Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

I. Öffentlich-rechtliche Abteilung, Staatsrecht 1P.93/2007
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1P.93/2007 /biz

Sentenza del 15 giugno 2007
I Corte di diritto pubblico

Giudici federali Aemisegger, giudice presidente,
Fonjallaz, Eusebio,
cancelliere Crameri.

X. ________,
ricorrente, patrocinato dall'avv. Ernst Sax,

contro

Comune di Y.________, patrocinato dall'avv. Fabrizio Riccardo Visinoni,
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni,
4a Camera, Obere Plessurstrasse 1, 7000 Coira.

domanda di costruzione,

ricorso di diritto pubblico contro la sentenza emanata
il 21 novembre 2006 del Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni.

Fatti:

A.
X. ________, sito sul territorio del Comune di Y.________, era inserito
nell'omonima zona edilizia. L'ospizio, che conta 56 posti letto e 120 posti a
sedere, è deficitario e dev'essere ristrutturato. Negli anni '90, la citata
società aveva quindi chiesto al Comune di rivedere la pianificazione locale
per poter disporre accanto all'albergo, tra l'altro, anche di una piscina
coperta aperta al pubblico e di due o tre costruzioni separate di 15-20
appartamenti, destinati alla vendita: il relativo ricavato avrebbe dovuto
essere investito nella ristrutturazione dell'albergo. La revisione della
pianificazione è stata approvata nel 1997. La nuova, ampliata zona edilizia
include tra l'altro l'area edificabile della struttura alberghiera, i
previsti appartamenti e la piscina: l'albergo è stato qualificato come
edificio da mantenere nella sua integralità. Per quanto qui interessa, il 30
settembre 1997 il Governo del Cantone dei Grigioni ha approvato la revisione
parziale della pianificazione per la zona in discussione. È stato poi
elaborato e accettato un nuovo piano delle strutture. In seguito, su due
particelle vendute sono state erette tre case a schiera con 20 appartamenti:
le altre infrastrutture previste non sono state realizzate.

B.
Il 2 marzo 2006 X.________ ha inoltrato una domanda di costruzione tendente a
destinare il 50 % dell'edificio ad appartamenti per residenze secondarie. Con
decisione del 24 aprile successivo, il Comune non ha approvato il postulato
cambiamento parziale di destinazione dell'ospizio, ritenendo che la revisione
del 1997 tendeva a tutelare la struttura alberghiera dell'immobile. Adito
dalla menzionata società, il Tribunale amministrativo del Cantone dei
Grigioni, con decisione del 21 novembre 2006, comunicata il 15 gennaio 2007,
ha respinto il ricorso sottopostogli.

C.
Avverso questo giudizio X.________ presenta un ricorso di diritto pubblico al
Tribunale federale, chiedendo di annullarlo.
Mediante decreto presidenziale del 3 maggio 2007, la procedura di ricorso,
precedentemente sospesa perché tra le parti erano in corso trattative, è
stata riassunta.
Non sono state chieste osservazioni.

Diritto:

1.
1.1 Il giudizio impugnato è stato emanato prima dell'entrata in vigore, il 1°
gennaio 2007, della legge sul Tribunale federale del 17 giugno 2005 (LTF; RS
173.110). Alla procedura ricorsuale in esame rimane quindi applicabile,
secondo l'art. 132 cpv. 1 LTF, la legge federale del 16 dicembre 1943
sull'organizzazione giudiziaria (OG).

1.2 Il Tribunale federale esamina d'ufficio e con piena cognizione
l'ammissibilità dei gravami che gli vengono sottoposti, senza essere
vincolato, in tale ambito, dagli argomenti delle parti o dalle loro
conclusioni (DTF 132 I 140 consid. 1.1 e rinvii).

1.3 Nell'ambito di un ricorso di diritto pubblico il Tribunale federale
statuisce unicamente sulle censure sollevate e solo quando siano
sufficientemente motivate: il ricorso deve quindi contenere un'esauriente
motivazione giuridica, dalla quale si possa dedurre se, perché ed
eventualmente in quale misura la decisione impugnata leda il ricorrente nei
suoi diritti costituzionali (art. 90 cpv. 1 lett. b OG; DTF 130 I 26 consid.
2.1). Per sostanziare la censura di arbitrio (art. 9 Cost.) non è sufficiente
criticare la decisione impugnata come si farebbe di fronte a una Corte di
appello con completa cognizione in fatto e in diritto, atteso che una
sentenza non è arbitraria per il solo motivo che un'altra soluzione sarebbe
sostenibile o addirittura preferibile, bensì è necessario mostrare e spiegare
perché il contestato giudizio sia manifestamente insostenibile, in aperto
contrasto con la situazione effettiva, fondato su una svista manifesta,
oppure in urto palese con il sentimento di giustizia ed equità (DTF 130 I 258
consid. 1.3). Inoltre, il Tribunale federale annulla la decisione cantonale
quando essa risulti insostenibile non solo nella motivazione, bensì anche nel
risultato (DTF 132 I 13 consid. 5.1 e rinvii).

2.
2.1 L'atto di ricorso non adempie manifestamente dette esigenze di
motivazione. La ricorrente, rilevato che l'albergo è stato definitivamente
chiuso il 30 settembre 2006, si limita infatti ad addurre che per salvarlo
dalla rovina e mantenerne il carattere di ospizio entrerebbe in linea di
conto soltanto un'utilizzazione mista quale hotel con ristorante e
appartamenti di vacanza: con il ricavo della vendita degli appartamenti
potrebbero in effetti essere finanziati i necessari interventi edilizi.
Accenna poi al fatto che il Comune, per svista, avrebbe dimenticato di
assoggettare la domanda di costruzione del 2 marzo 2006 alla zona di
pianificazione pubblicata agli inizi del 2006, tendente a limitare la
realizzazione di appartamenti secondari nonché la modifica dell'utilizzazione
di alberghi e altre strutture turistiche.

2.2 Quest'ultimo accenno è ininfluente, visto che il mancato assoggettamento
della domanda di costruzione alla zona di pianificazione non è decisivo. In
effetti, la Corte cantonale ha stabilito che l'autorità comunale ha
rettamente ritenuto che il progetto presentato dalla ricorrente doveva essere
respinto, poiché contrario al diritto vigente e non perché vi ostava la zona
di pianificazione.

2.3 La ricorrente rileva che l'art. 45 della legge edilizia comunale (LE)
riserva la zona in esame al complesso X.________ con albergo, appartamenti,
piscina coperta, stalla e impianti sportivi: sostiene, in maniera del tutto
generica, che detta norma non imporrebbe l'esercizio dell'insieme del
complesso alberghiero come hotel, determinante, al suo dire, essendo infatti
la continuazione della sua gestione. La domanda di costruzione litigiosa
tenderebbe soltanto a una trasformazione parziale, conforme alla destinazione
della zona, visto altresì che l'aspetto esterno del complesso alberghiero
rimarrebbe immutato.

2.4 Le critiche ricorsuali, di natura meramente appellatoria, sono
inammissibili e sono comunque infondate nel merito.

In effetti, la ricorrente non si confronta del tutto con gli argomenti posti
a fondamento dell'impugnato giudizio. Il Tribunale amministrativo ha ritenuto
corretta l'interpretazione dell'art. 45 LE da parte del Comune, secondo cui
il concetto di integrità fissato da questa norma dev'essere interpretato non
soltanto in modo quantitativo ma anche qualitativo, nel senso che detta
nozione non considera unicamente un concetto globale ma pure funzionale. Ha
aggiunto, che questa interpretazione s'impone a maggior ragione nel caso di
specie, poiché scopo della pianificazione del 1997 era principalmente, se non
esclusivamente, la salvaguardia dell'ospizio in quanto struttura alberghiera
e non certamente solo la tutela della sua sostanza edilizia. Esso ha poi
ricordato che erano infatti le medesime difficoltà economiche di quelle fatte
valere oggi che avevano finalmente giustificato l'ampliamento della zona
edificabile allo scopo di consentire, sulla base di un nuovo concetto di
gestione alberghiera, uno sfruttamento ottimale del fondo. Secondo i giudici
cantonali, pretendere che la condizione prevista nel piano delle strutture
circa il mantenimento dell'integrità dell'edificio non si riferisca anche
alla sua destinazione, nelle circostanze compiutamente indicate nel giudizio
impugnato, è quindi pretestuoso, ritenuto che non sussisterebbero motivi per
ritenere che la destinazione dell'edificio possa essere un'altra.
La Corte cantonale ha poi spiegato perché il piano delle strutture esclude la
costruzione di residenze secondarie e ha illustrato perché, anche con la
destinazione di una parte dell'edificio ad appartamenti per residenze
secondarie, non sarebbe per nulla garantita una gestione migliore
dell'albergo. Infine, i giudici cantonali hanno stabilito che neppure
l'importante interesse pubblico all'apertura, anche per il futuro,
dell'ospizio poteva mutare l'esito del gravame, ritenute come ampiamente
sfruttate le possibilità pianificatorie a disposizione dell'autorità comunale
e rilevato il fatto che i riscontri oggettivi circa la volontà di gerenza
dell'albergo lasciano alquanto a desiderare.

2.5 Limitandosi ad accennare, in maniera del tutto generica e appellatoria,
alla circostanza che la legge edilizia, il piano delle zone e quello delle
strutture non osterebbero al rilascio della richiesta licenza edilizia, la
ricorrente nemmeno tenta di confutare i numerosi argomenti posti a fondamento
del criticato giudizio. Ora, secondo la costante prassi, quando, come nella
fattispecie, la decisione impugnata è fondata su più motivazioni
indipendenti, il ricorrente è tenuto, pena l'inammissibilità del gravame, a
dimostrare che ognuna di esse violerebbe i suoi diritti costituzionali (art.
90 cpv. 1 lett. b OG; DTF 132 I 13 consid. 3; 119 Ia 13 consid. 2; sentenza
1B_9/2007 del 19 marzo 2007, consid. 6.3, destinata a pubblicazione).

3. Ne segue che il ricorso, nella minima misura in cui è ammissibile,
dev'essere respinto. Le spese processuali seguono la soccombenza (art. 156
cpv. 1 OG).

Per questi motivi, il Tribunale federale, visto l'art. 36a OG, pronuncia:

1.
Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è respinto.

2.
La tassa di giustizia di fr. 2'000.-- è posta a carico della ricorrente.

3.
Comunicazione ai patrocinatori delle parti e al Tribunale amministrativo del
Cantone dei Grigioni.

Losanna, 15 giugno 2007

In nome della I Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero

Il giudice presidente:  Il cancelliere: