid. 1; 144 II 184 consid. 1 e rispettivi
rinvii).

2.2. Presentato tempestivamente contro una decisione finale, resa in materia
penale da un'autorità cantonale di ultima istanza, il ricorso è di massima
ammissibile sotto il profilo degli art. 78 cpv. 1, 80 cpv. 1, 90 e 100 cpv. 1
LTF.

2.3. Nella risposta al ricorso, l'opponente contesta la legittimazione
ricorsuale di B.________, siccome difetterebbe della qualità di accusatore
privato. Il Tribunale federale esamina come visto liberamente l'ammissibilità
del rimedio esperito e non è quindi vincolato alla circostanza che la veste di
accusatore privato è stata ammessa dalla Corte cantonale. Il Tribunale federale
può infatti concludere che il ricorrente non è direttamente danneggiato dai
reati e non è di conseguenza abilitato a ricorrere (cfr. CHRISTIAN DENYS, Le
recours en matière pénale de la partie plaignante, in: SJ 2014 II pag. 251).

3.

3.1. Secondo l'art. 81 cpv. 1 lett. a e b n. 5 LTF, l'accusatore privato che ha
partecipato alla procedura dinanzi all'istanza precedente è abilitato ad adire
il Tribunale federale, se la decisione impugnata può influire sul giudizio
delle sue pretese civili. È considerato accusatore privato il danneggiato che
dichiara espressamente di partecipare al procedimento penale con un'azione
penale o civile (art. 118 cpv. 1 CPP). Giusta l'art. 115 cpv. 1 CPP, il
danneggiato è la persona i cui diritti sono stati direttamente lesi dal reato.
È tale la persona i cui diritti sono violati in modo diretto dall'infrazione
(DTF 143 IV 77 consid. 2.2). Di principio, soltanto il titolare del bene
giuridico che la norma penale in questione protegge direttamente da una lesione
o da una minaccia può prevalersi di una simile violazione diretta (DTF 141 IV 1
consid. 3.1 pag. 5). Quando una disposizione non tutela in primo luogo i beni
giuridici individuali, può essere considerato come danneggiato soltanto la
persona lesa nei suoi diritti dal reato in oggetto, per quanto la lesione
appaia come la conseguenza diretta del comportamento dell'autore (DTF 141 IV
454 consid. 2.3.1 e rinvii).

Nel caso di un reato contro il patrimonio di una persona giuridica solo la
stessa subisce un danno diretto e può quindi prevalersi della qualità di
danneggiata. La semplice dichiarazione formale di costituirsi accusatore
privato non comporta per l'avente diritto economico o azionista della società o
suo creditore la qualità di danneggiato e di conseguenza la legittimazione a
ricorrere (DTF 141 IV 380 consid. 2.3.3 pag. 386; 140 IV 155 consid. 3.3.1 pag.
158; cfr. 139 II 404 consid. 2.1.1 pag. 411 e 137 IV 134 consid. 5.2.1;
sentenza 1B_498/2017 del 27 marzo 2018 consid. 4.1 e rinvii). Spetta di
principio al ricorrente, in virtù dell'art. 42 cpv. 2 LTF, addurre i fatti a
sostegno della sua legittimazione (DTF 141 IV 1 consid. 1.1 e rinvii).

3.2. In concreto, il ricorrente giustifica la sua legittimazione limitandosi a
richiamare la sua veste di accusatore privato nel procedimento dinanzi alla
Corte cantonale. Non sostanzia tuttavia tale qualità con riferimento alla
fattispecie concretamente in discussione. Disattende che oggetto del gravame in
questa sede sono unicamente le imputazioni di ripetuta appropriazione indebita
e di ripetuta sottrazione di cose requisite o sequestrate. Gli sarebbe quindi
spettato esprimersi, con una motivazione conforme alle esigenze dell'art. 42
cpv. 2 LTF, sulla sua legittimazione ricorsuale giusta l'art. 81 LTF in
relazione a questi capi d'imputazione.

La Corte cantonale non ha accertato che il ricorrente era proprietario degli
averi che sarebbero stati oggetto di malversazioni da parte dell'opponente. Dai
considerandi del giudizio impugnato risulta che i valori patrimoniali litigiosi
provenivano da conti di società riconducibili al ricorrente (E.________SA e
F.________SA). La precedente istanza ha quindi accertato, in modo vincolante
per il Tribunale federale (art. 105 cpv. 1 LTF), che il ricorrente era avente
diritto economico degli averi, rispettivamente ch'essi erano a lui
riconducibili (cfr. sentenza impugnata, pag. 49 segg. e pag. 99 seg.). La
titolarità degli stessi da parte del ricorrente personalmente non è per contro
stata stabilita dalla Corte cantonale, che ha unicamente accertato come gli
averi in questione erano "di pertinenza di B.________". Premesso altresì che la
fattispecie di sottrazione di cose requisite o sequestrate (art. 289 CP)
protegge in primo luogo l'autorità statale e non gli interessi privati
individuali (cfr. sentenza 6B_750/2012 del 12 novembre 2013 consid. 3.2 non
pubblicato in DTF 140 IV 11; DTF 75 IV 174), il ricorrente non risulta nemmeno
titolare delle relazioni sottoposte a sequestro penale dall'autorità nelle mani
dell'opponente. In tali circostanze, quale mero avente diritto economico dei
beni patrimoniali in questione egli non è danneggiato direttamente dai reati e
non è quindi legittimato a ricorrere ai sensi dell'art. 81 cpv. 1 lett. b n. 5
LTF.

La sentenza impugnata accenna inoltre a un non meglio precisato "Trust
F.________". Anche a questo riguardo il ricorrente non fornisce tuttavia
chiarimenti circa la sua eventuale legittimazione ricorsuale. Non adduce in
particolare di rivestire la funzione di "trustee" e di essere quindi abilitato
a ricorrere in tale veste (cfr. sentenza 6B_1051/2018 del 19 dicembre 2018
consid. 1.2.2).

3.3. L'opponente aveva contestato la qualità di accusatore privato di
B.________ anche dinanzi alle istanze cantonali, che l'hanno ammessa. Come è
stato esposto, questa conclusione non vincola però il Tribunale federale, che
esamina d'ufficio e con piena cognizione l'ammissibilità del ricorso in materia
penale (cfr. consid. 2.3). Nell'ambito di una sentenza emanata nella fase
dell'istruzione del Ministero pubblico, il Tribunale federale aveva invero
rilevato che a quello stadio delle indagini, la veste di accusatore privato non
poteva essere esclusa di primo acchito. Aveva nondimeno precisato che tale
aspetto doveva essere ulteriormente approfondito, in particolare per quanto
concerne la questione della proprietà degli averi litigiosi o della qualità di
mero avente diritto economico del denunciante (cfr. sentenza 1B_698/2012 dell'8
marzo 2013 consid. 2.4 e 2.6). In quella fase, il procedimento penale verteva
peraltro anche su diverse altre ipotesi di reato, segnatamente su quelle di
violazione del segreto professionale, di soppressione di documenti, di
amministrazione infedele e di coazione (cfr. sentenza 1B_698/2012, citata,
consid. 2.1.1).

Nella fattispecie, i reati per i quali il ricorrente chiede la condanna
dell'opponente sono per finire circoscritti all'appropriazione indebita e alla
sottrazione di cose requisite o sequestrate. Egli avrebbe quindi dovuto
sostanziare la veste di accusatore privato con riferimento a tali imputazioni,
oggetto del gravame. Alla luce di quanto precede, il ricorrente difetta al
riguardo della qualità di danneggiato e pertanto della legittimazione
ricorsuale giusta l'art. 81 cpv. 1 lett. b n. 5 LTF.

4.

4.1. Ne segue che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. Le spese
giudiziarie seguono la soccombenza e sono quindi poste a carico del ricorrente
(art. 66 cpv. 1 LTF).

4.2. Non si attribuiscono ripetibili della sede federale all'opponente, che ha
presentato la risposta personalmente, senza avvalersi dell'assistenza di un
legale e senza che ciò abbia comportato per lei un onere particolarmente
importante, superiore a quanto può essere ragionevolmente richiesto nell'ambito
della tutela dei propri interessi (art. 68 cpv. 1 LTF; DTF 144 V 280 consid.
8.2 e rinvii).

 Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1. 

Il ricorso è inammissibile.

2. 

Le spese giudiziarie di fr. 3'000.-- sono poste a carico del ricorrente. Non si
accordano ripetibili della sede federale.

3. 

Comunicazione alle parti, rispettivamente al patrocinatore del ricorrente, e
alla Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino.

Losanna, 22 maggio 2019

In nome della Corte di diritto penale

del Tribunale federale svizzero

Il Presidente: Denys

Il Cancelliere: Gadoni