Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

II. Öffentlich-rechtliche Abteilung, Beschwerde in öffentlich-rechtlichen Angelegenheiten 2C.1037/2016
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Bundesgericht
Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal

[8frIR2ALAGK1]     
2C_1037/2016       

Sentenza del 24 agosto 2017

II Corte di diritto pubblico

Composizione
Giudici federali Seiler, Presidente,
Zünd, Stadelmann,
Cancelliere Savoldelli.

Partecipanti al procedimento
1. A.________,
2. B.________,
ricorrenti,

contro

Divisione delle contribuzioni del Cantone Ticino, viale S. Franscini 6, 6501
Bellinzona.

Oggetto
Imposta federale diretta 2013,

ricorso in materia di diritto pubblico contro la sentenza emanata il 6 ottobre
2016 dalla Camera di diritto tributario del Tribunale d'appello del Cantone
Ticino.

Fatti:

A. 
La costituzione della società in nome collettivo C.________, che aveva lo scopo
di condurre il ristorante D.________ a X.________ risale all'ottobre 1990. Nel
2006, a seguito del decesso di E.________, la società ha cambiato ragione
sociale in F.________. Lo scopo sociale è rimasto invariato. Alla morte di
G.________, A.________ è poi subentrato nella quota parte del padre.
La società in nome collettivo F.________ è stata sciolta con accordo
sottoscritto tra i soci... marzo 2013. Lo stesso giorno questi ultimi hanno
ceduto a terzi i mappali yyy (uuu mq) e zzz (vvv mq) RFD del Comune di
X.________ - da loro posseduti in ragione di ½ (A.________), ¼ (I.________) e ¼
(H.________) e che costituivano fino al 2002 un'unica particella (originario
mappale yyy di www mq) - per un importo di fr. 4'500'007.--.

B. 
L'11 marzo 2015, l'Ufficio circondariale di tassazione competente ha notificato
ai coniugi A.________ e B.________ la decisione di tassazione 2013. In tale
contesto, e in particolare in relazione al calcolo dell'imposta federale
diretta, ha aggiunto ai proventi dichiarati dai contribuenti un reddito da
attività indipendente di fr. 1'768'000.--, definendoli come "valori stabiliti,
sulla base degli elementi noti all'autorità fiscale e delle indicazioni fornite
dal contribuente o dal rappresentante legale in merito alla vendita delle
proprietà immobiliari di X.________, tutte di carattere aziendale".
L'originaria tassazione è stata in seguito confermata, sia su reclamo, sia su
ricorso alla Camera di diritto tributario del Tribunale d'appello del Cantone
Ticino, che si è espressa in merito con sentenza del 6 ottobre 2016.
Confrontata a sua volta con l'argomentazione secondo cui la superficie
costituente la particella zzz, che fino al 2002 faceva parte della particella
yyy, non era mai stata utilizzata a fini commerciali, anche la Corte cantonale
l'ha in effetti respinta.

C. 
Il 9 novembre 2016 A.________ e B.________ hanno impugnato il giudizio della
Camera di diritto tributario con ricorso in materia di diritto pubblico al
Tribunale federale, domandandone la riforma.
In corso di procedura, la Divisione delle contribuzioni ha chiesto al Tribunale
federale di confermare la decisione della Camera di diritto tributario. Con una
risposta tardiva, la stessa domanda è giunta da quest'ultima.

Diritto:

1. 
L'impugnativa concerne una causa di diritto pubblico che non ricade sotto
nessuna eccezione prevista dall'art. 83 LTF ed è diretta contro una decisione
finale (art. 90 LTF) resa in ultima istanza cantonale da un tribunale superiore
(art. 86 cpv. 1 lett. d e cpv. 2 LTF). Essa è stata presentata nei termini dai
destinatari del giudizio contestato (art. 100 cpv. 1 LTF), con interesse al suo
annullamento (art. 89 cpv. 1 LTF), ed è pertanto ammissibile quale ricorso in
materia di diritto pubblico giusta l'art. 82 segg. LTF (al riguardo, cfr. anche
l'art. 146 LIFD).

2.

2.1. Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto federale (art. 106 cpv.
1 LTF); nondimeno, tenuto conto dell'onere di allegazione e motivazione posto
dalla legge (art. 42 cpv. 1 e 2 LTF), si confronta di regola solo con le
censure sollevate. Occorre quindi spiegare in cosa consiste la lesione del
diritto e su quali punti il giudizio contestato viene impugnato (DTF 134 II 244
consid. 2.1 pag. 245 seg.). Rispettate le condizioni che prescrive l'art. 42
cpv. 2 LTF, il Tribunale federale applica comunque il diritto federale
d'ufficio (art. 106 cpv. 1 LTF) e può accogliere o respingere un ricorso anche
per motivi diversi da quelli invocati o su cui si è fondata l'autorità
precedente (DTF 133 II 249 consid. 1.4.1 pag. 254).
Esigenze più severe valgono invece in relazione alla violazione di diritti
fondamentali; essa va infatti motivata con precisione (art. 106 cpv. 2 LTF; DTF
133 II 249 consid. 1.4.2 pag. 254).

2.2. Per quanto riguarda i fatti, il Tribunale federale fonda il suo
ragionamento giuridico sull'accertamento svolto dall'autorità inferiore (art.
105 cpv. 1 LTF); può scostarsene solo se è stato eseguito in violazione del
diritto ai sensi dell'art. 95 LTF o in modo manifestamente inesatto, ovvero
arbitrario, profilo sotto il quale viene esaminato anche l'apprezzamento delle
prove agli atti (DTF 136 III 552 consid. 4.2 pag. 560; sentenza 2C_959/2010 del
24 maggio 2011 consid. 2.2).
L'eliminazione del vizio deve inoltre poter influire in maniera determinante
sull'esito della causa (art. 97 cpv. 1 LTF). A meno che non ne dia motivo la
decisione impugnata, il Tribunale federale non considera infine fatti o mezzi
di prova nuovi (art. 99 cpv. 1 LTF; DTF 133 IV 343 consid. 2.1 pag. 343 seg.).

2.3. Il gravame è solo in parte conforme ai requisiti in materia di motivazione
indicati. Nella misura in cui non li rispetta - poiché si limita ad esempio a
lamentare una carente motivazione del giudizio impugnato senza motivare
compiutamente la critica in questione (art. 106 cpv. 2 LITF) - esso non può
pertanto essere approfondito oltre.
Dato che non vengono messi validamente in discussione - con una motivazione
conforme all'art. 106 cpv. 2 LTF, che ne dimostri un accertamento arbitrario e
che indichi perché sarebbero date le condizioni previste dall'art. 97 cpv. 1
LTF per una loro rettifica -, i fatti che emergono dal giudizio impugnato
vincolano nel contempo il Tribunale federale (art. 105 cpv. 1 LTF; DTF 134 II
244 consid. 2.2 pag. 246; 133 Il 249 consid. 1.2.2 pag. 252; sentenze 2C_550/
2015 del 1° ottobre 2015 consid. 4.2.1 e 2C_539/2014 del 23 ottobre 2014
consid. 6.2.1). In effetti, dimostrati non sono neanche gli estremi per
produrre rispettivamente chiedere l'assunzione di nuove prove (art. 99 cpv. 1
LTF; sentenza 2C_498/2015 del 5 novembre 2015 consid. 2.4). Neppure esaminabili
sono infine le censure rivolte ancora contro la decisione di tassazione e su
reclamo, poiché tema del ricorso può essere soltanto la sentenza dell'istanza
precedente (DTF 134 II 142 consid. 1.4 pag. 144).

3.
Oggetto della procedura è il trattamento fiscale dell'utile ricavato dalla
vendita della particella zzz RFD del Comune di X.________.

3.1. Pronunciandosi sul ricorso davanti ad essa interposto, la Camera di
diritto tributario ha riassunto i termini della contesa in questo modo:

"I ricorrenti ritengono che il mapp. zzz RFD di X.________ non facesse parte
del patrimonio commerciale della società in nome collettivo F.________ (nella
quale A.________ è entrato a far parte in ragione di ½ a seguito del decesso
del padre G.________ nel 2006), posto come tale fondo sarebbe sempre stato
estrinseco alla società in nome collettivo poiché mai utilizzato a fini
commerciali, e nel 2002 il terreno in questione sarebbe stato "espropriato"
dalla part. yyy RFD X.________. In tal senso, secondo gli insorgenti, l'utile
ricavato dalla vendita del mappale zzz RFD X.________ non sarebbe imponibile
quale reddito da attività indipendente, poiché realizzazione di sostanza
privata".

3.2. Richiamati gli art. 10, 16 e 18 LIFD, essa ha poi rilevato che la natura
commerciale del fondo in questione andava invece confermata.

3.2.1. Nel giudizio querelato, la Camera di diritto tributario ha indicato
innanzitutto quanto segue:
che dal registro di commercio si evince che lo scopo della società in nome
collettivo C.________ (fino al... marzo 2006) e F.________ (fino alla
liquidazione) era la conduzione di un ristorante;
che nel bilancio della società in nome collettivo relativo al 1991 e 1992
figura tra gli attivi il mappale yyy, con un valore di fr. 534'946.--;
che il 27 dicembre 2002 G.________ (per ½) e la comunione ereditaria fu
E.________ composta da H.________ e I.________ (per l'altro ½) hanno presentato
a registro fondiario un'istanza di iscrizione di frazionamento della particella
yyy (originariamente di mq www) a seguito della quale è stato creato il mappale
zzz (di mq vvv) e il primitivo mappale yyy è divenuto di mq uuu;
che, con verbale del 7 aprile 2005, firmato dai soci dell'allora società, è
stata confermata la natura aziendale del mappale yyy;
che nei bilanci della società relativi ai periodi fiscali 2012 e 2013 figura
agli attivi - nella sostanza fissa - l'immobile particella yyy, sempre al
valore originario di fr. 534'946.--;
che gli immobili yyy e zzz sono stati venduti il 2 aprile 2013 allo stesso
acquirente e che dal conto economico della società in nome collettivo per il
2013 emerge un ricavo straordinario di fr. 1'095'056.--.

3.2.2. Ciò detto e ricordato che, finché l'utile in capitale non viene
assoggettato all'imposta sul reddito, un immobile rimane nella sostanza
commerciale, rispettivamente che la prova di un passaggio dalla sostanza
commerciale a quella privata di un bene spetta al contribuente, i Giudici
ticinesi hanno poi aggiunto:
che, anche dopo la presentazione dell'istanza di frazionamento dell'originario
mappale yyy RFD X.________, nei bilanci della società il mappale yyy RFD ha
mantenuto lo stesso valore (fr. 534'946.--), indicato per il fondo yyy RFD
quando ancora Io stesso aveva una metratura di www mq;
che, nonostante il numero del nuovo fondo non sia stato riportato a bilancio,
dagli atti non si evince che il mappale zzz RFD sia passato nella sostanza
privata;
che, benché gliene incombesse l'onere, il contribuente non ha apportato nessuna
prova che l'estrazione dalla contabilità di parte dell'originario mappale yyy
sia stata imposta, trattandosi comunque del passaggio di un bene dalla sostanza
commerciale a quella privata.

3.2.3. Proceduto anche a queste ulteriori constatazioni di fatto, la Corte
cantonale ha quindi concluso:
che l'imposizione delle riserve occulte relative al mappale zzz non è mai
intervenuta, per la semplice ragione che essa presuppone che l'autorità fiscale
venga a conoscenza del trasferimento nella sostanza privata, cosa che non si è
mai verificata;
che gli immobili yyy e zzz RFD sono stati venduti il... aprile 2013 allo stesso
acquirente e che, di fatto, le riserve occulte sull'intera superficie alienata
sono state realizzate solo a quel momento;
che mal si comprende inoltre la tesi del ricorrente, peraltro non documentata,
secondo cui, per mappale yyy RFD bisognava fin dall'inizio solo intendere la
superficie su cui sorgono gli edifici (ossia quella che ha mantenuto il yyy RFD
anche dopo il frazionamento).

4.

4.1. All'imposta sul reddito sottostà la totalità dei proventi periodici e
unici, fatta eccezione per gli utili in capitale conseguiti nella realizzazione
di sostanza privata (art. 16 cpv. 1 e 3 LIFD; DTF 139 II 363 consid. 2.1. pag.
365 seg.).
Sono imponibili tutti i proventi dall'esercizio di un'impresa commerciale,
industriale, artigianale, agricola o forestale, da una libera professione e da
ogni altra attività lucrativa indipendente (art. 18 cpv. 1 LIFD). Dei proventi
da attività indipendente fanno parte anche tutti gli utili in capitale
conseguiti mediante alienazione, realizzazione o rivalutazione contabile di
elementi della sostanza commerciale. Il trasferimento di questi elementi nella
sostanza privata è equiparato all'alienazione. La sostanza commerciale
comprende tutti i valori patrimoniali che servono integralmente o in modo
preponderante all'attività lucrativa indipendente (art. 18 cpv. 2 LIFD).

4.2. Vi sono beni che, in base alle loro caratteristiche o alla loro
destinazione, costituiscono necessariamente o sostanza commerciale o sostanza
privata; vi sono però anche beni come il denaro contante, le carte valori o gli
immobili, che possono costituire sia sostanza commerciale che sostanza privata.
La questione a sapere se un bene fa parte della sostanza privata o della
sostanza commerciale va risolta in base ad un apprezzamento di tutti gli
elementi di fatto in discussione. Giusta l'art. 18 cpv. 2 LIFD, decisiva è la
sua funzione tecnico-economica (DTF 133 II 420 consid. 3.3 pag. 422; 120 Ia 349
consid. 4c/aa pag. 354 seg.; sentenza 2C_41/2016 del 25 aprile 2017 consid.
5.2). Se un oggetto serva o meno all'attività commerciale, dipende in
definitiva dalla volontà del contribuente. In effetti, è quest'ultimo che lo
destina a scopi commerciali (ad esempio attraverso conferimenti in natura,
ecc.), rendendolo così un fattore di produzione; in questo senso,
l'attribuzione di un bene alla sostanza commerciale si fonda sul libero
arbitrio e costituisce un processo soggettivo.
Alla questione dell'appartenenza di un oggetto alla sostanza commerciale non
può però essere data risposta solo sulla base di una dichiarazione di volontà
del contribuente. Determinanti non sono infatti le sue affermazioni al
riguardo, bensì le sue intenzioni effettive in merito all'utilizzazione del
bene in discussione a fini commerciali, che trovano oggettivo riscontro nei
fatti (MARTIN ARNOLD, Geschäfts- und Privatvermögen im schweizerischen
Einkommenssteuerrecht, in: ASA 75, pag. 280 seg.).

4.3. La volontà del contribuente si esprime principalmente nel trattamento
contabile dell'oggetto. Nella misura in cui non venga definito a chiare lettere
come sostanza privata e i costi rispettivamente i ricavi ad esso relativi non
vengano registrati a parte, l'iscrizione a bilancio di un bene costituisce per
giurisprudenza un indizio importante della sua appartenenza alla sostanza
commerciale, che può essere difficilmente confutato. Sulla base della sua
funzione tecnico-economica un oggetto può però costituire sostanza commerciale
indipendentemente dall'iscrizione a bilancio. Di rilievo è infine anche la
qualità stessa della contabilità (sentenze 2C_41/2016 del 25 aprile 2017
consid. 5.3 e 2C_308/2016 del 9 dicembre 2016 consid. 3.4 con ulteriori
rinvii).
Sempre come risulta dall'art. 18 cpv. 2 LIFD, quando un oggetto che può
costituire sia sostanza commerciale che sostanza privata viene utilizzato in
maniera mista, fa stato il suo uso preponderante (sentenze 2C_156/2015 del 5
aprile 2016 consid. 2.2.7; 2C_1273/2012 del 13 giugno 2013 consid. 2.3 e 2C_802
/2012 dell'8 gennaio 2013 consid. 2.2, in: StE 2013 B 23.2 n. 42, StR 68/2013
pag. 222). Con il passaggio dal metodo della divisione del valore a quello
della preponderanza - avvenuto il 1° gennaio 1995, al momento dell'entrata in
vigore della legge federale sull'imposta federale diretta - oggetti che vengono
utilizzati in parte per motivi commerciali in parte per motivi privati devono
essere infatti comunque attribuiti interamente o alla sostanza commerciale o
alla sostanza privata (DTF 133 II 420 consid. 3.3 dal quale risulta anche che
per gli immobili va in principio svolto un raffronto tra i ricavi ottenuti con
l'una e con l'altra parte;  MARKUS REICH/JULIA VON AH, in: Zweifel/Beusch
[editori], Kommentar DBG, 3a ed. 2017, n. 43 segg. ad art. 18 LIFD;  YVES NOËL,
in: Noël/Aubry Girardin [editori], Commentaire LIFD, 2a ed. 2017, n. 65 ad art.
18;  FELIX    RICHNER/ WALTER FREI/ STEFAN KAUFMANN/HANS ULRICH MEUTER,
Handkommentar zum DBG, 3a ed. 2016, n. 107 ad art. 18;  PETER LOCHER, Kommentar
zum DBG, I. Teil, 2001, n. 146 segg. ad art. 18 LIFD).

4.4. Nel valutare se un bene rientra nella sostanza di una società di persone o
di un socio bisogna distinguere. Innanzitutto, va ricordato che una società di
persone non costituisce un soggetto fiscale indipendente (art. 10 cpv. 1 LIFD)
di modo che, da un punto di vista fiscale non esiste - in relazione
all'imposizione - sostanza commerciale della società, bensì solo sostanza
commerciale dei singoli soci. Questo trattamento per trasparenza, relativo alla
questione del soggetto fiscale, avviene tuttavia solo in un secondo tempo. In
un primo tempo, dev'essere infatti determinato se un bene vada o no imputato
alla società (SILVIA HUNZIKER/JSABELLE MAYER-KNOBEL, in: Zweifel/Beusch
[editori], op. cit., n. 3 seg. ad art. 10 LIFD).
In questo contesto, la contabilità riveste un rilievo qualificato; dato che la
messa a bilancio di un bene appartenente alla sostanza privata di un socio è
vietata, la registrazione di un oggetto nella contabilità di una società di
persone conduce infatti a concludere che la stessa ne è proprietaria (MADELEINE
SIMONEK, Steuerliche Probleme der Geschäftsnachfolge bei Ableben eines
Personenunternehmers, 1994, pag. 43; sentenze 2C_41/2016 del 25 aprile 2017
consid. 5.4; 2A.228/2006 del 28 novembre 2006 consid. 2 e 2A.168/1998 del 3
settembre 1999 consid. 2b/aa con rinvii). Nel contempo, occorre considerare che
il patrimonio sociale di una società di persone serve in maniera illimitata a
soddisfare i creditori sociali (per quanto riguarda la società in nome
collettivo, cfr. l'art. 570 CO), di modo che i suoi beni hanno sempre un fine
commerciale immanente, poiché servono alla società come substrato. Per questa
ragione, essi vanno di principio considerati come sostanza commerciale
(sentenze 2C_41/2016 del 25 aprile 2017 consid. 5.4 e 2A.401/1993 del 1°
settembre 1995 consid. 3) e devono essere attribuiti - nel secondo passo
descritto - alla sostanza commerciale del contribuente. Ad altra conclusione
occorre solo giungere se, nonostante l'appartenenza formale alla sostanza
commerciale, un oggetto serva esclusivamente per usi privati.

5.
Anche davanti al Tribunale federale, i ricorrenti sostengono che la parte
dell'originario mappale yyy divenuta nel 2002 mappale zzz a seguito di
parcellizzazione sia sempre stata "estrinseca" alla società in nome collettivo.
In questo contesto, considerano infatti pacifico che la "precisa" indicazione
utilizzata nei bilanci "immobile part. yyy" vada intesa non già come ha fatto
dalla Corte cantonale, che ha compreso con tale dicitura tutta l'originaria
particella yyy, bensì secondo l'"intenzione" "degli aventi diritto", che
volevano con questa formula indicare solo una parte del mappale.

5.1. La questione di come comprendere la dicitura "immobile part. yyy"
contenuta nei bilanci degli anni 1991 e 1992 della società in nome collettivo
fondata nel 1990 da G.________ e E.________ riguarda l'apprezzamento delle
prove.
Per dimostrare l'arbitrio della lettura datane dalla Corte cantonale non basta
quindi presentarne un'altra, come in sostanza fanno i ricorrenti; occorre
invece dimostrare che il ragionamento contenuto nel giudizio impugnato è
manifestamente insostenibile, gravemente lesivo di una norma o di un principio
giuridico indiscusso, o in contraddizione urtante con il sentimento di
giustizia ed equità (DTF 133 I 149 consid. 3.1 pag. 155; 132 III 209 consid.
2.1 pag. 211; sentenza 2C_826/2015 del 5 gennaio 2017 consid. 4.4).

5.2. Sia come sia, l'arbitrio non è dato. Al contrario. Quella della Corte
cantonale è infatti l'unica lettura della formula "immobile part. yyy" che
risulta lecito fornire.
In effetti, è vero che nel 1991 e nel 1992, quando sono stati allestiti i primi
bilanci della società, trovava applicazione l'art. 21 cpv. 1 lett. d del
decreto federale del 9 dicembre 1940 concernente la riscossione di un'imposta
federale diretta (DIFD) e vigeva ancora il metodo della divisione del valore
("Wertzerlegungsmethode"; "méthode du partage de la valeur"), che permetteva di
attribuire alla sostanza commerciale solo quella parte di un oggetto che
serviva effettivamente a tale scopo (sentenza 2A.700/2004 del 26 maggio 2005
consid. 4.4.1). Altrettanto vero è però che, secondo la giurisprudenza del
Tribunale federale, proprio in presenza di una società in nome collettivo la
suddivisione di un unico immobile tra sostanza commerciale e sostanza privata
non era affatto permessa e questa possibilità - su cui si basa la tesi degli
insorgenti - va quindi esclusa anche nel caso che ci occupa (sentenze 2A.401/
1993 del 1° settembre 1995 consid. 5 e 2A.66/1988 del 7 febbraio 1989 consid.
2; MARKUS REICH, Die Abgrenzung von Geschäfts- und Privatvermögen im
Einkommenssteuerrecht, SJZ 1984, pag. 211 segg., 229; promemoria
dell'Amministrazione federale delle contribuzioni del 23 luglio 1969 pubblicato
in ASA 38 pag. 128 segg. [in versione tedesca e francese]).

5.3. Preso atto dei fatti accertati dai Giudici ticinesi (art. 105 cpv. 1 LTF),
da cui risulta che il valore di fr. 534'946.-- indicato a bilancio nel 1991 e
nel 1992 in corrispondenza della voce "immobile part. yyy" è rimasto poi sempre
il medesimo, tant'è che questa cifra figurava ancora nei bilanci 2012 e 2013,
occorre nel contempo concordare con la Corte cantonale che un passaggio dalla
sostanza commerciale alla sostanza privata del nuovo mappale yyy e del mappale
zzz, componenti in precedenza l'originaria particella yyy, non era al momento
della loro alienazione ancora intervenuto.
Appurato, da un lato, che fin dagli inizi degli anni '90 l'originaria
particella yyy faceva interamente parte della sostanza commerciale, perché una
diversa soluzione neppure era permessa (precedente consid. 5.2); constatato,
d'altro lato, che il valore indicato a bilancio nel 1991 e nel 1992 è rimasto
invariato anche nel seguito, ovvero dopo il cambiamento di regime intervenuto
nel 1995 con l'entrata in vigore della legge sull'imposta federale diretta
(precedente consid. 4.3) e anche dopo la parcellizzazione del mappale (avvenuta
nel 2002), e si ritrova nella contabilità del 2012 e del 2013 della società,
spettava del resto ai ricorrenti dimostrare il contrario, ciò che in concreto
non hanno fatto. Come pertinentemente indicato anche dalla Camera di diritto
tributario, stabilita l'appartenenza di un bene alla sostanza commerciale -
come nel caso in esame, dove la stessa risulta di fatto accertata fin dal 1991
- la prova del suo passaggio alla sostanza privata non compete in effetti
all'autorità fiscale bensì al contribuente (sentenze 2C_415/2012 del 2 novembre
2012 consid. 4.3 e 2A.105/2007 del 3 settembre 2007 consid. 5.2).

5.4. Già per le ragioni che precedono, la conclusione alla quale è giunta la
Camera di diritto tributario in merito al trattamento fiscale dei proventi
relativi alla particella zzz va pertanto condivisa e il giudizio impugnato
confermato.

6.
In base ad una lecita (parziale) sostituzione dei motivi indicati dalla Corte
cantonale (precedente consid. 2.1), il ricorso dev'essere quindi respinto,
poiché infondato. Le spese giudiziarie seguono la soccombenza e vengono poste a
carico dei ricorrenti, in solido (art. 66 cpv. 1 e 5 LTF). Non si assegnano
ripetibili (art. 68 cpv. 3 LTF).

 Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1. 
Il ricorso è respinto.

2. 
Le spese giudiziarie di fr. 6'000.-- sono poste a carico dei ricorrenti, in
solido.

3. 
Comunicazione ai ricorrenti, alla Divisione delle contribuzioni e alla Camera
di diritto tributario del Tribunale d'appello del Cantone Ticino, nonché
all'Amministrazione federale delle contribuzioni, Divisione principale imposta
federale diretta, imposta preventiva, tasse di bollo.

Losanna, 24 agosto 2017

In nome della II Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero

Il Presidente: Seiler

Il Cancelliere: Savoldelli

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