Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

II. Sozialrechtliche Abteilung, Beschwerde in öffentlich-rechtlichen Angelegenheiten 9C 182/2009
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Bundesgericht
Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal

{T 0/2}
9C_182/2009

Sentenza del 2 marzo 2010
II Corte di diritto sociale

Composizione
Giudici federali U. Meyer, Presidente,
Borella, Seiler,
cancelliere Grisanti.

Partecipanti al procedimento
T.________, patrocinato da Etude LHA Avocats, avv. Jacques-André Schneider,
ricorrente,

contro

Istituto delle assicurazioni sociali, Ufficio dei contributi, via Ghiringhelli
15a, 6500 Bellinzona,
opponente.

Oggetto
Assicurazione contro le malattie (obbligo assicurativo),

ricorso contro il giudizio del Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
del 26 gennaio 2009.

Fatti:

A.
T.________, cittadino italiano nato nel 1942, domiciliato in Ticino dal mese di
agosto 2007, ha lavorato per l'organizzazione internazionale X.________ e, in
qualità di pensionato di X.________, è assicurato contro le malattie,
unitamente alla moglie e ai figli, presso l'Assurance Mutuelle contre la
maladie et les accidents Y.________.

Facendo valere di beneficiare, presso detto assicuratore, di una copertura
assicurativa equivalente per le cure in Svizzera, il 24 settembre e il 26
novembre 2007 l'interessato ha presentato all'Ufficio dell'assicurazione
malattia del Cantone Ticino (UAM) un'istanza volta ad ottenere l'esonero - suo,
della moglie e dei figli - dall'obbligo assicurativo per le cure
medico-sanitarie secondo il diritto svizzero. Alla richiesta ha allegato una
dichiarazione dell'assicuratore di X.________ che attestava una copertura dei
costi prevalentemente ("mostly") dell'80%, ma comunque del 90% per le
ospedalizzazioni in camera semi privata e del 100% una volta dedotti (a carico
dell'assicurato) fr. 2'800.- per persona o fr. 4'500.- per famiglia.

L'UAM ha respinto, con decisione 7 febbraio 2008, la domanda di esonero per
carenza dei presupposti legali, e più in particolare perché ha ritenuto che
l'assicuratore di X.________ copriva le cure in Svizzera solo prevalentemente
nella misura dell'80%. Di conseguenza ha imposto alla famiglia T.________ di
iscriversi presso un assicuratore riconosciuto entro il termine di 30 giorni.
Statuendo su reclamo, il 4 luglio 2008 l'amministrazione ha annullato la
propria decisione in relazione alla posizione della moglie, poiché domiciliata
nel Canton C.________ (e lì esonerata dall'obbligo assicurativo alla LAMal
dalle competenti autorità cantonali), mentre l'ha sostanzialmente confermata in
relazione agli altri membri della famiglia.

B.
Esperiti alcuni accertamenti, il Tribunale delle assicurazioni del Cantone
Ticino ha respinto il ricorso di T.________ per giudizio del 26 gennaio 2009.

C.
Patrocinato dall'avv. Jacques-André Schneider, l'interessato ha interposto
ricorso al Tribunale federale, al quale ribadisce la richiesta di esenzione,
sua e dei figli (minorenni), dall'obbligo assicurativo delle cure
medico-sanitarie ai sensi del diritto svizzero.

L'UAM (ora parzialmente integrato nell'Ufficio dei contributi) ha proposto la
reiezione del gravame, mentre l'Ufficio federale della sanità pubblica ha
rinunciato a determinarsi.

Diritto:

1.
Il procedimento si svolge in una delle lingue ufficiali (tedesco, francese,
italiano, rumantsch grischun), di regola nella lingua della decisione
impugnata. Se le parti utilizzano un'altra lingua ufficiale, il procedimento
può svolgersi in tale lingua (art. 54 cpv. 1 LTF). Nel caso concreto il ricorso
è stato scritto in francese. Tenuto conto del fatto che il ricorrente è
cittadino italiano e risiede in Ticino, che la lingua della pronuncia impugnata
è quella italiana e che gli avvocati svizzeri sono tenuti a capire le lingue
ufficiali della Confederazione (sentenza 1A.25/2005 dell'8 marzo 2005 consid.
2), si giustifica di rendere la presente sentenza in italiano.

2.
Oggetto del contendere è il tema dell'assoggettamento del ricorrente e dei suoi
figli all'obbligo assicurativo in Svizzera per le cure medico-sanitarie,
rispettivamente il loro diritto all'esenzione da tale obbligo in virtù
dell'ordinamento in materia.

3.

3.1 Presentato da una parte direttamente toccata dalla decisione e avente un
interesse degno di protezione al suo annullamento o alla sua modifica (art. 89
cpv. 1 LTF), il ricorso, diretto contro una decisione finale (art. 90 LTF) resa
in una causa di diritto pubblico (art. 82 lett. a LTF) da un'autorità cantonale
di ultima istanza (art. 86 cpv. 1 lett. d LTF combinato con l'art. 62 LPGA),
interposto in tempo utile (art. 100 cpv. 1 LTF) è di massima ammissibile anche
perché non ricade sotto alcuna delle eccezioni menzionate all'art. 83 LTF.

3.2 Il ricorso in materia di diritto pubblico può essere presentato per
violazione del diritto, conformemente a quanto stabilito dagli art. 95 e 96
LTF. Il Tribunale federale applica d'ufficio il diritto (art. 106 cpv. 1 LTF;
cfr. tuttavia l'eccezione del cpv. 2) e non è pertanto vincolato né dagli
argomenti sollevati nel ricorso né dai motivi addotti dall'autorità precedente.
Per il resto, fonda la sua sentenza sui fatti accertati dall'autorità inferiore
(art. 105 cpv. 1 LTF). Può scostarsi da questo accertamento solo qualora esso
sia avvenuto in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto ai
sensi dell'art. 95 LTF (art. 105 cpv. 2 LTF). Costituisce una violazione del
diritto federale in particolare anche l'accertamento incompleto dei fatti
determinanti (v. Hansjörg Seiler/Nicolas von Werdt/Andreas Güngerich, Kommentar
zum Bundesgerichtsgesetz, 2007, no. 24 all'art. 97).

4.
4.1 Nei considerandi dell'impugnata pronuncia, l'autorità giudiziaria cantonale
ha parzialmente esposto le norme disciplinanti la materia, rammentando in
particolare l'obbligo, per ogni persona domiciliata in Svizzera, di assicurarsi
per le cure medico-sanitarie (art. 3 cpv. 1 LAMal) e le eccezioni a questo
obbligo, segnatamente per i dipendenti (ed ex dipendenti) di organizzazioni
internazionali e di Stati esteri (art. 3 cpv. 2 LAMal in relazione con gli art.
2 e 6 cpv. 3 OAMal [nelle versioni in vigore fino al 31 dicembre 2007]). A tale
esposizione può essere fatto riferimento e prestata adesione, non senza
tuttavia precisare che a partire dal 1° gennaio 2008 queste disposizioni sono
state adattate a seguito dell'entrata in vigore, in stessa data, della legge
del 22 giugno 2007 sui privilegi, le immunità e le facilitazioni, nonché sugli
aiuti finanziari accordati dalla Svizzera quale Stato ospite (legge sullo Stato
ospite [LSO], RS 192.12).

4.2 Giusta il nuovo art. 6 cpv. 3 OAMal, applicabile in concreto (cfr. sentenza
9C_921/2008 del 23 aprile 2009, in SVR 2009 KV n. 10 pag. 35 consid. 5; cfr.
pure DTF 121 V 97 consid. 1a pag. 100), le persone beneficiarie di privilegi,
immunità e facilitazioni, che hanno cessato le loro funzioni presso
un'organizzazione intergovernativa, un'istituzione internazionale, un
segretariato o altro organo istituito da un trattato internazionale, una
commissione indipendente, un tribunale internazionale, un tribunale arbitrale o
presso un altro organismo internazionale ai sensi dell'art. 2 cpv. 1 LSO sono,
a domanda, esentate dall'obbligo d'assicurazione se beneficiano, per le cure in
Svizzera, di una copertura assicurativa equivalente presso l'assicurazione
malattia della loro primitiva organizzazione. Alla domanda devono accludere un
attestato scritto dell'organo competente dell'organizzazione internazionale che
dia tutte le informazioni necessarie.

4.3 Il nuovo tenore dell'art. 6 cpv. 3 OAMal non ha apportato modifiche
sostanziali (cfr. pure il Messaggio del Consiglio federale, secondo cui la
modifica dell'art. 3 cpv. 2 LAMal ha lo scopo di adeguare la terminologia alla
LSO, FF 2006 7421). In precedenza erano gli ex funzionari di organizzazioni
internazionali ad essere interessati dalla norma, ora sono le persone
beneficiarie di privilegi, immunità e facilitazioni, che hanno cessato le loro
funzioni. Per le organizzazioni intergovernative, quale è X.________ (FF 2006
7373), l'elenco delle persone beneficiarie è riportato all'art. 11 Ordinanza
relativa alla LSO (OSOsp; RS 192.121). Tra queste rientrano in particolare
tutti "gli altri funzionari" (art. 11 cpv. 1 lett. c OSOsp). Ora, conformemente
agli statuti dell'assicuratore malattia solo i funzionari - anche quelli in
pensione - di X.________ possono essere assicurati. Dal momento che il
ricorrente è assicurato presso l'assicuratore di X.________, ciò significa
necessariamente - e incontestatamente - che egli è anche suo (ex) funzionario.
Così come ricadeva nel campo applicativo personale del vecchio art. 6 cpv. 3
OAMal, l'insorgente rientra anche in quello della nuova norma.

5.
5.1 Dopo avere raccolto il regolamento dell'assicuratore di X.________, il
Tribunale cantonale delle assicurazioni ha esaminato il sistema di rimborso
delle prestazioni assicurate. Ha così accertato che l'assicuratore, di
principio, a dipendenza delle prestazioni, copre l'80%, rispettivamente il 90%
dei costi (prestazioni di base) fino al raggiungimento del limite massimo di
fr. 4'500.- annui per le famiglie, rispettivamente di fr. 2'800.- per le
persone sole. Raggiunto questo importo la copertura diventa integrale (al 100%)
per le prestazioni per le quali è previsto l'intervento del piano
complementare. I giudici cantonali hanno giustamente rilevato che questo
sistema non diverge di molto da quello previsto dalla LAMal, dove un assicurato
può scegliere una franchigia fino a fr. 2'500.- (art. 93 OAMal), ma deve poi
ancora partecipare ai costi nella misura del 10%, fino a un massimo di fr.
700.- all'anno (art. 64 LAMal e art. 103 OAMal). Quanto al fatto che l'art.
VIII § 7 del regolamento limiti a fr. 35'000.- l'importo massimo delle
prestazioni complementari rimborsabili, gli stessi giudici - dopo avere
raccolto la dichiarazione dell'assicuratore di X.________ - hanno osservato che
questo credito massimo viene normalmente rinnovato su decisione del Comitato
esecutivo dell'assicuratore dopo avviso del medico fiduciario e spiegato che la
misura rappresenta uno strumento (legittimo) di controllo dei costi.

Fatte queste premesse, sebbene abbia ritenuto le prestazioni per le quali è
prevista una copertura complementare equivalenti se non addirittura superiori a
quelle della LAMal, il Tribunale cantonale delle assicurazioni le ha
considerate inferiori laddove non interviene il piano complementare. La Corte
cantonale ha in particolare fatto riferimento al rimborso dei farmaci e delle
spese dentarie, come pure ai limiti di rimborso fissati per alcune prestazioni
in ambito psichiatrico. Così, mentre per i farmaci i giudici cantonali hanno
constatato che il rimborso coprirebbe unicamente l'80% dei costi dei prodotti
rimborsabili secondo le norme delle autorità sanitarie competenti del Paese
interessato e dei vaccini raccomandati dietro prescrizione medica, per le spese
dentarie gli stessi hanno osservato che la copertura LAMal (prevedente il
rimborso alle condizioni restrittive dell'art. 31 LAMal) sarebbe superiore a
quella di X.________ (copertura dell'80% per un massimo di fr. 2'400.-
all'anno, cumulabili su due anni civili) poiché non prescrive alcun tetto
massimo di spesa. Infine, in relazione alla copertura per le prestazioni
psichiatriche, la Corte cantonale ha rilevato che per gli assicurati non
ricoverati e/o per le consultazioni in un ospedale diurno, i costi dei
trattamenti ambulatoriali prescritti e praticati da uno specialista in
psicoterapia o in psicanalisi sarebbero rimborsabili solo nella misura
dell'80%, per un massimo di fr. 110.- e per 50 sedute all'anno (psicoterapia),
rispettivamente per un massimo di fr. 50.- a seduta e 75 sedute (psicanalisi).

5.2 Per parte sua, l'insorgente contesta nel merito questi accertamenti che
ritiene (manifestamente) errati. Accenna a tal proposito a una prassi del
Comitato esecutivo dell'assicuratore di X.________ (di cui sarebbe venuto a
conoscenza successivamente e a seguito della motivazione della pronuncia
impugnata) secondo la quale i medicinali di un valore superiore a fr. 500.-
come pure le spese dentarie legate a una grave malattia e quelle per
consultazioni psichiatriche e per sedute di psicoterapia in un ospedale diurno
sarebbero rimborsati in applicazione del piano complementare. Ma egli
rimprovera anche all'autorità giudiziaria cantonale di avere istruito la causa
in maniera incompleta per non avere verificato, come avrebbe potuto e dovuto,
la fondatezza degli accertamenti posti a fondamento della sua pronuncia. Fa
inoltre valere che non poteva prevedere gli argomenti che avrebbe evocato la
Corte cantonale per respingere la sua richiesta. Osserva che gli argomenti
utilizzati, di natura estremamente tecnica, riguardavano aspetti particolari e
non tanto il principio invocato dall'amministrazione nella sua decisione che la
pronuncia impugnata avrebbe poi relativizzato (v. sopra, consid. 5.1).
L'insorgente lamenta in particolare il fatto di non essere stato interpellato
specificatamente sugli aspetti (particolari) che sono stati posti a fondamento
del giudizio impugnato e di non essersi pertanto potuto esprimere, in
violazione del suo diritto di essere sentito (art. 29 cpv. 2 Cost.).

6.
Nella misura in cui si richiama a una pretesa prassi del Comitato esecutivo
dell'assicuratore di X.________ che estenderebbe (parzialmente), a determinate
condizioni, l'applicazione del piano complementare anche alle prestazioni che
la Corte cantonale non ha ritenuto equivalenti, il ricorrente invoca fatti
nuovi.

6.1 Per l'art. 99 cpv. 1 LTF, possono essere addotti nuovi fatti e nuovi mezzi
di prova soltanto se ne dà motivo la decisione dell'autorità inferiore (sul
concetto cfr. sentenza 9C_920/2008 del 16 aprile 2009 consid. 2.3, non
pubblicato in DTF 135 V 163, ma in SVR 2009 BVG n. 30 pag. 109; cfr. pure
Ulrich Meyer, in Basler Kommentar, Bundesgerichtsgesetz, 2008, n. 46 seg. ad
art. 99 LTF).

6.2 Nel caso di specie la questione dell'ammissibilità dei nuovi fatti addotti
può rimanere irrisolta perché ad ogni modo la loro fondatezza non sarebbe
comunque (ancora) dimostrata. Il ricorrente si è infatti limitato ad invocare
l'esistenza di una prassi a lui favorevole dell'assicuratore di X.________
senza però produrre, malgrado ne avesse avuto con ogni verosimiglianza la
possibilità, il benché minimo elemento di prova a suffragio dell'allegazione.

7.
Il ricorrente lamenta, tra le altre cose, un accertamento incompleto dei fatti
e una violazione del suo diritto di essere sentito da parte dei primi giudici.

7.1 La procedura dinanzi al Tribunale delle assicurazioni è retta dal principio
inquisitorio (art. 61 lett. c LPGA). In virtù di tale principio il giudice deve
accertare d'ufficio i fatti determinanti della causa. Questo obbligo
istruttorio perdura fintanto che non vengono sufficientemente chiariti i fatti
decisivi per la valutazione del caso. Il giudice deve segnatamente procedere o
disporre indagini supplementari in presenza di valide ragioni, quali possono
essere delle censure invocate dalle parti o comunque degli indizi risultanti
dagli atti (DTF 117 V 282 consid. 4a con riferimenti). Se permangono seri dubbi
sulla completezza e/o la correttezza degli accertamenti compiuti, la causa va
ulteriormente istruita nella misura in cui dagli accertamenti supplementari ci
si possano attendere nuovi elementi decisivi.

Il principio inquisitorio fa parte delle disposizioni di diritto federale
menzionate all'art. 95 LTF. Di conseguenza, se il Tribunale cantonale ha
accertato i fatti determinanti in violazione del principio inquisitorio, i
fatti così accertati non vincolano il Tribunale federale (sentenza 8C_364/2007
del 19 novembre 2007 consid. 3.3 con riferimenti).

7.2 Il principio inquisitorio non dispensa tuttavia le parti dal loro obbligo
di collaborare all'accertamento dei fatti (DTF 120 V 357 consid. 1a pag. 360).
Spetta così alle parti indicare segnatamente quei fatti e quei mezzi di prova
che sono noti soltanto a loro come pure quelle circostanze da cui intendono
inferire dei diritti o comunque dei vantaggi (DTF 106 Ib 77 consid. 2a/aa pag.
80 seg.; cfr. pure sentenza 2P.217/1995 del 1° dicembre 1997 consid. 3c con
riferimenti). L'obbligo per le parti di collaborare all'accertamento dei fatti
determinanti può tuttavia essere preteso solo nella misura in cui ciò risulti
loro possibile ed esigibile (cfr. sentenza 9C_137/2007 del 21 aprile 2008
consid. 4.1, in RtiD II-2008 pag. 292 con riferimenti). La collaborazione è
segnatamente esigibile se una parte è in grado di fornire fatti e mezzi di
prova che l'autorità non potrebbe invece raccogliere o potrebbe farlo solo
difficilmente. Per contro, non si può chiedere alle parti di procurarsi da soli
documenti solo difficilmente accessibili, quando gli stessi potrebbero
(agevolmente) essere raccolti dalle autorità in virtù degli strumenti
processuali a loro disposizione (sentenza citata 2P.217/1995 consid. 3c con
riferimenti).

7.3 Per parte sua, il diritto di essere sentito (art. 29 cpv. 2 Cost.)
comprende segnatamente il diritto dell'interessato di esprimersi sugli elementi
pertinenti prima che sia presa una decisione atta ad avere effetti sulla sua
situazione giuridica (DTF 134 I 140 consid. 5.3 pag. 148). Se il diritto di
essere sentito prima della decisione si applica di principio senza restrizioni
per le questioni di fatto, in materia di apprezzamento giuridico esso è
limitato ai casi in cui l'autorità intende motivare la sua decisione con una
norma o con una argomentazione giuridica che non erano state evocate nella
precedente procedura e di cui le parti non potevano supporne la pertinenza (DTF
130 III 35 consid. 5 pag. 39; 128 V 272 consid. 5b/bb pag. 278; 124 I 49
consid. 2c pag. 52; 115 Ia 94 consid. 1b pag. 96 e le sentenze ivi citate).

7.4 Nel caso di specie, l'amministrazione aveva sostanzialmente motivato il
proprio rifiuto di esentare il ricorrente (e i figli) dall'obbligo assicurativo
LAMal con il fatto che una copertura dei costi al 100% sarebbe intervenuta solo
una volta esaurita la franchigia di fr. 2'800.- per persona o di fr. 4'500.-
per famiglia. Da parte sua, il Tribunale cantonale delle assicurazioni, dopo
avere chiesto precisazioni sulle modalità di funzionamento e di pagamento del
piano complementare, ha raccolto, tramite l'assicurato, la dichiarazione
dell'assicuratore di X.________. Quest'ultimo ha spiegato che il raggiungimento
del limite massimo di spesa di fr. 35'000.-, previsto dall'art. VIII § 7 per le
prestazioni complementari (vale a dire per i costi eccedenti la copertura di
base), acquista valenza pratica per quegli assicurati con episodi di malattia
molto gravi e ha precisato che il credito di fr. 35'000.- viene sempre
rinnovato dal Comitato esecutivo previo avviso del medico di fiducia. A mente
dell'assicuratore di X.________, la copertura offerta sarebbe dunque illimitata
e il sistema di credito per le prestazioni complementari avrebbe essenzialmente
lo scopo di informare i responsabili dell'assicurazione in merito a una
situazione particolare.

7.5 Ora, preso atto di queste precisazioni, la Corte cantonale avrebbe dovuto
seriamente dubitare della possibilità di negare, senza ulteriori accertamenti,
l'equivalenza della copertura assicurativa di X.________. Ciò a maggior ragione
dopo che, in sede amministrativa, l'assicuratore di X.________ aveva già
segnalato l'(incontestata, seppur non vincolante: DTF 134 V 34 consid. 9 pag.
44) esenzione dall'obbligo assicurativo LAMal dei suoi ex funzionari nei
Cantoni A.________, B._________ e C.________. Prima di statuire in questo
senso, l'autorità giudiziaria cantonale avrebbe in ogni caso dovuto meglio
contestualizzare l'esclusione - per regolamento - di alcune prestazioni dal
piano complementare e valutarne l'incidenza per rapporto alla copertura
complessiva.

7.6 Da una semplice lettura delle statistiche - edite dall'Ufficio federale di
statistica - relative ai costi e al finanziamento del sistema sanitario avrebbe
così, ad esempio, potuto apprendere che le spese di psicoterapia
rappresentavano nel 2006 (ultimo rilevamento statistico disponibile) unicamente
lo 0.3% della spesa sanitaria complessiva in Svizzera (v. Coût et financement
du système de santé en 2006, Neuchâtel 2008, pag. 31 e 39). Similmente avrebbe
potuto accorgersi che pur rappresentando, nello stesso anno, le spese di
dentista il 6.4% della spesa sanitaria complessiva, dei fr. 3.398 miliardi
spesi a questo titolo solo una minima parte era a carico della LAMal (49.3
milioni, pari all'1.4% dei costi dentari), rispettivamente della LAINF (41.4
milioni, pari all'1.22% dei costi dentari).

7.7 E comunque, tenuto anche conto della delicatezza e della complessità della
materia, anziché dichiarare direttamente inequivalente la copertura offerta
dall'assicuratore di X.________ per il fatto che il piano complementare non
interverrebbe per alcuni tipi di prestazioni (segnatamente per il rimborso dei
farmaci), i giudici cantonali avrebbero quantomeno dovuto dare la possibilità
al ricorrente (se non addirittura anche all'assicuratore coinvolto) di
esprimersi e di confrontarsi su questi aspetti particolari, che fin lì non
erano stati oggetto né di discussione né tanto meno di disamina. Considerati
l'estensione di un sistema di assicurazione contro le malattie e il tenore
degli accertamenti compiuti fino a quel momento dalla Corte cantonale, che
aveva piuttosto incentrato il proprio esame sulla questione della limitazione
massima (regolamentare) a fr. 35'000.- del credito per le prestazioni
complementari, il ricorrente non poteva ragionevolmente prevedere
l'argomentazione, fin lì nemmeno specificatamente evocata dall'amministrazione,
sulla quale l'autorità giudiziaria di primo grado avrebbe poi fondato il
proprio giudizio. Né egli poteva o doveva, in tali circostanze, preventivamente
informarsi sull'eventuale esistenza - da lui apparentemente appresa solo a
seguito della pronuncia impugnata - di una prassi dell'assicuratore di
X.________ in merito all'applicazione del piano complementare anche per il
rimborso di alcuni farmaci. Agendo come ha fatto, la Corte cantonale non ha
garantito nelle debite forme all'interessato il diritto di esprimersi che lo
avrebbe dovuto tutelare dalla ricezione di una decisione che può, alla luce
delle particolari circostanze del caso, definirsi imprevedibile (sulla funzione
ammonitrice ["Warnfunktion"] del diritto di esprimersi cfr. Michele Albertini,
Der verfassungsmässige Anspruch auf rechtliches Gehör im Verwaltungsverfahren
des modernen Staates, 2000, pag. 259; cfr. pure sentenza 1A.119/2004 del 6
luglio 2004 consid. 3.3 in fine).

7.8 Visto quanto precede e contrariamente a quanto (implicitamente) ritenuto
dall'autorità giudiziaria cantonale e dall'amministrazione, non è dunque
possibile - allo stadio attuale e sulla base degli elementi agli atti -
statuire con la necessaria attendibilità (cfr. sentenza citata 8C_364/2007
consid. 5.1) sulla equivalenza, con la LAMal, della copertura dell'assicuratore
di X.________ per le cure in Svizzera. A tale scopo la causa va pertanto
rinviata all'istanza precedente - che ha determinato il vizio procedurale -
affinché, dopo concessione alle parti del pieno diritto di esprimersi, completi
l'istruttoria su quegli aspetti da lei fin qui ritenuti decisivi per rifiutare
l'esenzione dall'obbligo assicurativo.

7.9 La Corte cantonale dovrà quindi, al termine del complemento istruttorio,
determinarsi nuovamente sull'equivalenza (complessiva) del sistema assicurativo
di X.________ tenendo conto dei principi sviluppati dalla giurisprudenza in
materia (v. DTF 134 V 34 segg. con riferimenti). La decisione dovrà ponderare
in maniera equilibrata gli interessi in gioco. Dovrà in particolare domandarsi
se un'eventuale esenzione dall'obbligo assicurativo nel caso concreto (tenuto
conto della situazione personale del ricorrente) rischi veramente - come
contesta invece quest'ultimo - di mettere a repentaglio lo scopo perseguito dal
principio di obbligatorietà della LAMal - che non è solo quello di evitare una
presa a carico da parte della collettività dei costi di una copertura
assicurativa insufficiente, ma è anche quello di garantire la solidarietà tra
persone sane e malate (v. DTF 132 V 310 consid. 8.5.6 pag. 318) - oppure se
essa non risponda piuttosto all'interese di tutte le parti in causa.

Ma la nuova pronuncia dovrà pure interpretare il nuovo art. 6 cpv. 3 OAMal alla
luce dello scopo perseguito dalla LSO, e più in particolare dal suo art. 3 cpv.
1 lett. h, che estende i privilegi e le immunità dei beneficiari definiti
all'art. 2 all'esenzione dal regime di sicurezza sociale svizzero poiché
intende assicurare la medesima copertura sociale a tutti i collaboratori, non
vuole dipendere dalla legislazione dello Stato ospite nello stabilire i diritti
sociali dei loro funzionari e intende garantire ai beneficiari istituzionali
una certa massa critica sotto il profilo del numero degli assicurati per
rendere possibile la creazione (e quindi anche il mantenimento) di un sistema
specifico all'organizzazione (cfr. FF 2006 7389).

8.
Le spese giudiziarie e le ripetibili seguono la soccombenza (art. 66 cpv. 1 e
68 cpv. 1 LTF). In concreto, esse dovrebbero di principio essere poste a carico
del Cantone Ticino dal momento che l'UAM ha agito in qualità di organo
cantonale di controllo dell'assicurazione malattia ai sensi dell'art. 6 LAMal
(sentenza K 151/01 del 18 febbraio 2003 consid. 6 non pubblicato in DTF 129 V
159, ma in RAMI 2003 n. KV 242 pag. 79). Al Cantone, che ha agito
nell'esercizio delle sue attribuzioni ufficiali, non possono però essere
addossate spese giudiziarie (art. 66 cpv. 4 LTF). Esso dovrà nondimeno versare
un'indennità per ripetibili della sede federale al ricorrente che è patrocinato
da un avvocato (art. 68 cpv. 2 LTF).

Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1.
Il ricorso è accolto nel senso che, annullato il giudizio 26 gennaio 2009 del
Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino, la causa è rinviata
all'istanza precedente affinché proceda conformemente ai considerandi e renda
un nuovo giudizio.

2.
Non si percepiscono spese giudiziarie.

3.
Lo Stato del Cantone Ticino verserà al ricorrente la somma di fr. 2'800.- a
titolo di indennità di parte per la procedura federale.

4.
Comunicazione alle parti, al Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino e
all'Ufficio federale della sanità pubblica.

Lucerna, 2 marzo 2010

In nome della II Corte di diritto sociale
del Tribunale federale svizzero
Il Presidente: Il Cancelliere:

Meyer Grisanti