Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Strafrechtliche Abteilung, Beschwerde in Strafsachen 6B.1119/2019
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Bundesgericht

Tribunal fédéral

Tribunale federale

Tribunal federal

               

6B_1119/2019

Sentenza del 1° ottobre 2019

Corte di diritto penale

Composizione

Giudice federale Denys, Presidente,

Cancelliere Gadoni.

Partecipanti al procedimento

A.________,

ricorrente,

contro

Ministero pubblico del Cantone Ticino,

opponente.

Oggetto

Truffa, contravvenzione alla Legge federale sull'assicurazione contro gli
infortuni,

ricorso contro la sentenza emanata il 22 agosto 2019 dalla Corte di appello e
di revisione penale del

Cantone Ticino (incarto n. 17.2018.184[+161+188]).

Considerando:

che, dopo una serie di atti che non occorre qui evocare, con sentenza del 3
luglio 2018 la Giudice supplente della Pretura penale ha riconosciuto
A.________ autore colpevole di truffa per avere, nel periodo dal 9 febbraio
2015 al 1° gennaio 2016, ingannato con astuzia l'assicurazione B.________SA
inducendola ad atti pregiudizievoli per il suo patrimonio, nonché di
contravvenzione alla legge federale sull'assicurazione contro gli infortuni,
del 20 marzo 1981 (LAINF; RS 832.20), per avere omesso di fornire a detto
istituto assicurativo le informazioni relative alla propria inabilità
lavorativa dovuta ad un precedente incidente del 2 gennaio 2013;

che l'imputato è stato condannato alla pena pecuniaria di 90 aliquote
giornaliere di fr. 30.-- ciascuna, per complessivi fr. 2'700.--, sospesa
condizionalmente per un periodo di prova di due anni, e alla multa di fr.
500.--;

che, con sentenza del 22 agosto 2019, la Corte di appello e di revisione penale
del Cantone Ticino (CARP) ha respinto un appello dell'imputato contro il
giudizio di primo grado, confermando sia la condanna per i reati di truffa e di
contravvenzione alla LAINF, sia la pena inflittagli;

che A.________ impugna la sentenza della CARP con un ricorso del 24 settembre
2019 al Tribunale federale, chiedendo di essere prosciolto da entrambe le
imputazioni e di essere ammesso al beneficio dell'assistenza giudiziaria con
gratuito patrocinio;

che non sono state chieste osservazioni al gravame;

che il Tribunale federale esamina d'ufficio se e in che misura un ricorso può
essere esaminato nel merito (DTF 145 I 239 consid. 2; 145 II 153 consid. 1.1,
168 consid. 1 e rispettivi rinvii);

che, conformemente a quanto stabilito dagli art. 95 e 96 LTF, il ricorso in
materia penale al Tribunale federale può essere presentato per violazione del
diritto;

che, secondo l'art. 42 LTF, il ricorso deve contenere le conclusioni, i motivi
e l'indicazione dei mezzi di prova (cpv. 1) e dev'essere motivato in modo
sufficiente, spiegando nei motivi perché l'atto impugnato viola il diritto
(cpv. 2; DTF 142 I 99 consid. 1.7.1; 134 II 244 consid. 2.1);

che il ricorrente deve quindi almeno concisamente confrontarsi con le
considerazioni esposte nella decisione impugnata (DTF 134 II 244 consid. 2.1);

che le esigenze di motivazione sono inoltre accresciute trattandosi di
contestazioni relative all'accertamento dei fatti e alla valutazione delle
prove;

che i fatti accertati dalla Corte cantonale sono infatti di principio
vincolanti per il Tribunale federale, tranne quando sono stati accertati in
modo manifestamente inesatto, vale a dire arbitrario (DTF 143 I 310 consid.
2.2; 141 IV 249 consid. 1.3.1), o in violazione del diritto (cfr. art. 105 cpv.
1 e art. 97 cpv. 1 LTF);

che il ricorrente deve quindi censurare la violazione del divieto dell'arbitrio
(art. 9 Cost.) nell'accertamento dei fatti e nella valutazione delle prove,
motivando la censura in modo chiaro e preciso, conformemente alle esigenze
poste dall'art. 106 cpv. 2 LTF (DTF 143 IV 500 consid. 1.1; 142 III 364 consid.
2.4);

che, in questa ottica, argomentazioni meramente appellatorie e semplici rinvii
agli atti cantonali non sono ammissibili (DTF 144 V 50 consid. 4.2; 143 IV 122
consid. 3.3);

che, per motivare l'arbitrio, non basta criticare semplicemente la decisione
impugnata contrapponendole una versione propria, ma occorre dimostrare per
quale motivo l'accertamento dei fatti o la valutazione delle prove sono
manifestamente insostenibili, si trovano in chiaro contrasto con la
fattispecie, si fondano su una svista manifesta o contraddicono in modo urtante
il sentimento della giustizia e dell'equità (DTF 143 IV 241 consid. 2.3.1 e
rinvii; 129 I 173 consid. 3.1, 8 consid. 2.1);

che, nella fattispecie, queste esigenze di motivazione sono del tutto
disattese, visto che il ricorrente non si confronta puntualmente con gli
accertamenti e le valutazioni posti a fondamento del giudizio della Corte
cantonale e nemmeno tenta di dimostrare perché tale decisione violerebbe il
diritto;

che il ricorrente critica genericamente la sentenza impugnata esponendo la
propria versione dei fatti, ma non spiega in modo chiaro e preciso,
conformemente alle esigenze dell'art. 106 cpv. 2 LTF, per quali ragioni i
giudici cantonali sarebbero incorsi nell'arbitrio, segnatamente perché
determinati accertamenti o apprezzamenti probatori sarebbero manifestamente
insostenibili, in chiaro contrasto con la fattispecie, o si fonderebbero su una
svista manifesta (DTF 143 IV 241 consid. 2.3.1 e rinvii; 129 I 173 consid. 3.1,
8 consid. 2.1);

che la Corte cantonale ha in particolare accertato che il contratto di lavoro
sottoscritto dal ricorrente e il salario pattuito erano fittizi;

che il ricorrente non si confronta con i dettagliati motivi posti dalla CARP
alla base di questo accertamento (cfr. considerando n. 4 della sentenza
impugnata), sostanziandoli di arbitrio con un'argomentazione conforme alle
esigenze dell'art. 106 cpv. 2 LTF;

ch'egli non fa in seguito valere né la violazione dell'art. 146 CP, relativo
alla fattispecie di truffa, né la violazione dell'art. 112 cpv. 3 LAINF
(rispettivamente dell'art. 113 LAINF vigente nel periodo di commissione dei
fatti incriminati);

che il ricorrente non contesta specificamente nemmeno la commisurazione della
pena, in particolare non sostiene che la sanzione inflittagli violerebbe gli
art. 47 segg. CP;

che pertanto il ricorso, non motivato in modo sufficiente, può essere deciso
sulla base della procedura semplificata dell'art. 108 cpv. 1 lett. b LTF;

che la domanda di assistenza giudiziaria con gratuito patrocinio deve essere
respinta, essendo il gravame fin dall'inizio privo di possibilità di successo
(art. 64 cpv. 1 LTF);

che anche la designazione di un avvocato nell'ambito del gratuito patrocinio
(art. 64 cpv. 2 LTF) presuppone che il ricorso non sembri privo di probabilità
di successo (cfr. sentenze 6B_13/2015 dell'11 febbraio 2015 consid. 3 e 6B_81/
2012 del 16 luglio 2013 consid. 2);

che non essendo in concreto adempiuta questa condizione, pure la domanda di
designare un patrocinatore deve essere respinta;

che le spese giudiziarie seguono la soccombenza e devono pertanto essere
accollate al ricorrente (art. 66 cpv. 1 LTF);

che tuttavia, in considerazione della sua situazione finanziaria, si giustifica
di prelevare una tassa di giustizia ridotta (art. 65 cpv. 2 LTF);

 per questi motivi, il Presidente pronuncia:

1. 

Il ricorso è inammissibile.

2. 

La domanda di assistenza giudiziaria del ricorrente è respinta.

3. 

Le spese giudiziarie di fr. 500.-- sono poste a carico del ricorrente.

4. 

Comunicazione alle parti e alla Corte di appello e di revisione penale del
Cantone Ticino.

Losanna, 1° ottobre 2019

In nome della Corte di diritto penale

del Tribunale federale svizzero

Il Presidente: Denys

Il Cancelliere: Gadoni