Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

I. Öffentlich-rechtliche Abteilung, Beschwerde in öffentlich-rechtlichen Angelegenheiten 1C.273/2007
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1C_273/2007 /biz

Sentenza del 25 gennaio 2008
I Corte di diritto pubblico

Giudici federali Féraud, presidente,
Reeb, Eusebio,
cancelliere Gadoni.

Comune di Origlio,
ricorrente,
rappresentato dal Municipio e patrocinato dall'avv.
Gardo Petrini,

contro

A.________, 
patrocinato dall'avv. Luca Beretta Piccoli,
Comune di Cureglia,
rappresentato dal Municipio,
Tribunale di espropriazione del Cantone Ticino,
via Bossi 3, 6901 Lugano.

approvazione dei progetti definitivi per la posa di staccionate in legno
lungo un sentiero in territorio
di Origlio,

ricorso in materia di diritto pubblico contro la sentenza emanata il
31 luglio 2007 dal Tribunale di espropriazione del Cantone Ticino.

Fatti:

A.
Il fondo part. n. 452 di Origlio forma un collegamento sterrato che si
diparte dalla strada di servizio part. n. 276 di Origlio in direzione ovest,
aggira la tenuta Donaggio (part. n. 454), continua lungo il confine con il
Comune di Lamone e conduce infine a Cureglia. Il tracciato è definito quale
sentiero dal piano regolatore comunale di Origlio, approvato dal Consiglio di
Stato del Cantone Ticino il 13 gennaio 1993.
Nel periodo dal 1° al 31 luglio 2002 sono stati pubblicati gli atti per la
posa su questo fondo, in territorio di Origlio, di due doppie barriere, l'una
all'imbocco e l'altra presso l'angolo sud a confine con i Comuni di Lamone e
Cureglia. L'intervento era destinato ad impedire il transito veicolare, se
non di servizio, per permettere unicamente il passaggio di pedoni, biciclette
e cavalli.

B.
Durante il periodo di pubblicazione degli atti, i Comuni di Lamone, Cadempino
e Cureglia, oltre a diversi privati proprietari di fondi per lo più
confinanti e serviti dal tracciato, tra i quali A.________ proprietario della
particella n. 757 di Lamone, su cui sorge un centro equestre, hanno
presentato un'opposizione con una domanda di modifica dei piani. Gli
opponenti hanno sostanzialmente contestato la chiusura del tracciato al
traffico veicolare. Con decisione del 9 dicembre 2003, il Tribunale di
espropriazione del Cantone Ticino ha respinto le opposizioni e approvato il
progetto definitivo. Con sentenze del 28 febbraio 2005, il Tribunale federale
ha respinto in quanto ammissibili i ricorsi di diritto pubblico presentati da
A.________ e da altri opponenti privati e pubblici contro la decisione di
approvazione (cfr. sentenze 1P.45/ 2004, 1P.49/2004 e 1P.51/2004,
quest'ultima parzialmente pubblicata in: RtiD II-2005, n. 21, pag. 121
segg.).

C.
Il Comune di Origlio, al posto delle barriere, ha posato tre cilindri
metallici, di cui quello centrale amovibile mediante l'apertura di un
lucchetto a chiave. Nonostante la posa di questi ostacoli, il transito
veicolare abusivo permarrebbe: il Municipio di Origlio ha quindi avviato una
nuova procedura per la posa di due staccionate in legno a lato del sentiero,
in corrispondenza dei fondi part. n. 452 e 276 di Origlio. Il progetto,
pubblicato dal 21 agosto al 19 settembre 2006, ha nuovamente suscitato
l'opposizione del Comune di Cureglia e di A.________; quest'ultimo ha
lamentato che il prospettato intervento gli impedirebbe l'accesso al suo
fondo.

D.
In accoglimento delle opposizioni, con decisione del 31 luglio 2007, il
Tribunale di espropriazione ha negato l'approvazione ai progetti per la posa
delle staccionate, ordinando al Comune di rimuovere quelle poste nel
frattempo senza autorizzazione. Ha considerato l'intervento una miglioria ai
sensi della legge stradale cantonale, ritenendo comunque che, in concreto, il
transito veicolare limitato alle necessità di servizio della scuderia
dell'opponente ed ai mezzi di soccorso pubblici non comportava pericoli gravi
per l'utenza pedonale né perseguiva scopi in contrasto con la destinazione
agricola del comparto.

E.
Il Comune di Origlio impugna questa decisione con un ricorso in materia di
diritto pubblico al Tribunale federale, chiedendo di annullarla, di
respingere le opposizioni e di approvare il progetto pubblicato. Il
ricorrente fa valere la violazione dell'autonomia comunale, del divieto
dell'arbitrio e del principio della proporzionalità.

F.
Il Tribunale di espropriazione comunica di non avere particolari osservazioni
da formulare, mentre gli opponenti chiedono di respingere il ricorso.
Con decreto presidenziale del 12 ottobre 2007 al ricorso è stato confe-rito
l'effetto sospensivo.

Diritto:

1.
1.1 Presentato tempestivamente contro una decisione finale dell'ultima
istanza cantonale, che ha negato l'approvazione a un progetto stradale
definitivo, il ricorso in materia di diritto pubblico è di massima
ammissibile sotto il profilo degli art. 82 lett. a, 86 cpv. 1 lett. d, 90 e
100 cpv. 1 in relazione con l'art. 46 cpv. 1 lett. b LTF.

1.2 Il Comune è segnatamente legittimato a ricorrere con un ricorso in
materia di diritto pubblico se fa valere la violazione di garanzie
conferitegli dalla Costituzione cantonale o da quella federale (art. 89 cpv.
2 lett. c LTF). È questo il caso per la garanzia della sua autonomia, sancita
dagli art. 50 cpv. 1 Cost. e 16 cpv. 2 Cost./TI. Poiché nega l'approvazione a
un progetto stradale comunale, il giudizio impugnato tocca il Comune di
Origlio nella sua veste di detentore del pubblico potere: esso è pertanto
legittimato a ricorrere ai sensi dell'art. 89 cpv. 2 lett. c LTF, censurando
una violazione della propria autonomia. Sapere se il Comune disponga
effettivamente di autonomia nel campo litigioso e se questa sia stata
disattesa è questione di merito, non di ammissibilità (DTF 129 I 410 consid.
1.1, 128 I 3 consid. 1c).

1.3 Il Comune beneficia di autonomia tutelabile in quelle materie che la
legislazione cantonale non regola esaurientemente, ma lascia completamente o
in parte al relativo ordinamento comunale, conferendogli una notevole libertà
di decisione. Poco importa che la materia in cui esso è autonomo sia regolata
dal diritto federale, cantonale o comunale. Decisiva è la latitudine di
giudizio assicuratagli nell'ambito specifico dalla Costituzione o dalla
legislazione cantonale (DTF 131 I 333 consid. 4.4.1, 129 I 313 consid. 5.2).
Il Comune ticinese fruisce di autonomia tutelabile, tra l'altro, in vasti
settori nel campo edilizio e della pianificazione del territorio (DTF 103 Ia
468 consid. 2; sentenza 1P.675/2004 del 12 luglio 2005, consid. 2.2 e rinvii,
in: RtiD II-2005, n. 16, pag. 100 segg.). In quest'ambito rientra pure la
pianificazione di percorsi pedonali e strade comunali. Riguardo ai percorsi
pedonali, l'art. 5 cpv. 1 e 4 della legge ticinese sui percorsi pedonali ed i
sentieri escursionistici (LCPS) prevede infatti ch'essi siano designati dai
Comuni nei loro piani regolatori ed adottati secondo la procedura prevista
per gli stessi (cfr., riguardo alle strade comunali, art. 30 segg. della
legge cantonale sulle strade, del 23 marzo 1983 [LStr], nella versione in
vigore dal 1° gennaio 2007; cfr. inoltre l'art. 32 seg. vLStr).

1.4 Prevalendosi della sua autonomia, il Comune può tra l'altro far valere la
violazione del diritto cantonale o comunale autonomo ed esigere che le
autorità cantonali di ricorso o di vigilanza osservino da un lato i limiti
formali posti dalla legge al loro intervento e dall'altro lato applichino in
modo corretto il diritto materiale determinante. Il Comune può, come in
concreto, invocare anche la violazione del divieto dell'arbitrio (art. 9
Cost.), purché la censura sia in stretta connessione con quella della sua
autonomia (DTF 131 I 91 consid. 1, 129 I 313 consid. 4.1 e rinvii).

2.
2.1 Il ricorrente ritiene la sentenza impugnata arbitraria siccome in
contraddizione con il precedente giudizio del Tribunale di espropriazione del
9 dicembre 2003, confermato dal Tribunale federale, con cui la posa di due
doppie barriere è stata ritenuta conforme alla destinazione pedonale
pianificata, sorretta da un sufficiente interesse pubblico e rispettosa del
principio della proporzionalità. Il ricorrente sostiene inoltre che non
spettava a detta autorità la facoltà di stabilire a favore di proprietari
confinanti accessi veicolari in contrasto con la destinazione stabilita dal
piano regolatore: tale autorità avrebbe per contro dovuto limitarsi all'esame
del nuovo progetto stradale.

2.2
2.2.1 È pacifico che il tracciato litigioso è inserito quale sentiero nel
piano regolatore del Comune di Origlio approvato dal Consiglio di Stato il 13
gennaio 1993. Sia il Tribunale di espropriazione nel suo precedente giudizio
del 9 dicembre 2003 sia questa Corte nelle citate sentenze del 28 febbraio
2005 hanno quindi rilevato che il transito veicolare non è di principio
conforme alla destinazione pedonale del percorso. Né erano dati i presupposti
per riesaminare a titolo pregiudiziale il vincolo (cfr. sentenza 1P.51/2004,
citata, consid. 4.2).
Nella decisione qui impugnata, il Tribunale di espropriazione ha richiamato
una riunione del 25 gennaio 2006 delle autorità comunali presso il
Dipartimento del territorio durante la quale è stata concordata la
possibilità di esaminare la formazione di un accesso adeguato al comparto di
Donaggio. Ha in seguito ritenuto che il progetto presentato dal ricorrente
riduceva tale volontà collettiva a mera illusione e che le soluzioni
suggerite dagli opponenti, volte a consentire un transito veicolare limitato,
risultavano per contro più ragionevoli. Al riguardo, la precedente istanza ha
addotto che l'art. 17 cpv. 2 LCPS permetteva di disciplinare sui sentieri
anche altri usi, purché compatibili con la destinazione pedonale.

2.2.2 Secondo l'art. 17 LCPS, i percorsi pedonali ed i sentieri
escursionistici indicati nei piani sono liberamente percorribili a piedi
(cpv. 1). I Comuni e il Dipartimento, secondo le rispettive competenze,
possono disciplinarvi altri usi, se compatibili con la destinazione pedonale
(cpv. 2). Questa disposizione consente di autorizzare in particolare il
passaggio di biciclette, ciclomotori, cavalli, veicoli a motore e trasporti
speciali, se l'uso pedonale può continuare convenientemente e senza pericoli
(cfr. Messaggio del Consiglio di Stato concernente la LCPS, del 16 febbraio
1993, pag. 25 seg.). Come prevede esplicitamente la norma, la possibilità di
disciplinare tali ulteriori utilizzazioni rientra tuttavia nella competenza
del Comune, che dispone di un margine di apprezzamento. Essa non compete per
contro al Tribunale di espropriazione nel contesto di una decisione
sull'approvazione di un intervento di miglioria giusta l'art. 39a vLStr, come
è qui il caso. Imponendo in sostanza al Comune ricorrente di ammettere sul
tracciato litigioso un seppur limitato transito veicolare, la precedente
istanza ha rimesso in discussione il provvedimento pianificatorio senza che
ne fossero dati i presupposti e contraddicendo manifestamente il suo
precedente giudizio del 9 dicembre 2003. Essa ha altresì abusato del proprio
potere di apprezzamento, poiché, intervenendo sul vincolo stradale mediante
una diversa soluzione che a suo avviso meglio risponde alle circostanze del
caso, ha disatteso la libertà di valutazione che competeva al Comune nel
campo della pianificazione. La decisione impugnata viola quindi per finire il
divieto dell'arbitrio e l'autonomia comunale.

3.
3.1 Ne segue che il ricorso è fondato e deve quindi essere accolto. Il
ricorrente chiede di riformare la decisione impugnata nel senso di approvare
i progetti definitivi per la posa delle staccionate in legno. Il fatto che il
nuovo intervento non sia ancora stato oggetto di un esame in sede cantonale e
il limitato potere cognitivo di questa Corte nell'applicazione del diritto
cantonale (cfr. art. 95 LTF; DTF 133 II 249 consid. 1.2.1), non giustificano
tuttavia un giudizio sulla conformità del progetto stradale per la prima
volta in questa sede. Si impone quindi di annullare la decisione impugnata e
di rinviare gli atti alla precedente istanza perché statuisca nuovamente
sull'approvazione del progetto stradale tenendo conto della funzione pedonale
del tracciato (art. 107 cpv. 2 LTF; DTF 133 II 409, consid. 1.4.1).
3.2 Le spese seguono la soccombenza e sono quindi poste a carico
dell'opponente privato (art. 66 cpv. 1 LTF). Non possono per contro essere
addossate spese giudiziarie al Comune di Cureglia, che ha presentato la
risposta al ricorso nell'esercizio delle sue attribuzioni ufficiali (art. 66
cpv. 4 LTF), né possono essere attribuite ripetibili al Comune di Origlio
(art. 68 cpv. 3 LTF; sentenza 1C_122/2007 del 24 luglio 2007, consid. 6).

Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:

1.
Il ricorso è accolto e la decisione impugnata è annullata.

2.
Gli atti sono rinviati al Tribunale di espropriazione per una nuova decisione
nel senso dei considerandi.

3.
Le spese giudiziarie di fr. 2'000.-- sono poste a carico di A.________.

4.
Comunicazione ai patrocinatori delle parti, al Municipio di Cureglia e al
Tribunale di espropriazione del Cantone Ticino.

Losanna, 25 gennaio 2008

In nome della I Corte di diritto pubblico
del Tribunale federale svizzero

Il presidente: Il cancelliere:

Féraud Gadoni