Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Anklagekammer 8G.10/2004
Zurück zum Index Anklagekammer 2004
Retour à l'indice Anklagekammer 2004


8G.10/2004 /bom

Sentenza del 19 febbraio 2004
Camera d'accusa

Giudici federali Karlen, presidente,
Fonjallaz, vicepresidente, Marazzi,
cancelliere Ponti.

A. ________, attualmente detenuto,
reclamante, patrocinato dagli avv.ti Mario Postizzi e
Goran Mazzucchelli,

contro

Ufficio federale di giustizia, Divisione affari internazionali, Sezione
estradizioni, Bundesrain 20, 3003 Berna.

Istanza di scarcerazione, arresto ai fini di estradizione,

reclamo alla Camera d'accusa contro la decisione del
20 gennaio 2004 dell'Ufficio federale di giustizia, Divisione affari
internazionali, Sezione estradizioni.

Fatti:

A.
Il 10 marzo 2000 l'Office of International Affairs presso il Dipartimento di
Giustizia degli Stati Uniti (OIA) ha chiesto alle competenti autorità
svizzere l'arresto ai fini di estradizione di A.________, condannato (in
contumacia) negli Stati Uniti a pene detentive indeterminate varianti da un
minimo di 5 ad un massimo di 15 anni per i reati di omicidio colposo e di
lesioni gravi colpose. Secondo la documentazione prodotta dalle autorità
giudiziarie americane, A.________, nel 1991, durante una corsa tra vetture
illegale ("drag race”) nei pressi di New York, avrebbe travolto un'altra
auto, uccidendo due persone e ferendo gravemente una terza. Arrestato dalle
locali autorità ma poi rilasciato su cauzione, egli avrebbe lasciato gli
Stati Uniti senza attendere l'esito del processo a suo carico; per tale
motivo, il 1° settembre 1992 il giudice della Contea di Nassau, Stato di New
York, ha emesso un ordine di arresto nei suoi confronti.

B.
Il 14 ottobre 2003 l'Ufficio federale di giustizia (UFG) ha emanato
un'ordinanza di arresto provvisorio in vista d'estradizione, in base alla
quale A.________ è stato arrestato lo stesso giorno. Il 15 ottobre 2003 l'UFG
ha informato l'OIA dell'avvenuto arresto, ed ha concesso alle autorità
americane un termine fino al 21 novembre 2003 - prorogato poi al 12 dicembre
2003 in seguito ad una richiesta motivata dell'OIA - per deporre la richiesta
formale di estradizione.

C.
Il 16 ottobre 2003 l'UFG ha emanato un ordine di arresto in vista
d'estradizione, notificato il 18 ottobre 2003 all'interessato in carcere.
Contro questo ordine di arresto A.________ non ha interposto reclamo.

D.
La richiesta formale di estradizione, datata 25 novembre 2003, è pervenuta
all'UFG il 5 dicembre 2003. Constatato tuttavia che nella richiesta mancava
l'ordine di arresto certificato conforme in originale emesso il 1° settembre
1992 dalla Corte distrettuale degli Stati Uniti, l'UFG ha concesso all'OIA un
ultimo termine, scadente il 19 dicembre 2003, per la produzione dell'atto
richiesto.

L'11 dicembre 2003 l'UFG ha ricevuto l'ordine di arresto certificato tramite
fax e, il 17 dicembre successivo, per invio postale.

E.
Con scritto del 9 gennaio 2004 A.________ ha chiesto la sua scarcerazione e
la restituzione degli effetti personali a lui sequestrati in occasione
dell'arresto. Il 20 gennaio 2004 l'UFG ha emesso una decisione motivata di
rifiuto di scarcerazione.

F.
Con reclamo del 26 gennaio 2004 dinanzi alla Camera d'accusa del Tribunale
federale, A.________ chiede la sua immediata scarcerazione. A sostegno della
sua richiesta invoca il fatto che l'autorità richiedente non avrebbe
depositato una domanda di estradizione completa nel termine perentorio
scadente il 12 dicembre 2003.

G.
Con osservazioni del 2 febbraio 2004 l'UFG propone di respingere il gravame.
Con controsservazioni del 4 febbraio 2004 A.________ si riconferma, in
sostanza, nelle conclusioni proposte con il reclamo.

Diritto:

1.
1.1 Contro le decisioni che respingono un'istanza di scarcerazione ai sensi
dell'art. 50 cpv. 3 della Legge federale sull'assistenza internazionale in
materia penale (AIMP; RS 351.1) è proponibile il reclamo alla Camera d'accusa
del Tribunale federale nel termine di 10 giorni (DTF 117 IV 359 consid. 1a;
109 IV 60 consid. 1; sentenza 1A.170/1997 del 10 giugno 1997, consid. 1a,
pubblicata in Pra, 2000 94 556). La tempestività del gravame è data; la
legittimazione del reclamante, destinatario del provvedimento impugnato, è
pacifica.

1.2 Adita da un reclamo fondato sugli art. 47 e segg. della AIMP, la Camera
di accusa del Tribunale federale non è competente per pronunciarsi in merito
all'estradizione (DTF 117 IV 359 consid. 1a), ma solamente sulla legittimità
dell'arresto e della carcerazione in vista d'estradizione. Le censure
relative a pretese irregolarità formali o sostanziali della domanda
d'estradizione, come pure alla sua infondatezza, devono essere fatte valere
esclusivamente nell'ambito della procedura di estradizione vera e propria
(DTF 119 Ib 193 consid. 1c), per la quale è competente in prima istanza l'UFG
e, in sede di ricorso, il Tribunale federale adito con ricorso di diritto
amministrativo (DTF 111 IV 108 consid. 3a).

2.
Per costante giurisprudenza, durante tutta la procedura di estradizione la
carcerazione della persona perseguita costituisce la regola mentre la
scarcerazione rimane l'eccezione (DTF 117 IV 359 consid. 2a e rinvii).
L'ordine di arresto in vista d'estradizione può tuttavia essere annullato,
rispettivamente la liberazione ordinata, segnatamente se è verosimile che la
persona perseguita non si sottrarrà all'estradizione né comprometterà
l'istruzione penale (art. 47 cpv. 1 lett. a AIMP; DTF 109 IV 159), se essa
può produrre immediatamente il suo alibi (art. 47 cpv. 1 lett. b AIMP), se le
sue condizioni non le permettono di essere incarcerata o se altri motivi lo
giustificano (art. 47 cpv. 2 AIMP), se la domanda di estradizione e i
documenti a suo sostegno non pervengono tempestivamente (art. 50 cpv. 1 AIMP)
o ancora se l'estradizione appare manifestamente inammissibile (art. 51 cpv.
1 AIMP). La questione se siano adempiuti nel caso concreto i presupposti che
giustificano la scarcerazione in pendenza della procedura d'estradizione,
deve essere esaminata secondo criteri rigorosi, tali da non rendere illusorio
l'impegno assunto dalla Svizzera di consegnare - ove la domanda di
estradizione sia accolta e cresciuta in giudicato - le persone perseguite
allo Stato che ne ha fatto la richiesta.

3.
Il reclamante sostiene essenzialmente che la domanda di estradizione
presentata dalle autorità americane non sarebbe corredata della necessaria
documentazione, violando su più punti le disposizioni del Trattato di
estradizione tra Svizzera e Stati Uniti del 14 novembre 1990 (TEsUS; RS
0.353.933.6); la domanda sarebbe peraltro pervenuta all'UFG dopo la scadenza
del limite massimo di 60 giorni previsto per la carcerazione provvisoria, ciò
che, di per sé, giustificava la sua immediata scarcerazione ai sensi degli
art. 13 n. 4 TEsUS e 50 cpv. 1 AIMP. Egli osserva inoltre che la pena a suo
tempo inflittagli dal giudice americano è di una tale severità da apparire
del tutto fuori misura e pertanto difficilmente compatibile con l'ordine
pubblico interno svizzero.

4.
Entrambe le obiezioni sollevate dal reclamante, ed in particolare quella
relativa alla cosiddetta questione dell'”ordre public”, sono di natura
sostanziale e riguardano la fondatezza della domanda di estradizione; esse
sono pertanto di principio irricevibili in questa sede, dovendo semmai essere
proposte nell'ambito del ricorso contro la domanda di esecuzione. Come già
ricordato in precedenza, nell'ambito di un reclamo contro un ordine di
arresto ai fini di estradizione o contro una decisione che rifiuta la
scarcerazione, la Camera d'accusa del Tribunale federale è tenuta a
determinarsi unicamente sulla legittimità dell'arresto (o della
carcerazione), esaminando in particolare l'eventuale sussistenza dei motivi
liberatori elencati agli art. 47 cpv. 1 e 2, 50 cpv. 1 e 51 cpv. 1 AIMP (v.
consid. 1.2 e 2, supra).
Ciò premesso, va comunque rilevato che - a prescindere dalla tempestività e
dalla correttezza formale della domanda di estradizione inoltrata dalle
autorità americane - dagli atti prodotti non risulta che l'estradizione sia
manifestamente inammissibile ai sensi dell'art. 51 cpv. 1 AIMP, né il
reclamante ha saputo provare la sussistenza di motivi liberatori ai sensi
dell'art. 47 cpv. 1 e cpv. 2 AIMP, per cui la carcerazione deve essere
mantenuta in principio per tutta la durata della procedura.

5.
Per quanto attiene all'asserita intempestività della domanda di estradizione,
giova infine osservare che, secondo l'art. 13 n. 5 TEsUS, l'eventuale revoca
della carcerazione provvisoria alla scadenza del termine perentorio di 60
giorni indicato alla cifra n. 4 della medesima disposizione, non esclude un
nuovo arresto e l'estradizione se la domanda di estradizione e gli atti a
sostegno sono inviati successivamente. Ciò significa che, nel caso concreto,
l'interessato avrebbe potuto beneficiare - al limite - di una scarcerazione
per i pochi giorni intercorsi tra la scadenza del termine di cui all'art. 13
n. 4 TEsUS (12 dicembre 2003) e la ricezione da parte dell'UFG della domanda
di estradizione completa dell'ordine di arresto certificato conforme in
originale (17 dicembre 2003, ma comunque anticipato per fax già l'11 dicembre
2003).

6.
Discende da quanto precede che il gravame deve essere respinto nella misura
della sua ammissibilità. Pur se risulta infondato, non è sostenibile che il
reclamo è stato fatto con leggerezza, per cui, in applicazione dei combinati
disposti di cui agli art. 48 cpv. 2 AIMP e 219 cpv. 3 PP, il reclamante va
dispensato dal pagamento delle spese processuali.

Per questi motivi, la Camera pronuncia:

1.
Nella misura in cui è ammissibile, il reclamo è respinto.

2.
Non si prelevano spese.

3.
Comunicazione al patrocinatore del reclamante e all'Ufficio federale di
giustizia, Divisione affari internazionali, Sezione estradizioni.

Losanna, 19 febbraio 2004

In nome della Camera d'accusa
del Tribunale federale svizzero

Il presidente:  Il cancelliere: