Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

I. Zivilrechtliche Abteilung, Beschwerde in Zivilsachen 4A.38/2019
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Bundesgericht

Tribunal fédéral

Tribunale federale

Tribunal federal

               

4A_38/2019

Sentenza dell'8 aprile 2019

I Corte di diritto civile

Composizione

Giudici federali Kiss, Presidente,

Hohl, Niquille,

Cancelliere Piatti.

Partecipanti al procedimento

A.________,

ricorrente,

contro

B.________AG,

patrocinata dall'avv. dott. Franco Pedrazzini,

opponente.

Oggetto

contratto d'appalto; mercede,

ricorso contro la sentenza emanata il 28 novembre 2018 dalla II Camera civile
del Tribunale d'appello del

Cantone Ticino (12.2017.61).

Fatti:

A.

A.a. L'arch. A.________ e C.________ sono stati i promotori della costruzione
di un edificio costituito in proprietà per piani a Minusio. Nell'ambito di tale
progetto essi hanno concluso con la B.________AG un contratto 24 agosto/3
settembre 2010 per la fornitura e posa di serramenti in alluminio e vetro per
tutti i sei appartamenti dello stabile per un costo preventivato a fr.
365'638.80. Il 18 luglio 2012 l'appaltatrice ha trasmesso ai committenti la
fattura finale per un importo totale di fr. 446'374.40.-- e ha chiesto, dopo
aver dedotto gli acconti ricevuti, il pagamento di fr. 136'374.40. Di tale
importo i committenti hanno versato fr. 30'000.--.

A.b. In seguito a un problema di fessurazione dei vetri, i committenti hanno
inoltrato il 18 ottobre 2013 un'istanza di assunzione di prova a titolo
cautelare. Nel corso di tale procedura, stralciata dai ruoli il 9 dicembre
2014, è stata allestita la perizia giudiziaria 18 settembre 2014.

A.c. Con petizione 13 gennaio 2014 la B.________AG ha convenuto in giudizio
innanzi alla Pretura di Locarno-Campagna A.________ e C.________, chiedendo che
venissero condannati al pagamento di fr. 106'374.40 a saldo dei lavori
effettuati e alla rifusione di fr. 1'000.-- per le spese della procedura di
conciliazione. Il Pretore aggiunto ha integralmente accolto l'azione con
sentenza 10 marzo 2017.

B. 

La II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha respinto,
con sentenza 28 novembre 2018, l'appello presentato da A.________. La Corte
cantonale ha confermato che l'attrice aveva eseguito una prestazione
supplementare da remunerare, successiva a quelle inizialmente previste. Ha poi
ritenuto che la pretesa violazione del dovere di diligenza per il mancato
avviso del superamento di spesa non solo era stata sollevata tardivamente, ma
si rivela pure infondata nel merito. Ha infine considerato contraria all'art.
317 CPC l'argomentazione, proposta per la prima volta in sede di appello,
secondo cui sarebbe stata fornita una prestazione diversa da quella concordata
e che i vetri non sarebbero stati a norma.

C. 

Con ricorso in materia civile del 20 gennaio 2019 A.________ postula la riforma
della sentenza di appello nel senso che la petizione sia respinta e che le
spese processuali e le ripetibili siano poste a carico dell'attrice. Afferma di
avere correttamente motivato il suo appello e contesta che la cosiddetta
"Unterkonstruktion" sia un'opera aggiuntiva da rimunerare ulteriormente.
Sostiene poi che l'attrice non avrebbe solo violato il suo dovere di diligenza
per la mancata informazione sul maggiore costo, ma avrebbe anche fornito un
aliud, per altro nemmeno a norma.

Non è stato ordinato uno scambio di scritti.

Diritto:

1. 

Visto il tenore dell'impugnativa in esame giova ricordare i seguenti principi
che reggono una procedura innanzi al Tribunale federale.

Giusta l'art. 42 cpv. 2 LTF nei motivi di un ricorso occorre spiegare in modo
conciso perché l'atto impugnato viola il diritto. Per soddisfare l'obbligo di
motivazione, il ricorrente deve discutere le considerazioni della decisione
impugnata e indicare con precisione in che consiste la violazione del diritto.
A tal fine non è necessario che menzioni espressamente le disposizioni legali
(il numero preciso dell'articolo di legge) o che designi espressamente i
principi non scritti del diritto che sarebbero stati lesi. Occorre tuttavia che
dalla lettura dell'allegato si capisca chiaramente quali regole di diritto
sarebbero state violate (DTF 140 III 86 consid. 2). Il ricorrente non può
limitarsi a ribadire le posizioni giuridiche assunte durante la procedura
cantonale, ma deve criticare i considerandi del giudizio attaccato che ritiene
lesivi del diritto (sentenza 4A_273/2012 del 30 ottobre 2012 consid. 2.1, non
pubblicato nella DTF 138 III 620). Quando la sentenza impugnata (o parte di
essa) si fonda su più motivazioni indipendenti (alternative o sussidiarie), il
ricorrente deve confrontarsi con ognuna di esse in modo conforme agli art. 42
cpv. 2 e 106 cpv. 2 LTF, pena l'inammissibilità (DTF 142 III 364 consid. 2.4
con rinvii).

Il Tribunale federale, pur applicando d'ufficio il diritto federale (art. 106
cpv. 1 LTF), considera di regola solo gli argomenti proposti nell'atto di
ricorso (DTF 140 III 86 consid. 2; 134 III 102 consid. 1.1) e fonda la sua
sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore (art. 105 cpv. 1 LTF). A
questi appartengono sia le constatazioni concernenti le circostanze relative
all'oggetto del litigio sia quelle riguardanti lo svolgimento della procedura
innanzi all'autorità inferiore e in prima istanza, vale a dire gli accertamenti
che attengono ai fatti procedurali (DTF 140 III 16 consid. 1.3.1 con
riferimenti). Il Tribunale federale può unicamente rettificare o completare
l'accertamento dei fatti dell'autorità inferiore, se esso è manifestamente
inesatto o risulta da una violazione del diritto ai sensi dell'art. 95 LTF
(art. 105 cpv. 2 LTF). "Manifestamente inesatto" significa in questo ambito
"arbitrario" (DTF 140 III 115 consid. 2; 135 III 397 consid. 1.5). La parte che
critica la fattispecie accertata nella sentenza impugnata deve sollevare la
censura e motivarla in modo preciso, come esige l'art. 106 cpv. 2 LTF (DTF 140
III 264 consid. 2.3, con rinvii). Essa deve spiegare in maniera chiara e
circostanziata in che modo queste condizioni sarebbero soddisfatte (DTF 140 III
16 consid. 1.3.1 con rinvii). Se vuole completare la fattispecie deve
dimostrare, con precisi rinvii agli atti della causa, di aver già presentato
alle istanze inferiori, rispettando le regole della procedura, i relativi fatti
giuridicamente pertinenti e le prove adeguate (DTF 140 III 86 consid. 2). Se la
critica non soddisfa queste esigenze, le allegazioni relative a una fattispecie
che si scosta da quella accertata non possono essere prese in considerazione
(DTF 140 III 16 consid. 1.3.1). L'eliminazione del vizio deve inoltre poter
essere determinante per l'esito del procedimento (art. 97 cpv. 1 LTF).

2. 

Il ricorrente afferma che il suo diritto di essere sentito sarebbe stato
violato perché la Corte cantonale non avrebbe esaminato tre sue contestazioni
dirette contro la sentenza di primo grado.

Nella fattispecie l'autorità inferiore, pur avendo criticato la motivazione
dell'impugnativa, ha esaminato nel consid. 5.1 il contenuto delle cifre 8 e 11
dell'appello, concernenti la cosiddetta "Unterkonstruktion" e in cui il
ricorrente aveva in sostanza asserito che questa era compresa nel prezzo
iniziale e che non aveva accettato una fatturazione aggiuntiva. Anche la cifra
14 del rimedio di diritto, concernente l'obbligo di diligenza, è stato oggetto
di esame da parte dell'autorità inferiore al consid. 6 della sentenza
impugnata. Infine, per quanto riguarda invece la cifra 13 dell'appello, in cui
viene solo affermato in modo apodittico che un accertamento del Pretore
andrebbe riformato, la Corte cantonale ha a ragione ritenuto che essa non
contiene alcuna censura che rispetta i requisti di motivazione previsti dal
CPC. Il ricorso si rivela pertanto infondato su questo punto.

3. 

3.1. La Corte di appello ha indicato che né dai piani elaborati dalla parte
convenuta per permettere l'allestimento dell'offerta né dalla conferma
dell'ordine risultava la cosiddetta "Unterkonstruktion", la quale non è
indispensabilmente legata alla fornitura e posa di serramenti, ma che, come
risulta dalla perizia, poteva anche essere realizzata da un'altra impresa
oppure sostituita da altre soluzioni. Anche i testi hanno ribadito che di
regola essa non rientra fra le operazioni standard del metalcostruttore.
Inoltre l'appaltatrice ha fatto sottoscrivere ai committenti, prima di
procedere alla sua erezione, i relativi piani.

3.2. Il ricorrente afferma che interpretando il contratto risultava che
l'"Unterkonstruktion" andava a carico dell'appaltatrice, poiché sarebbe
imprescindibile alla posa del serramento. Se essa fosse effettivamente stata
un'aggiunta all'offerta, ci sarebbe stato un ulteriore preventivo. I testi e il
perito citati nella sentenza impugnata, sempre secondo il ricorrente, si
esprimerebbero del resto in modo generico.

3.3. Nella fattispecie giova innanzi tutto rilevare che il ricorrente si limita
in larga misura ad inammissibilmente ricopiare testualmente il suo appello. Per
il resto egli pare misconoscere che la Corte cantonale ha stabilito il
contenuto iniziale del contratto giungendo alla conclusione, segnatamente sulla
base dei piani e della conferma dell'ordine, che questo non prevedeva la
cosiddetta "Unterkonstruktion". Il fatto che le deduzioni dell'autorità
inferiore non coincidano con quelle del ricorrente, non significa che la prima
abbia violato il diritto federale. Nemmeno affermando in modo apodittico che
l'"Unterkonstruktion" era compresa nel prezzo iniziale e che se così non fosse
stato sarebbe stato necessario un preventivo supplementare, il ricorrente
formula una critica conforme ai predetti requisiti di motivazione.

4. 

4.1. La Corte d'appello ha poi ritenuto che a giusta ragione il Pretore ha
considerato tardivo secondo l'art. 229 CPC, perché unicamente sollevato con le
conclusioni, il rimprovero mosso all'attrice di non aver informato i convenuti
del superamento di spesa. Ha inoltre indicato, a titolo abbondanziale, che i
committenti, quali persone attive nel ramo, erano consapevoli che i lavori
supplementari in discussione avrebbero comportato un aumento della mercede da
versare all'appaltatrice.

4.2. Con riferimento alla motivazione abbondanziale, il ricorrente ritiene che
la Corte cantonale abbia agito con " molta superficialità " e afferma di aver "
fornito disegni dai quali si vedeva che il telaio avrebbe dovuto appoggiare
sulla soletta " e che " il dettaglio costruttivo spettava proprio alla ditta
attrice ".

4.3. In concreto con la predetta critica il ricorrente non spiega in che modo
la Corte cantonale avrebbe violato il diritto federale, ma si limita a
inammissibilmente dare una propria valutazione del considerando impugnato e a
riproporre in modo criptico quelli che ritiene essere stati gli obblighi
assunti dall'opponente. Poiché il ricorrente non è riuscito a invalidare la
motivazione abbondanziale indipendente della sentenza impugnata, non occorre
esaminare le censure dirette contro la motivazione principale fondata sul
diritto processuale. Infatti, anche qualora queste dovessero rivelarsi fondate,
la sentenza impugnata non potrebbe essere riformata in ragione delle
considerazioni abbondanziali ivi contenute.

5. 

5.1. La Corte cantonale ha infine richiamato l'art. 317 CPC e ha ritenuto
inammissibilmente basati su fatti non debitamente allegati in prima istanza i
rimproveri mossi all'attrice di avere fornito vetri che non erano a norma e che
costituivano un aliud rispetto a quanto pattuito contrattualmente (vetri float
invece che temperati). Davanti al Pretore i convenuti si erano infatti limitati
a vagamente accennare a dei difetti.

5.2. Il ricorrente richiama il principio iura novit curia e afferma di essersi
validamente prevalso di una nuova valutazione giuridica della fattispecie
quando ha sostenuto che la prestazione effettuata dall'opponente era un aliud.
Il fatto che i vetri forniti non siano a norma e siano diversi da quelli
ordinati risulterebbe inequivocabilmente dalla perizia cautelare agli atti. Non
avendo impiantato quanto pattuito, sostiene il ricorrente, l'opponente si
troverebbe in mora e non avrebbe quindi diritto ad alcuna mercede.

5.3. In concreto a giusta ragione il ricorrente non asserisce che la Corte
cantonale avrebbe dovuto prendere in considerazione fatti nuovi perché
sarebbero dati i presupposti di cui all'art. 317 CPC, ma afferma che i giudici
" non possono esimersi dall'esaminare la perizia cautelare ". Sennonché,
contrariamente a quanto sembra ritenere il ricorrente, l'obbligo di applicare
il diritto d'ufficio non impone alla Corte d'appello di estrapolare dagli atti
fatti, che non sono stati debitamente allegati in prima istanza, su cui una
parte fonda nuove tesi giuridiche. Ne segue che pure questa censura si rivela
infondata.

6. 

Da quanto precede discende che il ricorso si palesa, nella misura in cui è
ammissibile, infondato e come tale va respinto. Le spese giudiziarie seguono la
soccombenza (art. 66 cpv. 1 LTF), mentre non si giustifica assegnare ripetibili
all'opponente che, non essendo stata invitata a presentare una risposta, non è
incorsa in spese per la procedura innanzi al Tribunale federale.

Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1. 

Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è respinto.

2. 

Le spese giudiziarie di fr. 5'000.-- sono poste a carico del ricorrente.

3. 

Comunicazione alle parti, alla II Camera civile del Tribunale d'appello del
Cantone Ticino e a C.________.

Losanna, 8 aprile 2019

In nome della I Corte di diritto civile

del Tribunale federale svizzero

La Presidente: Kiss

Il Cancelliere: Piatti