Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Sozialrechtliche Abteilungen U 80/2004
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U 80/04

Sentenza del 24 febbraio 2005
IIa Camera

Giudici federali Borella, Presidente, Schön e Frésard; Grisanti, cancelliere

S.________, ricorrente, rappresentata dall'avv. Marco Cereghetti, corso
Elvezia 7, 6900 Lugano,

contro

SOLIDA Assicurazioni SA, Saumackerstrasse 35, 8048 Zurigo, opponente,
rappresentata dall'avv. Bruno Notari, via Nizzola 1, 6501 Bellinzona

Tribunale cantonale delle assicurazioni, Lugano

(Giudizio del 27 marzo 2003)

Fatti:

A.
In data 17 giugno 1997, mentre si trovava impegnata, insieme ad altre due
persone, a spostare da un letto un paziente del peso di circa 110 kg,
S.________, nata nel 1955, all'epoca dei fatti alle dipendenze - con un
contratto su chiamata a ore - dell'Ospedale L.________ in qualità di
infermiera in cure generali e in quanto tale assicurata d'obbligo contro gli
infortuni presso la Helsana Assicurazioni SA (in seguito: Helsana), accusava
un forte dolore al braccio destro e riportava una lesione parziale del
legamento scafo-lunare (polso) destro. Dopo avere l'Helsana assunto il caso e
corrisposto le indennità giornaliere di legge fino al 30 giugno 1998, la
vertenza veniva trasmessa per competenza alla Solida Assicurazioni SA (in
seguito: Solida), con la quale il primo assicuratore aveva stipulato - per
esigenze legali che impediscono a una cassa malattia esercitante allo stesso
tempo l'assicurazione infortuni di versare simili prestazioni - un accordo di
collaborazione per la copertura delle prestazioni di lunga durata.

Mediante decisione del 4 maggio 2000, sostanzialmente confermata il 10
dicembre 2002 anche in seguito all'opposizione interposta dall'interessata,
la Solida, pur riconoscendole un'indennità per menomazione dell'integrità del
5%, negava all'assicurata il diritto a una rendita d'invalidità per il fatto
che, almeno dal profilo infortunistico, ella presentava una piena capacità
lavorativa nell'attività abituale di infermiera. Richiamandosi tra l'altro
alle risultanze della parallela procedura AI, l'assicuratore infortuni
rilevava in particolare che i disturbi alla salute lamentati dall'istante
(segnatamente: disturbo dell'adattamento post-traumatico con sintomatologia
depressiva maggiore, stato dopo rottura parziale del legamento scafo-lunare
destro, fibromialgia, alterazione degenerativa della colonna lombo-sacrale,
sindrome X cardiaca, ateromatosi carotidea) sarebbero stati esclusivamente
imputabili a fattori esterni all'infortunio (così segnatamente per lo stato
di grave fibromialgia), rispettivamente sarebbero stati riconducibili a
un'"elaborazione psicologica distorta" dell'evento del 17 giugno 1997, con il
quale non avrebbero presentato il necessario nesso di causalità (adeguata).
Nel frattempo, l'Ufficio AI del Cantone Ticino (UAI), con provvedimento del
13 marzo 2002, poneva l'interessata al beneficio di una mezza rendita
d'invalidità a far tempo dal 1° giugno 1998.

B.
Patrocinata dalla CAP Compagnia d'Assicurazione di Protezione Giuridica SA,
S.________ ha deferito la decisione su opposizione della Solida al Tribunale
delle assicurazioni del Cantone Ticino. Facendo valere che la lesione fisica
al polso le avrebbe provocato un'inabilità lavorativa del 50% che le avrebbe
impedito di lavorare come in precedenza, l'interessata ha censurato il
mancato riconoscimento di una rendita LAINF.

Esperiti i propri accertamenti, il primo giudice ha respinto il gravame per
pronuncia del 28 gennaio 2004. Facendo in particolare notare come la mezza
rendita dell'assicurazione per l'invalidità sarebbe stata assegnata in
considerazione della sola situazione psichica - valutazione, questa,
indirettamente confermata anche dalla dott.ssa B.________ (specialista presso
il servizio di chirurgia della mano dell'Ospedale U.________, già
precedentemente interpellata nell'ambito della procedura AI), la quale,
unitamente al parere espresso dal dott. F.________ per l'aspetto locomotorio,
aveva escluso conseguenze fisiche invalidanti -, l'autorità giudiziaria
cantonale ha confermato l'operato dell'assicuratore resistente.

C.
Allegando documentazione già in atti, S.________, ora patrocinata dall'avv.
Marco Cereghetti, interpone ricorso di diritto amministrativo al Tribunale
federale delle assicurazioni, al quale chiede, in via principale,
l'annullamento del giudizio cantonale e il riconoscimento di una rendita
LAINF "sulla base di un grado di inabilità lavorativa del 50%" e, in via
subordinata, il rinvio degli atti alla precedente istanza per esecuzione di
una perizia giudiziaria ortopedica.

La Solida, rappresentata dall'avv. Bruno Notari, propone la reiezione del
gravame, mentre l'Ufficio federale della sanità pubblica ha rinunciato a
determinarsi.

Diritto:

1.
1.1 Secondo giurisprudenza, l'oggetto impugnato nella procedura di ricorso di
diritto amministrativo è rappresentato, dal profilo formale, da una decisione
ai sensi dell'art. 5 PA, mentre, da quello sostanziale, dai rapporti
giuridici in essa regolati (cfr. DTF 125 V 415 consid. 2a, 124 V 20 consid. 1
e i riferimenti ivi citati; cfr. pure DTF 110 V 48). L'oggetto litigioso
configura per contro il rapporto giuridico che, sulla base delle conclusioni
ricorsuali, viene effettivamente impugnato e portato, quale tema processuale,
dinanzi al giudice (di prima o seconda istanza; DTF 125 V 415 consid. 2a con
riferimenti). Stando a tale definizione, l'oggetto impugnato come pure quello
litigioso si riferiscono a uno (ad es.: diritto alla rendita) o più rapporti
giuridici (ad. es.: diritto alla rendita e diritto all'integrazione). Se
pertanto il ricorso è diretto solo contro alcuni dei rapporti giuridici
regolati dalla decisione querelata, per gli altri vale che essi fanno sì
parte dell'oggetto impugnato, ma non di quello litigioso (in questo senso
anche DTF 118 V 313 seg. consid. 3b; inoltre vedasi DTF 119 V 350 consid. 1b
come pure Meyer, Die Rechtspflege in der Sozialversicherung, in: BJM 1989
pag. 25). Spetta al giudice stabilire, nel singolo caso, cosa compone
l'oggetto litigioso e se, datene le condizioni, sono soddisfatti i
presupposti per una sua estensione, rispettivamente per un'eventuale
estensione dell'oggetto impugnato (DTF 125 V 416 consid. 2a, 122 V 36 consid.
2a con riferimenti).

1.2 Irrilevanti per la definizione concettuale dell'oggetto litigioso e per
la sua distinzione dall'oggetto impugnato sono gli elementi costitutivi
(aspetti parziali, "Teilaspekte", "aspects": cfr. DTF 110 V 51 consid. 3c e
122 V 244 consid. 2a) del rapporto giuridico regolato dal provvedimento
amministrativo, il quale, per parte sua, non ha da statuire sui singoli danni
alla salute e/o sui singoli motivi in quanto tali, bensì deve esprimersi
mediante decisione sulle prestazioni legali entranti in linea di conto (cfr.
ad es. sentenza del 21 luglio 2003 in re K., U 327/02, consid. 3.2). Aspetti
parziali di un rapporto giuridico definito per via di decisione servono di
norma soltanto alla motivazione del provvedimento e sono di conseguenza
sottratti di principio ad un'impugnazione autonoma (DTF 125 V 416 consid. 2b,
106 V 92 consid. 1). Essi sono pertanto di principio esclusi dall'esame
giudiziario soltanto se l'oggetto litigioso è cresciuto in giudicato (DTF 125
V 416 consid. 2b). Cionondimeno, l'istanza di ricorso esamina gli elementi
costitutivi ma non censurati dell'oggetto litigioso unicamente se ciò si
impone alla luce delle richieste delle parti oppure di altre circostanze
emergenti dagli atti (DTF 125 V 417 consid. 2c, 110 V 52 seg. consid. 4a).

1.3 Nel caso concreto, la Corte cantonale, interpretando le conclusioni
ricorsuali di prima sede, ha circoscritto l'oggetto della lite all'esame dei
disturbi al polso destro, mentre ha escluso dalla sua verifica le possibili
conseguenze psichiche attribuibili all'infortunio del 17 giugno 1997.

1.4 Alla luce dei principi giurisprudenziali suesposti, si deve tuttavia
ritenere che l'oggetto litigioso nella fattispecie concreta è rappresentato
dal diritto di S.________ alla rendita d'invalidità (il diritto all'indennità
per menomazione dell'integrità, invece, non essendo più tema di
contestazione, non fa parte dell'oggetto litigioso pur essendo compreso
nell'oggetto impugnato). Il fatto che esso diritto sia eventualmente fondato
sulle sole conseguenze fisiche o psichiche dell'infortunio costituisce per
contro un aspetto parziale, afferente alla motivazione della richiesta. Ora,
se è pur vero che la ricorrente, anche in sede federale, sembra
essenzialmente concentrarsi sulle conseguenze fisiche dell'evento in parola -
così la stessa insiste ad es. per l'allestimento di una perizia ortopedica -,
ciò non toglie che l'insieme degli atti - soprattutto quelli dell'AI, che
sembrano affermare l'esistenza di un collegamento tra l'invalidità (psichica)
e l'infortunio - e in parte anche le stesse allegazioni ricorsuali, che
rinviano a tale documentazione, impongono un'"estensione" della verifica
giudiziaria - in applicazione del principio inquisitorio, che per l'autorità
giudiziaria comporta l'obbligo di accertare d'ufficio, di propria iniziativa
ed indipendentemente dalle allegazioni delle parti, i fatti rilevanti (DTF
117 V 263 consid. 3b), fermo restando tuttavia l'obbligo di collaborare delle
stesse - anche agli aspetti psichici dell'infortunio. Da un rinvio della
causa alla precedente istanza per complemento istruttorio su tale questione
si può tuttavia, per motivi di economia processuale, prescindere nel caso di
specie in quanto, per le considerazioni che seguiranno, le condizioni per il
riconoscimento di una rendita d'invalidità a dipendenza delle conseguenze
psichiche dell'infortunio non sono comunque manifestamente date.

2.
2.1 Nei considerandi dell'impugnato giudizio, cui si rinvia, il primo giudice,
dopo avere ricordato l'ordinamento legale disciplinante il diritto a una
rendita dell'assicurazione contro gli infortuni (art. 18 cpv. 2 LAINF, nella
versione applicabile in concreto, in vigore fino al 31 dicembre 2002 [DTF 129
V 4 consid. 1.2]), ha già correttamente esposto come, sia nell'ambito
dell'assicurazione contro gli infortuni che in quello dell'AI, l'invalidità
sia caratterizzata dalla limitazione, permanente o di lunga durata, della
capacità di guadagno - addebitabile ad un danno alla salute - sul mercato del
lavoro equilibrato entrante in linea di conto per l'assicurato e come
pertanto l'uniformità di tale concetto - oggi espressamente ancorata all'art.
8 della Legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni
sociali (LPGA), entrata in vigore il 1° gennaio 2003 e pertanto non
applicabile in concreto (DTF 129 V 4 consid. 1.2) - faccia sì che, di
principio, per un medesimo pregiudizio alla salute venga stabilito lo stesso
tasso di invalidità (DTF 126 V 291 consid. 2a; cfr. pure RDAT 2003 II no. 67
pag. 276).

2.2 Alla pronuncia impugnata può quindi essere prestata adesione anche nella
misura in cui, richiamandosi alla giurisprudenza federale in materia, ha
rammentato che una valutazione dell'invalidità passata in giudicato, se non
scaturisce segnatamente dall'esercizio insostenibile del potere di
apprezzamento, non può per principio essere ignorata, bensì dev'essere
considerata dagli altri assicuratori quale indizio per un giudizio
attendibile (DTF 126 V 292 segg. consid. 2b e 2d; per completezza cfr.
tuttavia anche VSI 2004 pag. 182, nel cui ambito il Tribunale federale delle
assicurazioni ha affermato che i principi sanciti nella DTF 126 V 288 -
secondo cui l'assicuratore sociale, che non fa uso della facoltà di impugnare
la decisione, regolarmente notificatagli, di un altro assicuratore, è tenuto,
di massima, ad ossequiare tale provvedimento - non valgono nei confronti
dell'assicuratore infortuni, qualora la decisione sia stata pronunciata
nell'ambito della procedura aperta dagli organi dell'assicurazione
invalidità).

3.
3.1 Nel caso di specie, a ragione la precedente istanza ha osservato che il
tasso di invalidità stabilito dall'AI non può vincolare l'assicuratore contro
gli infortuni nella misura in cui - come si avvera in concreto per la
fibromialgia che anche l'interessata ha riconosciuto, in sede cantonale,
trattarsi di un correlato somatico di una predisposizione depressiva - la
valutazione degli organi dell'assicurazione per l'invalidità ha tenuto conto
di disturbi extrainfortunistici (cfr. ad es. Alexandra Rumo-Jungo,
Rechtsprechung des Bundesgerichts zum Sozialversicherungsrecht, Bundesgesetz
über die Unfallversicherung, 3a ed., Zurigo 2003, pag. 188).

3.2 Per le stesse considerazioni e alla luce dei principi giurisprudenziali
esposti al consid. 2.2, la valutazione dell'autorità cantonale deve quindi
essere ugualmente condivisa anche per quanto attiene più in generale alla
negazione, nel caso di specie, di un'incapacità di guadagno per motivi
fisici.

3.2.1 Così, gli accertamenti messi in atto dagli organi dell'AI - che ad ogni
buon conto, secondo la sua finalità, è tenuta a rispondere dell'invalidità
indipendentemente dalla sua causa -, e sfociati nella decisione
amministrativa del 13 marzo 2002, cresciuta in giudicato, hanno evidenziato
che "dal profilo organico la Signora S.________ è normalmente abile come
infermiera e quindi è la sola patologia psichica che giustifica l'inabilità
lavorativa" (scritto, in atti, del 3 aprile 2002 dell'UAI all'indirizzo della
Solida). Tale valutazione, certamente non insostenibile, è quindi anche
corroborata dalle dichiarazioni rese dalla dott.ssa B.________ in data 15
settembre e 17 novembre 2003 all'indirizzo del Tribunale cantonale.
Contrariamente a quanto censurato dalla ricorrente, chiarito il malinteso
riguardante l'effettiva posizione professionale ricoperta da S.________ prima
dell'infortunio (infermiera in cure generali e non infermiera responsabile di
un'unità di cure), la specialista interpellata, pronunciandosi sulla capacità
lavorativa - ritenuta pienamente intatta - dell'interessata nella professione
abituale, non si è espressa su una questione giuridica, bensì su un aspetto
medico di sua competenza. Occorre infatti rammentare all'insorgente che pur
essendo l'invalidità un concetto economico e non medico, al fine di poterla
determinare, l'amministrazione (o il giudice in caso di ricorso) deve
disporre di documenti che vanno rassegnati dal medico o eventualmente da
altri specialisti. Il compito del medico consiste così proprio nel porre un
giudizio sullo stato di salute e nell'indicare in quale misura e in quali
attività l'assicurato è incapace al lavoro, la documentazione medica
costituendo un importante elemento di giudizio per determinare quali lavori
siano ancora ragionevolmente esigibili dall'assicurato (DTF 125 V 261 consid.
4, 115 V 134 consid. 2, 114 V 314 consid. 3c, 105 V 158 consid. 1).

L'opinione espressa dalla dott.ssa B.________, che già in precedenza aveva
rilevato - in modo circostanziato e in piena conoscenza dell'anamnesi come
pure delle censure dell'esaminanda - come i dolori lamentati dalla paziente
non trovassero riscontro in una lesione legamentare permanente del polso
destro, anche per il resto adempie a tutti i requisiti di completezza,
concludenza e chiarezza posti dalla giurisprudenza per conferire a un
rapporto medico pieno valore probatorio (DTF 125 V 352 consid. 3a con
riferimenti; VSI 2001 pag. 108 consid 3a). A ciò si aggiunge che tale
valutazione acquisisce autorevolezza particolare per la posizione
professionale ricoperta dalla consulente interpellata, peraltro esterna
all'amministrazione. Essa, infatti, non solo risulta essere specialista nella
disciplina in esame, ma essendo attiva in ambito ospedaliero doveva
effettivamente, come ritenuto dalla Corte cantonale, anche essere
perfettamente a conoscenza delle mansioni incombenti al personale paramedico,
potendosi di conseguenza pronunciare con la necessaria competenza sul danno
alla salute riportato (definito quale distorsione leggera ["bénigne"] del
polso destro senza instabilità residua) e sui suoi effetti inabilitanti.

3.2.2 Vanamente l'insorgente cerca di equivocare sul senso di queste
dichiarazioni, l'ipotesi di eventualmente organizzare una controperizia
essendo stata formulata dall'esperta per l'evenienza - non realizzatasi in
concreto - in cui fossero emersi nuove questioni e nuovi elementi di
valutazione. Per il resto, dalle numerose certificazioni mediche in atti e in
parte nuovamente allegate al ricorso di diritto amministrativo non sono
ravvisabili elementi suscettibili di inficiare il succitato parere (cfr. DTF
125 V 353 consid. 3b/bb). In particolare, dalla dichiarazione del prof.
M.________, che per il resto ha escluso un'inabilità lavorativa dal profilo
cardiovascolare, si evince solamente che l'assicurata, a causa
dell'infortunio, sarebbe "a detta della stessa invalida per questa ragione al
50%". Il rapporto 21 ottobre 1997 dell'Ospedale B.________, per parte sua,
dopo avere specificato che, a quella data, la paziente - che comunque
presentava una lassità scafo-lunare congenita bilaterale - era
impossibilitata a sovraccaricare l'arto o comunque a sottoporlo ad attività
ripetitive medio-pesanti, ed avere azzardato la prognosi di miglioramento
dopo un periodo di almeno sei mesi, si è espresso per una piena incapacità al
lavoro, in quel momento ("Zum gegenwärtigen Zeitpunkt"), di S.________
nell'attività di infermiera senza con ciò necessariamente infirmare la
diversa valutazione pronunciata - per la prima volta - a oltre due anni di
distanza, più precisamente il 31 dicembre 1999, dalla dott.ssa B.________.
Infine, l'analisi del dott. R.________, che ancora in data 12 agosto 1999
attestava un grado di incapacità lavorativa addebitabile "sia al polso che
alla schiena (patologia a me non conosciuta)", non convince. Da un lato
infatti essa risulta non (sufficientemente) motivata. Dall'altro lato essa
viene sconfessata anche dal rapporto 21 febbraio 2000 del dott. F.________,
il quale, incaricato a suo tempo dall'UAI, aveva avuto modo di evidenziare la
possibilità di una ripresa normale d'attività anche in relazione alla
problematica alla schiena.

4.
4.1 Come preannunciato al consid. 1.4, gli atti all'inserto, segnatamente
quelli dell'AI, ai quali si richiama pure la ricorrente per sostanziare la
propria domanda di prestazioni, impongono di "estendere" l'esame giudiziario
alle conseguenze psichiche dell'infortunio. Basta infatti rinviare agli
accertamenti medici raccolti per giustificare siffatta decisione. Da essi
risulta così che il grave quadro depressivo, che ha determinato la decisione
dell'AI di assegnare la mezza rendita, sarebbe da considerare almeno
parzialmente reattivo al trauma del giugno 1997 (cfr. ad es. il rapporto
specialistico del 24 gennaio 2001 del dott. O.________, pag. 11). Questo
aspetto è peraltro stato tenuto in considerazione dall'assicuratore infortuni
resistente, il quale, in occasione del provvedimento su opposizione in lite,
dopo avere definito banale l'evento in parola ed avere lasciato aperta la
questione della relazione di causalità naturale tra evento infortunistico e i
disturbi psichici ad esso consecutivi, ha negato un proprio obbligo
prestativo in ragione del fatto che faceva comunque difetto il necessario
nesso di causalità adeguata.

4.2 Il Tribunale federale delle assicurazioni condivide questa valutazione.
In effetti, se anche in virtù di ulteriori accertamenti medici si dovesse
ammettere l'esistenza del nesso di causalità naturale - questione, questa, di
fatto, sulla quale amministrazione e giudice, fondandosi essenzialmente su
indicazioni di natura medica, si determinano secondo il principio della
probabilità preponderante applicabile generalmente nell'ambito
dell'apprezzamento delle prove in materia di assicurazioni sociali (DTF 129 V
181 consid. 3.1, 406 consid. 4.3.1, 119 V 337 consid. 1, 118 V 289 consid. 1b
e sentenze ivi citate) - tra l'infortunio e le affezioni psichiche, nel caso
di specie farebbe comunque difetto il requisito della causalità adeguata (SVR
1995 UV no. 23 pag. 68 consid. 3c).

4.2.1 Per accertare l'esistenza di un nesso di causalità adeguato tra
disturbi psichici e infortunio, al fine di evitare, tra l'altro, disparità di
trattamento, la giurisprudenza ha sviluppato dei criteri obiettivi (DTF 123 V
104 consid. 3e, 115 V 138 segg. consid. 6-7, 405 segg. consid. 4-6). Questa
Corte ha in particolare classificato gli infortuni, a seconda della dinamica,
nella categoria degli eventi insignificanti o leggeri, in quella degli eventi
gravi e in quella degli eventi di grado medio (cfr. anche RDAT 2003 II no. 67
pag. 279 consid. 4.2).
4.2.2 Nei casi di infortunio insignificante (l'assicurato per esempio ha
leggermente battuto la testa o si è slogato il piede) o leggero (egli ha
fatto una caduta o scivolata banale), l'esistenza di un nesso di causalità
adeguata tra evento ed eventuali disturbi psichici può di regola essere a
priori negata. Secondo l'esperienza della vita e ritenute le cognizioni
acquisite in materia di medicina degli infortuni, può in effetti essere
ammesso, senza dover procedere ad accertamenti psichici particolari, che un
infortunio insignificante o leggero non sia di natura tale da provocare
un'incapacità lavorativa e di guadagno di origine psichica.

4.2.3 Se l'assicurato è rimasto vittima di un infortunio grave, l'esistenza
del nesso di causalità adeguata tra evento e successiva incapacità lucrativa
dovuta a disturbi psichici deve di regola essere riconosciuta. Secondo il
corso ordinario delle cose e l'esperienza della vita gli infortuni gravi sono
in effetti idonei a provocare danni invalidanti alla salute psichica.

4.2.4 Sono considerati infortuni di grado medio tutti gli eventi che non
possono essere classificati nelle due predette categorie. La questione di
sapere se tra simile infortunio e incapacità lavorativa e di guadagno di
origine psichica esista un rapporto di causalità adeguata non può essere
risolta con solo riferimento all'evento stesso. Occorre piuttosto tener
conto, da un profilo oggettivo, di tutte le circostanze che sono strettamente
connesse con l'infortunio o che risultano essere un effetto diretto o
indiretto dell'evento assicurato. Esse possono servire da criterio di
apprezzamento nella misura in cui secondo il corso ordinario delle cose e
l'esperienza della vita sono tali da provocare o aggravare, assieme
all'infortunio, un'incapacità lavorativa e di guadagno di origine psichica. I
criteri di maggior rilievo sono:
le circostanze concomitanti particolarmente drammatiche o la particolare
spettacolarità dell'infortunio;
la gravità o particolare caratteristica delle lesioni lamentate, segnatamente
la loro idoneità, secondo l'esperienza, a determinare disturbi psichici;
la durata eccezionalmente lunga della cura medica;
i dolori somatici persistenti;
la cura medica errata che aggrava notevolmente gli esiti dell'infortunio; il
decorso sfavorevole della cura e le complicazioni rilevanti intervenute;
il grado e la durata dell'incapacità lavorativa dovuta alle lesioni fisiche.

4.2.5 Non in ogni caso è necessario tener conto di tutti i criteri
summenzionati. A seconda delle circostanze ne può bastare un unico per
riconoscere l'esistenza di un nesso di causalità adeguata tra infortunio e
incapacità lavorativa e di guadagno di origine psichica. Nel caso in cui
nessun criterio riveste da solo un'importanza particolare o decisiva,
occorrerà invece riferirsi a più criteri. Ciò vale tanto più, quanto meno
grave sia l'infortunio. Se per esempio l'infortunio di grado medio è al
limite della categoria degli eventi insignificanti o leggeri, gli altri
criteri oggettivi da ritenere devono essere adempiuti cumulativamente o
rivestire un'intensità particolare perché l'adeguatezza possa essere
riconosciuta (RAMI 1990 no. U 101 pag. 215 consid. 8c/bb; RtiD 2004 I no. 66
pag. 204 seg. consid. 2.6 con riferimenti).

4.2.6 A ben vedere, l'infortunio che ci occupa andrebbe in realtà
classificato tra gli eventi leggeri di modo che il nesso di causalità
potrebbe, di principio, essere negato senza ulteriori verifiche. L'esito
della presente valutazione non muterebbe tuttavia nemmeno se, nell'ipotesi
maggiormente favorevole per l'assicurata, l'infortunio venisse classificato
tra gli eventi di grado medio, al limite della categoria degli infortuni
leggeri (DTF 115 V 140 consid. 6c e 409 consid. 5c).

4.2.7 Applicando i criteri posti da questa Corte in quell'ambito,
risulterebbe infatti in primo luogo che le circostanze nelle quali si è
verificato l'infortunio sono sprovviste del carattere particolarmente
drammatico o spettacolare richiesto dalla giurisprudenza. Né si potrebbe
seriamente sostenere che le lesioni fisiche subite dalla ricorrente siano
particolarmente gravi (cfr. consid. 3.2.1 in fine) o idonee, secondo
l'esperienza, a determinare disturbi psichici. Nessun elemento all'inserto
consentirebbe inoltre di ravvisare gli estremi per ammettere la presenza di
una cura medica errata e notevolmente aggravante gli esiti dell'infortunio.
Tanto meno si potrebbe sostenere che essa sia stata eccezionalmente lunga o
abbia avuto un decorso sfavorevole originando rilevanti complicazioni. Per il
resto, anche la rilevanza del grado e della durata dell'incapacità lavorativa
dovuta alle lesioni fisiche dell'infortunio andrebbe negata, l'interessata
essendo stata dichiarata abile al lavoro in misura del 50% già a partire dal
1° dicembre 1997 e dovendo, sotto questo aspetto, essere ritenuta pienamente
capace al più tardi dalla data (31 dicembre 1999) della perizia della
dott.ssa B.________ (cfr. a tal proposito RAMI 2001 no. U 442 pag. 544). In
tali condizioni, non mette conto di esaminare oltre se l'ulteriore criterio
suscettibile di eventualmente entrare in linea di considerazione, ossia
quello della persistenza dei dolori somatici, peraltro in parte condizionati
da fattori extrainfortunistici o comunque psichici, sarebbe realizzato,
ritenuto che la sua presenza non basterebbe comunque, da sola, per ammettere
l'esistenza del necessario nesso di causalità adeguata (cfr. RDAT 2003 II no.
67 pag. 281 consid. 4.7; RSAS 2001 pag. 431). Ne consegue che, almeno nel suo
risultato, la pronuncia cantonale dev'essere tutelata.

5.
Vertendo sull'assegnazione o il rifiuto di prestazioni assicurative, la
procedura è gratuita (art. 134 OG).

Conformemente all'art. 159 cpv. 2 OG, nessuna indennità per ripetibili viene
assegnata alla Solida, la quale, anche se patrocinata da un legale, in
qualità di assicuratrice LAINF dev'essere assimilata a un'autorità vincente o
a un organismo con compiti di diritto pubblico (consid. 6 non pubblicato in
DTF 120 V 352).

Per questi motivi, il Tribunale federale delle assicurazioni pronuncia:

1.
Il ricorso di diritto amministrativo è respinto.

2.
Non si percepiscono spese giudiziarie né si assegnano ripetibili.

3.
La presente sentenza sarà intimata alle parti, al Tribunale cantonale delle
assicurazioni, Lugano, e all'Ufficio federale della sanità pubblica.

Lucerna, 24 febbraio 2005
In nome del Tribunale federale delle assicurazioni

Il Presidente della IIa Camera:   Il Cancelliere: