Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Schuldbetreibungs- und Konkurskammer 7B.229/2003
Zurück zum Index Schuldbetreibungs- und Konkurskammer 2003
Retour à l'indice Schuldbetreibungs- und Konkurskammer 2003


7B.229/2003 /bom

Sentenza del 6 gennaio 2004
Camera delle esecuzioni e dei fallimenti

Giudici federali Escher, presidente,
Meyer, Hohl,
cancelliere Piatti.

A. ________ S.A.,
ricorrente, patrocinata dall'avv. Luca Segàt,

contro

Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale d'appello del Cantone Ticino,
quale autorità di vigilanza, via Pretorio 16, 6901 Lugano.

Richiesta di estratti dal registro dell'Ufficio di esecuzione e fallimenti,

ricorso del 16 ottobre 2003 contro la decisione emanata
il 30 settembre 2003 dalla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale
d'appello del Cantone Ticino, quale autorità di vigilanza.

Ritenuto in fatto e considerando in diritto:

1.
Il 23 maggio 2003 la A.________ S.A. ha presentato all'Ufficio di esecuzione
e fallimenti di Riviera una lettera - corredata da copie su carta semplice di
quattro fatture - con cui chiedeva se nei confronti delle quattro persone
menzionate fossero in corso esecuzioni o siano stati rilasciati attestati di
carenza beni. Nel suo scritto l'istante si era limitata ad indicare che le "è
stata fatta richiesta per la fornitura di piastrelle". L'Ufficio ha respinto
la domanda.

2.
Con sentenza 30 settembre 2003 la Camera di esecuzione e fallimenti del
Tribunale d'appello del Cantone Ticino, quale autorità di vigilanza, ha
respinto un ricorso presentato dalla A.________ S.A. I giudici cantonali
indicano che, limitandosi a produrre delle copie di fatture, essa non ha reso
verosimile un interesse ai sensi dell'art. 8a LEF e segnatamente l'esistenza
di un rapporto creditorio o di relazioni d'affari con le persone su cui ha
domandato informazioni.

3.
Con ricorso 16 ottobre 2003 la A.________ S.A. chiede al Tribunale federale
di riformare la sentenza dell'autorità di vigilanza nel senso che all'Ufficio
di esecuzione e fallimenti di Riviera sia ordinato di fornire le informazioni
richieste. In via subordinata domanda l'annullamento sia della decisione
dell'autorità di vigilanza sia di quella dell'Ufficio. Secondo la ricorrente,
con la novella legislativa del 1994, l'esigenza di dover rendere verosimile
un interesse dev'essere interpretata in modo più estensivo rispetto al
previgente art. 8 LEF. Essa afferma che tale interesse non è legato alla
presentazione di pezze giustificative o a particolari esigenze di forma, ma
può essere reso verosimile con una descrizione credibile. Spiega che, per sua
prassi interna e per praticità, quando un cliente visiona ciò che desidera
acquistare, il venditore annota a mano l'oggetto, la quantità e il prezzo in
vista dell'ordinazione, che può anche avvenire telefonicamente. Nel settore
in cui opera sarebbe d'altronde usuale concludere contratti nella forma
orale, ragione per cui non le sarebbe oggettivamente possibile produrre
documenti a sostegno della pretesa contrattuale. Essa sostiene poi di essere
un creditore credibile, poiché è una società iscritta a registro di
commercio, "seria, rinomata e conosciuta da tutti soprattutto in Ticino",
motivo per cui le sue richieste d'informazione dovrebbero già essere accolte
per questo motivo. Asserisce infine che l'Ufficio in questione è l'unico in
tutta la Svizzera a rifiutarsi di fornire le informazioni richieste.
Non sono state chieste osservazioni al ricorso.

4.
Giusta l'art. 8a LEF, chiunque renda verosimile un interesse può consultare i
verbali e i registri degli uffici d'esecuzione e degli uffici dei fallimenti,
nonché chiederne estratti (cpv. 1); tale interesse è in particolare reso
verosimile se la domanda di estratto risulta da un nesso diretto con la
conclusione o la liquidazione del contratto (cpv. 2).

4.1 Con l'adozione del primo capoverso il legislatore ha semplicemente
codificato la giurisprudenza del Tribunale federale sviluppata in
applicazione del previgente art. 8 cpv. 2 LEF (Messaggio dell'8 maggio 1991
concernente la revisione della legge federale sulla esecuzione e sul
fallimento, FF 1991 III 1, pag. 24; v. anche l'intervento del Consigliere
federale Arnold Koller innanzi al Consiglio degli Stati, BU 1993 CS 639; cfr.
infine DTF 93 III 4 consid. 1), il quale, nel tenore tedesco (jedermann, der
ein Interesse nachweist), pareva esigere che tale interesse fosse provato. Il
secondo capoverso è invece stato proposto nell'ambito dei dibattiti
parlamentari dal Consigliere nazionale François Loeb (BU 1993 CN 11) ed
esplicita la regola generale prevista dal primo capoverso. Ne segue che, con
la revisione della LEF, non sono stati allentati i principi giurisprudenziali
che reggono il rilascio di estratti dai registri degli uffici di esecuzione e
dei fallimenti a terze persone.

4.2 Per verosimiglianza ai sensi della norma in discussione viene intesa
l'impressione dell'autorità, fondata su elementi oggettivi, che i fatti
pertinenti affermati da una parte siano accaduti, senza però escludere che
essi abbiano potuto verificarsi in modo differente o non del tutto
(Pierre-Robert Gilliéron, Commentaire de la loi fédérale sur la poursuite
pour dettes et la faillite, vol. I, Losanna 1999, n. 20 ad art. 8a LEF;
Fabienne Hohl, La réalisation du droit et les procédures rapides, Friborgo
1994, pag. 147). L'esigenza di rendere verosimile un interesse non è legata a
particolari requisiti di forma e tanto meno è limitata alla presentazione di
documenti controfirmati dalla persona su cui vengono chieste informazioni.
Nella DTF 94 III 43 consid. 3 il Tribunale federale ha, ad esempio,
esplicitamente indicato che l'interesse può essere reso verosimile con
l'audizione di testi innanzi all'autorità di vigilanza. In tale sentenza è
però anche stato specificato che, qualora gli Uffici dovessero accontentarsi
di pezze giustificative allestite dagli stessi istanti, sussisterebbe il
pericolo di abusi e ha ritenuto insufficiente la produzione della copia di
uno scritto con cui veniva confermata la ricezione di una domanda di credito
(DTF 94 III 43 consid. 2). La giurisprudenza ha peraltro avuto modo di
precisare che pure un avvocato è tenuto a rendere verosimile il suo interesse
e ha stabilito che la semplice menzione del mandato conferitogli da un
cliente non è sufficiente (DTF 105 III 38 consid. 4).

4.3 In concreto la ricorrente si è limitata a giustificare la sua domanda,
affermando di aver ricevuto richieste per la fornitura di piastrelle e
producendo copie su carta neutra di fatture destinate agli asseriti
acquirenti. In queste circostanze non può essere rimproverato all'Ufficio
risp. all'autorità di vigilanza di aver violato il diritto federale per aver
reputato che la ricorrente non abbia reso verosimile l'interesse richiesto
dall'art. 8a cpv. 1 LEF per ottenere le informazioni desiderate. Nemmeno
l'argomentazione ricorsuale secondo cui essa è una ditta esistente da oltre
un secolo, seria, inscritta a registro di commercio e conosciuta in seguito a
campagne pubblicitarie è idonea a rendere verosimile la conclusione di
contratti per la fornitura di materiale edile con le persone su cui chiede
informazioni. Altrettanto inconcludente risulta l'asserzione secondo cui
tutti gli altri Uffici svizzeri fornirebbero nelle medesime circostanze gli
estratti richiesti. Si può del resto osservare che la stessa ricorrente
indica che i suoi clienti visionano, prima di effettuare l'ordinazione, la
merce in presenza di un suo venditore: non appare pertanto impossibile
procurarsi in tale occasione, nei casi in cui la solvibilità di un eventuale
acquirente non sia conosciuta, elementi, che rendano verosimile la -
potenziale - conclusione di un contratto.

5.
Da quanto precede discende che il ricorso si rivela infondato e come tale va
respinto. Non si preleva tassa di giustizia (art. 20a cpv. 1 LEF).

Per questi motivi, la Camera pronuncia:

1.
Il ricorso è respinto.

2.
Comunicazione al patrocinatore della ricorrente, all'Ufficio esecuzione e
fallimenti di Riviera e alla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale
d'appello del Cantone Ticino, quale autorità di vigilanza.

Losanna, 6 gennaio 2004

In nome della Camera delle esecuzioni e dei fallimenti
del Tribunale federale svizzero

La presidente:  Il cancelliere: