Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

I. Sozialrechtliche Abteilung, Beschwerde in öffentlich-rechtlichen Angelegenheiten 8C.44/2008
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Bundesgericht
Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal

8C_44/2008 {T 0/2}

Sentenza del 7 gennaio 2009
I Corte di diritto sociale

Composizione
Giudici federali Ursprung, Presidente,
Frésard, Buerki Moreni, giudice supplente,
cancelliere Schäuble.

Parti
Winterthur Assicurazioni,
General Guisan-Strasse 40, 8401 Winterthur,
ricorrente, patrocinata dall'avv. Fabio Taborelli, Corso San Gottardo 25, 6830
Chiasso,

contro

V.________,
opponente, patrocinato dall'avv. Luigi Mattei, Via Dogana 2, 6500 Bellinzona.

Oggetto
Assicurazione contro gli infortuni,

ricorso contro il giudizio del Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
del 28 novembre 2007.

Fatti:

A.
A.a Con giudizio del 3 agosto 1995, passato in giudicato, il Tribunale delle
assicurazioni del Cantone Ticino ha condannato l'Ufficio assicurazione
invalidità (UAI) al versamento, in favore di V.________, titolare di una
macelleria, vittima, in data 26 dicembre 1991, di un infortunio durante un
lancio con il paracadute, di una rendita intera con effetto dal 1° dicembre
1992, stante un grado di invalidità del 75%, ripetutamente confermato in
seguito.

Dopo aver assegnato le usuali prestazioni di legge, segnatamente assunto le
spese di cura e versato le indennità giornaliere del caso, la Neuchâteloise
Assicurazioni, con decisione del 29 ottobre 1996, passata in giudicato, ha
riconosciuto all'assicurato una rendita di invalidità dell'assicurazione
infortuni del 70% con effetto dal 1° ottobre 1996, quale rendita complementare
a quella versata dall'UAI.
A.b Dopo aver fatto sorvegliare V.________ per un totale di 23 giorni durante i
mesi da giugno ad agosto e da ottobre a dicembre 2004 dalla società X.________,
ditta specializzata in investigazioni, con decisione del 29 aprile 2005 la
Winterthur Assicurazioni, che aveva nel frattempo integrato il gruppo
Neuchâteloise, ha dichiarato estinto, con effetto dal 1° febbraio 2005, in
seguito a revisione, il diritto dell'assicurato alla rendita di invalidità,
ritenuto che, mettendo a frutto la propria capacità di guadagno e organizzando
in modo funzionale la propria attività, era in grado di conseguire lo stesso
reddito che avrebbe percepito senza l'infortunio.

Il provvedimento formale è stato confermato in data 31 marzo 2006, in seguito
all'opposizione presentata dall'assicurato, rappresentato dall'avv. Mattei.

Con decisione del 27 maggio 2005, confermata in data 2 dicembre 2005, in
seguito all'opposizione presentata dall'assicurato, pure l'UAI ne ha soppresso
il diritto alla rendita intera di invalidità con effetto retroattivo al 30
aprile 2000, decretando, con decisione separata dell'8 giugno 2005, anch'essa
confermata su opposizione il 2 dicembre 2005, altresì la restituzione delle
prestazioni versate a torto.

B.
Sempre patrocinato dall'avv. Mattei, l'interessato ha interposto gravame al
Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino, chiedendo il ripristino da
parte della Winterthur, con effetto dal 1° febbraio 2005, della rendita di
invalidità del 70%.

Disposti i propri accertamenti, tra i quali l'allestimento di una perizia
medica giudiziaria, con giudizio del 28 novembre 2007 la Corte adita ha
integralmente accolto il gravame.

C.
La Winterthur, rappresentata dall'avv. Taborelli, interpone ricorso in materia
di diritto pubblico al Tribunale federale con domanda di effetto sospensivo,
chiedendone in via principale l'accoglimento, con conseguente riconoscimento a
V.________ di una rendita di invalidità del 33% dal 1° febbraio 2005, in via
subordinata il rinvio degli atti al Tribunale cantonale per l'esecuzione di
ulteriori accertamenti ai sensi dei considerandi. Delle motivazioni si dirà, se
necessario, nei considerandi di diritto.

Chiamato a pronunciarsi sul gravame, l'intimato ha in primo luogo contestato la
richiesta della ricorrente tendente alla concessione di effetto sospensivo al
ricorso; nel merito ne ha proposto la reiezione, mentre l'Ufficio federale
della sanità pubblica ha rinunciato a determinarsi.

Con decreto del 25 marzo 2008 il giudice dell'istruzione ha respinto la domanda
di effetto sospensivo.

In data 16 ottobre 2008 questa Corte ha trasmesso alle parti parte dell'incarto
della causa 8C_103/2008, che vede opposti l'UAI e lo stesso assicurato, per
presa di posizione. Le relative osservazioni sono state trasmesse il 27 e 28
ottobre.

Diritto:

1.
Oggetto del contendere è il diritto di V.________ ad una rendita di invalidità
dal 1° febbraio 2005, segnatamente il grado di invalidità.

2.
Per gli art. 95 e 96 LTF, il ricorso può essere presentato per violazione del
diritto. Per l'art. 97 cpv. 2 LTF, inoltre, se il ricorso è diretto contro una
decisione d'assegnazione o rifiuto di prestazioni pecuniarie dell'assicurazione
militare o dell'assicurazione contro gli infortuni - come nel caso concreto per
quanto riguarda la revisione della rendita di invalidità - può essere censurato
anche qualsiasi accertamento inesatto o incompleto dei fatti giuridicamente
rilevanti. In tale ipotesi l'art. 105 cpv. 3 LTF prevede infatti che il
Tribunale federale non è vincolato dall'accertamento dei fatti operato
dall'autorità inferiore.

3.
Secondo l'art. 17 cpv. 1 LPGA se il grado d'invalidità del beneficiario della
rendita subisce una notevole modificazione, per il futuro la rendita è
aumentata o ridotta proporzionalmente o soppressa, d'ufficio o su richiesta.

In applicazione analogica dei principi giurisprudenziali sviluppati in
relazione all'art. 41 vLAI (soppresso in seguito all'entrata in vigore della
LPGA), validi anche dopo l'entrata in vigore della LPGA, costituisce motivo di
revisione ogni modifica rilevante delle circostanze di fatto suscettibile di
influire sul grado di invalidità. In ambito LAINF una modifica è notevole se
raggiunge il 5% (DTF 133 V 545 consid. 6.2 pag. 547).

Per valutare tali circostanze occorre confrontare la situazione di fatto al
momento della decisione iniziale di assegnazione della rendita con quella
vigente all'epoca del provvedimento litigioso (DTF 130 V 343 consid. 3.5.2 pag.
351; 125 V 368 consid. 2 pag. 369 con riferimento; vedi pure DTF 112 V 371
consid. 2b pag. 372 e 390 consid. 1b).

Il grado di invalidità si modifica, tra l'altro, non solo in caso di
miglioramento o peggioramento dello stato di salute, ma anche nel caso in cui
esso rimanga invariato, tuttavia si modifichi l'incidenza sulla capacità di
guadagno (DTF 130 V 343 consid. 3.5 pag. 349; 113 V 273 consid. 1a pag. 275).
Infine va precisato che una revisione può essere adottata quando le circostanze
di fatto (di natura valetudinaria e/o di natura economica) rilevanti per il
diritto alla rendita si sono modificate in maniera considerevole, non per
contro già in caso di diverso apprezzamento medico e/o giuridico di una
fattispecie sostanzialmente rimasta invariata (DTF 130 V 343 consid. 3.5 pag.
349 con riferimenti).

4.
4.1 Secondo l' art. 6 LPGA è considerata incapacità al lavoro qualsiasi
incapacità, totale o parziale, derivante da un danno alla salute fisica,
mentale o psichica, di compiere un lavoro ragionevolmente esigibile nella
professione o nel campo d'attività abituale. In caso d'incapacità al lavoro di
lunga durata possono essere prese in considerazione anche le mansioni esigibili
in un'altra professione o campo d'attività.

Al riguardo la giurisprudenza precedentemente in vigore, applicabile anche al
nuovo art. 6 LPGA (DTF 130 V 343 consid. 3.1.1 pag. 345), aveva precisato che
configura incapacità lavorativa anche l'ipotesi in cui, tramite l'esercizio
dell'attività in questione, vi è il rischio di aggravare lo stato di salute
(DTF 130 V 343 consid. 3.1 pag. 345; 115 V 403 consid. 2 pag. 404).

4.2 Alfine di poter graduare l'invalidità, l'amministrazione (o il giudice in
caso di ricorso) deve disporre di documenti rassegnati dal medico o
eventualmente da altri specialisti, il compito del medico consistendo nel porre
un giudizio sullo stato di salute, nell'indicare in quale misura e in quali
attività l'assicurato è incapace al lavoro come pure nel fornire un importante
elemento di giudizio per determinare quale sforzo si può ancora esigere da un
assicurato tenuto conto della sua situazione personale (DTF 125 V 256 consid. 4
pag. 261; 115 V 133 consid. 2 pag. 134, 404 consid. 2; 114 V 310 consid. 3c
pag. 314; 105 V 156 consid. 1 pag. 158).

5.
Conformemente ad un principio generale applicabile anche nel diritto delle
assicurazioni sociali, all'assicurato incombe l'obbligo di ridurre il danno
(DTF 123 V 230 consid. 3c pag. 233; 117 V 275 consid. 2b pag. 278, 400 consid.
4b e i riferimenti ivi citati; Riemer-Kafka, Die Pflicht zur
Selbstverantwortung, Friborgo 1999, pagg. 57, 551 e 572). In virtù di tale
obbligo, l'assicurato deve intraprendere tutto quanto è ragionevolmente
esigibile per ovviare nel miglior modo possibile alle conseguenze della sua
"invalidità", segnatamente mettendo a profitto la sua residua capacità
lavorativa, se necessario, in una nuova professione (DTF 113 V 22 consid. 4a
pag. 28 e sentenze ivi citate; Landolt, Das Zumutbarkeitsprinzip im
schweizerischen Sozialversicherungsrecht, tesi Zurigo 1995, pag. 296 segg.).
Non è quindi dato alcun diritto ad una rendita se la persona interessata è in
grado di percepire un reddito tale da escluderne l'erogazione (DTF 113 V 22
consid. 4a pag. 28; RCC 1968 pag. 434). Da essa possono tuttavia essere pretesi
unicamente provvedimenti esigibili che tengano conto delle circostanze
oggettive e soggettive del caso concreto, quali la sua capacità lavorativa
residua, le ulteriori circostanze personali, l'età, la situazione
professionale, i legami presso il luogo di domicilio, il mercato del lavoro
equilibrato e la presumibile durata dell'attività lavorativa (DTF 113 V 22
consid. 4a pag. 28; cfr. pure VSI 2001 pag. 279 consid. 5a/aa e 5a/bb).

6.
6.1 Nel giudizio impugnato la Corte cantonale, fondandosi sulle conclusioni del
perito giudiziario, ha ritenuto invariato - se non leggermente peggiorato - lo
stato di salute dell'intimato, fatto peraltro incontestato. Poiché non
risultava neppure una modifica della situazione economica, essendo la struttura
della ditta rimasta pressoché invariata, il Tribunale ha quindi considerato non
esservi motivo di procedere ad una revisione della rendita di invalidità.

6.2 La Winterthur sostiene per contro che la perizia giudiziaria non è
conclusiva, fondandosi unicamente sulle affermazioni dell'assicurato,
segnatamente in relazione all'assunzione di antidolorifici e alle effettive
limitazioni funzionali, e quindi non tenendo in alcun conto le risultanze della
videosorveglianza, secondo cui due terzi degli impedimenti non sarebbero
oggettivabili. L'apprezzamento delle prove poi, facendo riferimento solo alla
perizia, sarebbe arbitrario e lacunoso e configurerebbe un accertamento
inesatto dei fatti secondo l'art. 97 cpv. 2 LTF. La ricorrente rimprovera pure
al Tribunale cantonale di essersi fondato su fatti posteriori alla pronuncia
della decisione di revisione in violazione dell'art. 17 LPGA e di aver affidato
l'apprezzamento delle prove al medico, in violazione dell'art. 61 cpv. 1 lett.
c LPGA. La valutazione peritale si fonderebbe infine su un'interpretazione
errata dell'attività effettivamente svolta e, meglio, quella di titolare di
macelleria e non di semplice macellaio e altresì non sarebbe stato eseguito
alcun raffronto dei redditi in violazione dell'art. 16 LPGA, mentre
l'assicurato deve procedere a riorganizzare il suo lavoro, essendo egli in
grado di svolgere attività amministrative nella misura del 66.6%.

7.
7.1 In concreto dagli atti emerge che, al momento della concessione della
rendita, la Neuchâteloise si era fondata, dopo aver già consultato anche il
dott. L.________, sul rapporto medico del dott. S.________, specialista in
medicina infortunistica, il quale aveva diagnosticato esiti di politrauma nel
cui ambito il paziente aveva subito diverse fratture, in particolare della
colonna vertebrale e degli arti inferiori. A proposito degli impedimenti e
della capacità lavorativa residua lo specialista aveva precisato che V.________
non era in grado di mantenere le posizioni seduta ed eretta prolungate, di
portare pesi superiori ai quattro o cinque chili e di inginocchiarsi ed
accovacciarsi. Sconsigliato era il lavoro in ambiente molto freddo (celle
frigorifere e simili). Difficoltoso risultava per l'interessato salire e
scendere le scale, in quanto detti movimenti provocavano dolori. Riguardo
all'attività in macelleria il medico aveva rilevato che V.________ poteva
svolgere ruoli di supervisione, compiti amministrativi e in misura ridottissima
il servizio al banco (si veda anche la precedente dettagliata valutazione del
dott. L.________, secondo cui l'incapacità lavorativa era del 75% dal 1°
novembre 1994).

Il grado di invalidità era quindi stato calcolato in base al metodo
straordinario e, meglio, in relazione alla riduzione del rendimento nelle
singole mansioni svolte da V.________ nella propria macelleria. In pratica egli
era stato considerato in grado di occuparsi della contabilità, in misura molto
ridotta del servizio ai clienti, e della clientela a domicilio.

7.2 In occasione della procedura di revisione la Winterthur, dopo aver
interpellato l'assicurato nell'aprile 2003, nel corso del mese di settembre
2003 lo ha fatto visitare dal dott. S.________, il quale ha confermato la
capacità lavorativa residua inizialmente attestata.

Preso atto dei rapporti di sorveglianza della X.________, redatti su incarico
della Winterthur, il dott. S.________ha tuttavia nuovamente e dettagliatamente
preso posizione sull'esigibilità lavorativa, concludendo in favore di una
capacità lavorativa oscillante tra il 95 e il 100%, ritenuto che alla luce
delle relazioni investigative alcuni impedimenti non erano oggettivabili ed
altri lo erano solo parzialmente.

In base a questi nuovi atti la rendita di invalidità è quindi stata soppressa.

7.3 Il Tribunale cantonale dal canto suo, alfine di accertare se la situazione
di salute dell'assicurato era effettivamente migliorata e quale fosse
l'incidenza di tale stato sulla capacità lavorativa residua, ha ordinato una
perizia giudiziaria a cura del prof. Z._________, specialista in chirurgia
ortopedica e traumatologia dell'apparato locomotore, il quale ha descritto una
situazione invariata rispetto a quella attestata dai medici L.________ e
S.________al momento dell'assegnazione della rendita, se non leggermente
peggiorata. Alla luce dei rapporti investigativi, che ha potuto visionare
interamente, il perito giudiziario ha ammesso che risultava talvolta
un'attività lavorativa più intensa rispetto a quella che qualsiasi altra
persona nelle stesse condizioni avrebbe potuto prestare, precisando tuttavia
che ciò era possibile soltanto grazie alla particolare forza di carattere
dell'assicurato e agli antidolorifici, di cui faceva uso regolare.

Nel complemento peritale del 28 giugno 2007 egli ha precisato che in
un'attività amministrativa, in cui l'assicurato non doveva stare in posizione
prevalentemente seduta, la capacità lavorativa era pari ai due terzi.

8.
In via preliminare va rilevato che i rapporti redatti dalla X.________,
riguardanti la sorveglianza intervenuta da giugno ad agosto e da ottobre a
dicembre 2004, possono essere utilizzati quali mezzi di prova - il fatto non è
del resto contestato in questa sede - in quanto l'osservazione risulta conforme
alla legge (art. 28 cpv. 2 CC: DTF 129 V 323) e al principio della
proporzionalità. L'art. 43 cpv. 1 LPGA prevede inoltre l'obbligo
dell'assicuratore infortuni di accertare i fatti senza limitazione in ordine ai
mezzi di prova ammissibili. Di conseguenza secondo l'art. 96 LAINF gli organi a
cui è affidata l'esecuzione della LAINF sono autorizzati a elaborare o far
rielaborare i dati personali, compresi i dati particolarmente degni di
protezione e i profili di personalità. Le citate norme costituiscono pertanto
una base legale sufficiente per un intervento nella sfera privata
dell'assicurato tramite un investigatore. Del resto quest'ultimo è stato
osservato in un luogo ad accesso pubblico ed in attività da lui eseguite
volontariamente. In virtù dell'art. 61 lett. c LPGA ciò vale anche per il
Tribunale cantonale (DTF 132 V 241 consid. 2.5.1 pag. 242).

9.
Quanto alla valenza probatoria di un rapporto medico, determinante, secondo la
giurisprudenza, è che i punti litigiosi importanti siano stati oggetto di uno
studio approfondito, che il rapporto si fondi su esami completi, che consideri
parimenti le censure espresse, che sia stato approntato in piena conoscenza
dell'incarto (anamnesi), che la descrizione del contesto medico sia chiara e
che le conclusioni del perito siano ben motivate. Determinante quindi per
stabilire se un rapporto medico ha valore di prova non è tanto né l'origine del
mezzo di prova, né la denominazione, ad esempio, quale perizia o rapporto (DTF
125 V 351 consid. 3a pag. 352; 122 V 157 consid. 1c pag. 160; Hans-Jakob
Mosimann, Zum Stellenwert ärztlicher Beurteilungen, in: Aktuelles im
Sozialversicherungsrecht, Zurigo 2001, pag. 266). Nella sentenza I 128/98 del
24 gennaio 2000, pubblicata in VSI 2001 pag. 106 segg., il Tribunale federale
delle assicurazioni ha però ritenuto conforme al principio del libero
apprezzamento delle prove definire delle direttive in relazione alla
valutazione di determinate forme di rapporti e perizie. Secondo la costante
giurisprudenza, di principio, il giudice non si scosta, senza ragioni
imperative, dalle risultanze di una perizia medico-giudiziaria, compito del
perito essendo infatti quello di mettere a disposizione della giustizia le sue
specifiche conoscenze allo scopo di chiarire gli aspetti sanitari di una
determinata fattispecie. Ragioni che possono indurre a non fondarsi su un tale
referto sono ad esempio la presenza di affermazioni contraddittorie, il
contenuto di una superperizia o altri rapporti contenenti validi motivi per
farlo (DTF 125 V 351 consid. 3b/aa pag. 352 e sentenze ivi citate).

Se infine vi sono dei rapporti medici contraddittori il giudice non può evadere
la vertenza senza valutare l'intero materiale e indicare i motivi per cui egli
si fonda su un rapporto piuttosto che su un altro (sentenza del Tribunale
federale delle assicurazioni I 673/00 dell'8 ottobre 2002 consid. 3.3). Non si
può tuttavia pretendere dal giudice che raffronti i diversi pareri medici e
parimenti esponga correttamente da un punto di vista medico, come farebbe un
perito, i punti in cui si evidenziano delle carenze precisando qual è
l'opinione più adeguata (SVR 2000 UV no. 10 pag. 35 consid. 4b).

10.

10.1 In concreto dagli atti emerge che i medici interpellati sono concordi
nell'affermare che, dopo l'assegnazione della rendita, lo stato di salute
dell'assicurato non è migliorato, bensì leggermente peggiorato. Del resto già
il dott. L.________, in occasione della chiusura del caso nel 1994, aveva
attestato che la situazione non era suscettibile di miglioramento e che, per
mantenere la capacità lavorativa residua, l'interessato doveva sottoporsi
regolarmente a cure balneoterapiche.

10.2 Contestata è per contro l'incidenza dello stato di salute sulla capacità
lavorativa residua - rimasta invariata secondo il perito giudiziario -
rispettivamente sulla capacità di guadagno dell'assicurato, pari ai due terzi
per l'assicuratore infortuni.

A proposito, in primo luogo, dell'affidabilità della perizia va rilevato che,
contrariamente a quanto sostiene la ricorrente, l'interessato è stato esaminato
in piena conoscenza dell'incarto, le censure sono state valutate
approfonditamente, il perito avendo infatti tenuto conto delle risultanze della
sorveglianza, in particolare del fatto che ne risulta in parte un'attività più
intensa di quella considerata ammissibile, adducendo a giustificazione di tale
circostanza motivi senz'altro convincenti. Egli non si è quindi fondato su
affermazioni soggettive dell'assicurato, bensì, in base ad un approfondito
esame medico, ha concluso che i disturbi di cui soffre sono (ancora)
chiaramente oggettivabili e che le limitazioni addotte sono compatibili con
essi, malgrado le risultanze in parte divergenti della sorveglianza.

In relazione, in particolare, al fatto che non sarebbe stato accertato se
l'assicurato assumeva effettivamente medicamenti, come ha ripetutamente
dichiarato, va rilevato che, non essendo vincolata all'accertamento dei fatti
così come eseguito dalla Corte cantonale, il Tribunale federale può procedere a
completarli, grazie ai documenti prodotti nell'ambito della procedura che vede
opposto in questa sede V.________ all'UAI (causa 8C_103/2008), secondo cui egli
assume in media annualmente una Ponstan (500g) al giorno per cinque giorni alla
settimana vacanze escluse (nel 2005 ad esempio sette confezioni di 36
pastiglie), quantità ritenuta credibile dal perito, in quanto l'assunzione
dipendeva dalle condizioni atmosferiche, dall'intensità dell'attività
lavorativa e da eventuali punture di Voltaren.

Ne consegue che la perizia giudiziaria è conforme ai principi giurisprudenziali
in vigore e pertanto affidabile e conclusiva.

Del resto neppure i rapporti di sorveglianza risultano atti a mettere in
discussione il referto giudiziario, bensì si conciliano con i motivi addotti
dal perito a giustificazione di una maggiore attività. In effetti, se alla luce
delle tabelle riassuntive relative alla presenza in negozio dell'assicurato,
potrebbe apparire di primo acchito modificata, almeno in parte, l'incidenza
dello stato di salute di V.________ sulla capacità lavorativa residua, la
lettura dei rapporti permette di concludere che tale variazione è di carattere
eccezionale, essendosi manifestata in condizioni del tutto particolari. Ne
consegue che essa non può giustificare l'ammissione di un'incidenza rilevante
sulla capacità lavorativa, rispettivamente di guadagno, dell'assicurato, in
quanto saltuaria, irregolare e coadiuvata dall'uso di antidolorifici. Se è vero
che in alcune occasioni (in particolare durante il primo periodo di
sorveglianza) V.________ è stato visto lavorare al banco anche oltre la durata
da lui ammessa, è pur vero che il rapporto investigativo mostra unicamente uno
spaccato dell'attività dell'assicurato, pari in totale a 23 giorni, di cui
alcuni cadevano di sabato (giorno di maggiore affluenza come dimostra
chiaramente la sorveglianza) e altresì durante l'estate (egli ha in particolare
lavorato ripetutamente al banco sabato 26 giugno e 3 luglio 2004 e in assenza
del macellaio, quindi presumibilmente in sua sostituzione, il 25, 26 giugno e 3
luglio 2004), rispettivamente quattro durante le feste natalizie (in tal caso
l'assicurato ha aiutato al banco, ma solo di tanto in tanto, conformemente a
quanto da lui dichiarato, eccezion fatta per quanto riguarda il 30 ottobre,
sabato, in cui la mattina e il pomeriggio è stato visto al banco circa per più
di un'ora), quindi in periodi di grande affluenza e attività più intensa della
media.

Va pure evidenziato che anche la dichiarazione secondo cui in giornate normali
(in cui il macellaio era presente) sarebbe risultata un'attività oscillante tra
l'ora e mezza e le sei ore non è dimostrabile. In effetti, dai rapporti emerge
che in diverse occasioni l'inizio rispettivamente l'effettivo esercizio di
attività vera e propria è solo presunto. Poiché egli viveva e lavorava (il 19
luglio 2008 ha cessato definitivamente l'attività) nello stesso stabile, in cui
vi è anche un retrobottega, non è sempre risultato possibile - per ammissione
degli investigatori - stabilire se egli era effettivamente in negozio e, in
caso di risposta affermativa, se egli lavorava effettivamente.

Per quanto riguarda poi la possibilità di sollevare pesi, la videosorveglianza
ed i relativi rapporti non possono essere considerati decisivi, ritenuto che in
considerazione della sua età il bambino sollevato (un'unica volta) non pesava
quindici chili. I sacchetti spostati (all'incirca di 3 kg e mezzo) rientravano
nel peso ammissibile già al momento dell'assegnazione della rendita, pari a 4/5
chili, mentre il peso della cassetta trasportata una volta per un breve tratto,
rispettivamente il sacco con la carbonella, anch'esso sollevato un'unica volta
(e apparentemente dopo un mese di vacanza), non era noto. Ne consegue che dai
rapporti non risulta in alcun modo che l'assicurato abbia trasportato
regolarmente pesi superiori ai 4/5 chili ammessi, ma al contrario che le
forniture venivano regolarmente trasferite in negozio dai dipendenti.

Il fatto di chinarsi, attività non ritenuta inammissibile al momento
dell'assegnazione della rendita (non si è infatti né accovacciato né ha piegato
le gambe, limitazioni indicate nel 1994 dal dott. S.________), è pure risultato
sporadico e probabilmente dopo quattro settimane di vacanza, come indicato
dallo stesso interessato (non vi sono infatti riprese tra il 7 luglio e il 5
agosto).

Alla luce di quanto sopra esposto è quindi del tutto inverosimile che, come
indica il dott. S.________, la capacità lavorativa si avvicini al 100%. Del
resto è la stessa assicurazioni infortuni ad ammettere un grado di invalidità
del 33%.

11.
Alla luce di quanto emerso dal considerando precedente, l'operato dall'autorità
cantonale non è censurabile. In effetti, la situazione di salute è risultata
invariata, mentre la capacità lavorativa residua non può essere considerata né
piena né notevolmente migliorata, malgrado possa essere ritenuta in circostanze
del tutto eccezionali e per i motivi indicati dal perito giudiziario, quali
l'assunzione di medicamenti in caso di necessità, l'energia e la forza di
carattere dell'assicurato, saltuariamente leggermente superiore a quanto
ritenuto in precedenza dai medici.

12.
Infondata è pura la censura secondo cui il Tribunale cantonale, fondandosi
sulla perizia giudiziaria, avrebbe considerato illegalmente fatti posteriori
alla decisione su opposizione impugnata. Al riguardo va rilevato che se si
accogliesse questa tesi, ogni perizia giudiziaria risulterebbe inutilizzabile,
in quanto per definizione eseguita dopo l'emanazione del provvedimento
amministrativo impugnato.

13.
In relazione al fatto, infine, che l'istanza precedente avrebbe omesso di
eseguire un raffronto dei redditi, va rilevato che, al momento
dell'assegnazione della rendita, la perdita di guadagno era stata stabilita
tramite il metodo straordinario, quantificando la riduzione del rendimento in
ogni mansione svolta da V.________ in macelleria. Poiché lo stato di salute,
così come la riduzione della capacità lavorativa che ne deriva ed altresì la
struttura della macelleria dell'assicurato e quindi anche la misura delle
mansioni eseguite, risultano invariate - inammissibile risulta pertanto pure la
richiesta di riorganizzazione del lavoro, tale modifica essendosi già
verificata al momento dell'assegnazione della rendita -, non vi è motivo per
procedere a una nuova valutazione della perdita di guadagno.

14.
Stante quanto precede, il ricorso in materia di diritto pubblico dev'essere
respinto in quanto infondato, mentre la pronuncia impugnata dev'essere
confermata.

15.
Visto l'esito della procedura, le spese giudiziarie vanno poste a carico della
ricorrente (art. 66 cpv. 1 LTF), mentre V.________, vittorioso in causa, ha
diritto all'assegnazione di spese ripetibili (art. 68 LTF).

Il Tribunale federale pronuncia:

1.
Il ricorso è respinto.

2.
Le spese giudiziarie di fr. 500.- sono poste a carico della ricorrente.

3.
La ricorrente verserà all'opponente la somma di fr. 2'500.- a titolo di
ripetibili della sede federale.

4.
Comunicazione alle parti, al Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino e
all'Ufficio federale della sanità pubblica.

Lucerna, 7 gennaio 2009

In nome della I Corte di diritto sociale
del Tribunale federale svizzero
Il Presidente: Il Cancelliere:

Ursprung Schäuble