Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

Sozialrechtliche Abteilungen H 5/2002
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H 5/02

Sentenza del 31 gennaio 2003
IIIa Camera

Giudici federali Borella, Presidente, Meyer, Gianella, supplente; Schäuble,
cancelliere

V.________, ricorrente, rappresentata dallo Studio legale Jelmini, Via
Lambertenghi 1, 6900 Lugano,

contro

Cassa di compensazione del Cantone Ticino, Via Ghiringhelli 15a, 6500
Bellinzona, opponente,

Tribunale cantonale delle assicurazioni, Lugano

(Giudizio del 7 novembre 2001)

Fatti:

A.
La società T.________ SA, con sede dapprima a H.________, poi a Bellinzona e
successivamente a C.________, è stata iscritta a registro di commercio il 29
ottobre 1991. V.________ ne è stata amministratrice unica, con firma
individuale, dal 16 gennaio 1998 al 9 aprile 1999. Con decreto pretorile del
4 maggio 1999 è stato pronunciato il fallimento della società, mentre il 7
luglio seguente è stata ordinata la sospensione della liquidazione per
mancanza di attivi.

Mediante decisione 3 luglio 2000 la Cassa di compensazione del Cantone
Ticino, constatato di aver subito un danno in conseguenza del mancato
pagamento dei contributi paritetici per l'anno 1998 da parte della fallita,
ne ha postulato il risarcimento da V.________ per fr. 110'731.15.

B.
Essendosi l'interessata opposta alla decisione, la Cassa ha presentato contro
di lei una petizione al Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino, con
la quale ne ha chiesto la condanna al pagamento dell'importo preteso in sede
amministrativa.

Con pronuncia 7 novembre 2001 l'istanza giudiziaria ha accolto la petizione
contro V.________, ritenendola responsabile del danno. In sostanza i primi
giudici le hanno addebitato grave negligenza nell'osservanza dei propri
obblighi di amministratrice unica.

C.
L'interessata interpone ricorso di diritto amministrativo e subordinatamente
ricorso di diritto pubblico al Tribunale federale delle assicurazioni.
Postula, in via preliminare, l'effetto sospensivo per l'esecutività della
decisione impugnata, e nel merito l'annullamento del giudizio querelato. Dei
motivi si dirà, per quanto necessario, nei considerandi.

La Cassa e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali hanno rinunciato a
determinarsi.

Diritto:

1.
1.1 Qualora la lite non verta sull'assegnazione o il rifiuto di prestazioni
assicurative, il Tribunale federale delle assicurazioni deve limitarsi ad
esaminare se il giudizio di primo grado abbia violato il diritto federale,
compreso l'eccesso o l'abuso del potere di apprezzamento, oppure se
l'accertamento dei fatti sia manifestamente inesatto, incompleto o avvenuto
violando norme essenziali di procedura (art. 132 OG in relazione con gli art.
104 lett. a e b e 105 cpv. 2 OG).

1.2 Oggetto della controversia è il risarcimento di danni per il mancato
pagamento di contributi AVS/AI/IPG/AD e AF. Ora, per quel che riguarda questi
ultimi, essi attengono alla legislazione cantonale, per cui il loro esame
sfugge al controllo giudiziale del Tribunale federale delle assicurazioni, il
quale è legittimato a statuire unicamente circa gli oneri di diritto federale
(DTF 124 V 146 consid. 1). Nella misura in cui concerne danni addebitabili al
mancato versamento di simili contributi, il ricorso di diritto amministrativo
è quindi irricevibile.

2.
V.________ ha presentato, oltre al gravame di diritto amministrativo, un
ricorso di diritto pubblico, con il quale censura l'accertamento dei fatti e
la valutazione delle prove operati dal Tribunale cantonale, avvenuti a suo
avviso in violazione del diritto di essere sentito garantito
costituzionalmente.

Ora, l'art. 104 lett. a OG dispone che con il ricorso di diritto
amministrativo il ricorrente può far valere la violazione del diritto
federale, quindi anche dei diritti costituzionali  e in particolare di quelli
tutelati dall'art. 29 cpv. 2 Cost. (DTF 121 V 288 consid. 3 e sentenze ivi
citate riferite all'art. 4 vCost.).

In via giurisprudenziale il Tribunale federale ha riconosciuto che il ricorso
di diritto amministrativo può assumere funzione di ricorso di diritto
pubblico quando è proposto contro violazioni di diritto costituzionale
commesse dall'autorità cantonale in materie sottoposte al controllo
giurisdizionale dell'autorità federale agente quale giudice amministrativo
(DTF 121 V 288 consid. 3 e sentenze ivi citate). È quindi nell'ambito del
ricorso di diritto amministrativo che deve essere esaminata la denunciata
violazione dei diritti costituzionali (DTF 118 Ib 62 consid. 1b, 132 consid.
1a, 112 Ia 358 consid. 4a, 110 Ib 257, 110 V 363 consid. 1c, 108 Ib 73
consid. 1a, 104 Ib 120 seg.; Auer, La juridiction constitutionnelle en
Suisse, pag. 122 n. 212; Grisel, Traité de droit administratif, vol. II, pag.
908 seg.; Gygi, Bundesverwaltungsrechtspflege, 2a ed., pag. 92 segg. e 235).

Nella fattispecie, oggetto del contendere è l'applicazione dell'art. 52 LAVS
e, quindi, un tema di diritto federale. Di conseguenza, in ossequio ai
principi esposti e a quello della sussidiarietà assoluta (cfr. l'art. 84 cpv.
2 OG), il ricorso di diritto pubblico si rivela inammissibile, la pretesa
violazione potendo in effetti essere sottoposta a questa Corte mediante
ricorso di diritto amministrativo.

3.
L'inammissibilità del ricorso di diritto pubblico nel caso di specie rende
priva d'oggetto la domanda volta ad ottenere l'effetto sospensivo in tale
ambito, a prescindere dalla sua inutilità già per il fatto che ope legis il
ricorso di diritto amministrativo contro una decisione, che obbliga a una
prestazione pecuniaria, ha effetto sospensivo (art. 111 cpv. 1 OG)

4.
La ricorrente contesta il giudizio cantonale, oltre che per ragioni di
merito, anche per motivi d'ordine formale. Essa eccepisce, in primo luogo, la
violazione formale del suo diritto di essere sentita, in particolare per
avere i primi giudici rifiutato l'assunzione di dieci testi, le cui
deposizioni avrebbero consentito di escludere la grave negligenza del suo
agire, e per non aver richiamato tutti gli incarti esecutivi, amministrativi,
civili e penali che hanno un nesso, diretto o indiretto, con la pratica in
esame.

4.1 Per costante giurisprudenza, dal diritto di essere sentito deve in
particolare essere dedotto il diritto per l'interessato di esprimersi prima
della resa di una decisione sfavorevole nei suoi confronti, quello di fornire
prove circa i fatti suscettibili di influire sul provvedimento, quello di
poter prendere visione dell'incarto, quello di partecipare all'assunzione
delle prove, di prenderne conoscenza e di determinarsi al riguardo (DTF 127 I
56 consid. 2b, 127 III 578 consid. 2c, 126 V 130 consid. 2a; cfr., riguardo
al previgente art. 4 cpv. 1 vCost., la cui giurisprudenza si applica anche
alla nuova norma, DTF 126 I 16 consid. 2a/aa, 124 V 181 consid. 1a, 375
consid. 3b e sentenze ivi citate).

Se però gli accertamenti svolti d'ufficio permettono all'amministrazione o al
giudice, che si sono fondati su un apprezzamento diligente delle prove, di
giungere alla convinzione che certi fatti presentino una verosimiglianza
preponderante, e che ulteriori misure probatorie non potrebbero modificare
questo apprezzamento, è superfluo assumere altre prove (apprezzamento
anticipato delle prove; Kieser, Das Verwaltungsverfahren in der
Sozialversicherung, pag. 212 n. 450; Kölz/Häner, Verwaltungsverfahren und
Verwaltungsrechtspflege des Bundes, 2a ed., pag. 39 n. 111 e pag. 117 n. 320;
Gygi, op. cit., pag. 274; cfr. anche DTF 122 II 469 consid. 4a, 122 III 223
consid. 3c, 120 Ib 229 consid. 2b, 119 V 344 consid. 3c e riferimenti). In
tal caso non sussiste una violazione del diritto di essere sentito
conformemente all'art. 29 cpv. 2 Cost. (SVR 2001 IV n. 10 pag. 28 consid. 4b;
cfr., riguardo al previgente art. 4 cpv. 1 vCost., la cui giurisprudenza si
applica anche alla nuova norma, DTF 124 V 94 consid. 4b, 122 V 162 consid. 1d
e sentenza ivi citata).

4.2 In merito all'audizione dei dieci testi, si rileva che se da un lato è
vero che la ricorrente ha chiesto in sede cantonale l'assunzione di tali
mezzi di prova al fine di chiarire la sua posizione all'interno della fallita
e quella di L.________, azionista maggioritario della società e procuratore
con firma individuale, dall'altro va rammentato che non occorre far capo
all'audizione di testi per accertare un elemento irrilevante ai fini del
giudizio. Infatti, sapere se L.________ avesse una forte personalità e fosse
in grado di contrastare dialetticamente l'opinione e la volontà
dell'amministratrice unica ove fossero di segno contrario, a nulla sussidia
le tesi ricorsuali, ritenuto che i poteri e le incombenze
dell'amministratrice unica di una società anonima sono quelli stabiliti dalla
legge che, come tali, non sono suscettibili di deroghe dipendenti da
pressioni esterne. Nell'ipotesi in cui un organo societario non sia in grado
di sottrarsi all'influsso di terzi, ne dovrà trarre la sola conclusione
possibile, ossia inoltrare immediatamente le sue dimissioni.

L'apprezzamento anticipato delle prove, così come operato dai primi giudici
con il rifiuto di accedere alle testimonianze richieste, è nel caso di specie
tanto più giustificato per il fatto che dalla documentazione agli atti emerge
che V.________ era a conoscenza dell'importanza di dover pagare i contributi
sociali, sapendo già nel giugno 1998 che vi era mancanza di liquidità e che
vi erano debiti per oneri sociali nonché precetti esecutivi della Cassa ai
quali lei stessa interponeva opposizione.

4.3 Quanto all'acquisizione degli incarti esecutivi, amministrativi, civili e
penali aventi un nesso, diretto o indiretto, con la pratica in esame, giova
ricordare che non può essere richiesta in termini generici l'edizione di
documentazione, ritenuto che è preciso dovere processuale delle parti
indicare con esattezza i documenti utili a dimostrare il fondamento delle
tesi formulate.

La ricorrente doveva quale amministratrice unica procedere dal profilo
processuale in modo selettivo e mirato all'offerta e alla produzione dei
mezzi di prova rilevanti per il giudizio, indicandone partitamente gli
elementi che li individuano e caratterizzano nonché l'obiettivo probatorio
perseguito con la richiesta. Scopo evidente di siffatto rigore formale è di
consentire all'autorità giudicante di valutare la rilevanza di ogni mezzo di
prova ritualmente offerto. L'asserita violazione del diritto di essere
sentito non può pertanto essere fondata sul fatto che i primi giudici non
abbiano dato seguito alla domanda generica di edizione di tutti gli incarti
esecutivi, amministrativi, civili e penali, dal momento che la ricorrente ha
disatteso l'obbligo a lei incombente di procurarsi tale materiale probatorio
e nemmeno ha indicato gli atti specifici da assumere nell'eventualità che già
non le fosse possibile presentarli direttamente, come sarebbe stato il caso
ad esempio per gli incarti esecutivi dopo aver proceduto come lo consente il
diritto di consultazione dedotto dall'art. 8a cpv. 1 LEF.

Ne consegue che non sussiste in concreto alcuna violazione del diritto di
essere sentito da parte della precedente istanza.

5.
Nel merito, si tratta ora di esaminare se V.________, amministratrice unica
della fallita dal 16 gennaio 1998 al 9 aprile 1999, sia da considerare
responsabile giusta l'art. 52 LAVS per il mancato pagamento dei contributi
sociali.

5.1 Nei considerandi del querelato giudizio, cui si rinvia, la Corte
cantonale ha già correttamente rilevato come il datore di lavoro sia tenuto
al pagamento regolare dei contributi sociali e come, in caso di mancato
pagamento dei medesimi per intenzionalità o per negligenza grave, possano
essere chiamati a rispondere del danno, a titolo sussidiario, gli organi
della società anonima, precisando quali siano le norme legali e i principi di
giurisprudenza applicabili in concreto.

Ai sensi della giurisprudenza si deve ammettere negligenza grave del datore
di lavoro quando questi abbia trascurato di fare quanto doveva apparire
importante a qualsiasi persona ragionevole posta nella stessa situazione. La
misura della diligenza richiesta viene apprezzata secondo il dovere di
diligenza che si può e si deve generalmente esigere, in materia di gestione,
da un datore di lavoro della stessa categoria di quella cui appartiene
l'interessato (DTF 112 V 159 consid. 4 e sentenze ivi citate).

Occorre però esaminare se speciali circostanze legittimassero il datore di
lavoro a non versare i contributi o potessero scusarlo dal procedervi (DTF
108 V 186 consid. 1b e 193 consid. 2b; cfr. pure DTF 121 V 244 consid. 4b).
L'obbligo del datore di lavoro e dei suoi organi responsabili di risarcire il
danno alla cassa sarà negato, e di conseguenza decadrà, se questi prova
motivi di giustificazione, rispettivamente di discolpa (DTF 108 V 187 consid.
1b).

5.2 Gli argomenti addotti da V.________, in particolare il fatto che la sua
era solo una carica meramente formale, di copertura e svuotata di ogni
concreto potere di intervento sulla conduzione della T.________ SA, visto che
sarebbe stato L.________ ad avere in mano le redini della società e a
deciderne l'andamento sfruttando a tale scopo l'ingenuità e la totale
inesperienza della giovane ricorrente,  non concretizzano qualsivoglia motivo
di giustificazione o di discolpa nel senso della giurisprudenza.

Va ricordato all'insorgente che, accettando a partire dal gennaio 1998 il
mandato di amministratrice unica di una società anonima, essa si è assunta
anche tutti gli oneri che tale funzione comporta, tra i quali vi è pure
quello di versare con regolarità i contributi sociali, peraltro già prelevati
dai salari dei dipendenti in conformità dell'art. 51 LAVS.

5.3 La ricorrente ha dimostrato di non avere corretta nozione dell'azione di
responsabilità ex art. 52 LAVS, ritenuto che in sostanza si limita a
sviluppare argomentazioni speciose, del tutto ininfluenti in questa sede,
misconoscendo la natura dell'istituto in esame e adducendo allegazioni che,
se del caso, potrebbero essere di rilievo tutt'al più in un'eventuale disputa
penale.

V. ________ incentra la sua argomentazione sul ruolo dominante di L.________
- sivvero che quest'ultimo per convincerla ad accettare la carica di
amministratrice unica le avrebbe sempre presentato questa possibilità come
un'irripetibile occasione per accedere a posizioni dirigenziali nella
T.________ SA - come pure sul fatto di averlo reso attento delle complicanze
in caso di mancato pagamento dei contributi e di aver inoltre confidato nelle
sue promesse, secondo cui avrebbe immesso 300 milioni di lire italiane
derivanti dalla vendita di un suo bene immobile in Italia, nonché su quelle
di C.________, azionista nella misura del 20%, che a suo dire pure avrebbe
immesso nella società nuovi capitali per un valore di mezzo miliardo di lire
italiane, senza però preoccuparsi se al puro parlato seguissero anche i
fatti. Essa non spende parola alcuna sulla possibilità che comunque aveva
quale amministratrice unica con firma individuale, se solo avesse voluto, di
ordinare, anche contro la volontà di L.________, il pagamento dei contributi
sociali. Invece di ricorrere ai lumi del contabile/revisore della società per
accertare la situazione reddituale e di sostanza della T.________ SA,
V.________ si era per contro limitata, nel novembre 1998 e febbraio 1999, ad
opporsi ai precetti esecutivi fatti intimare dalla Cassa, aggravando in tal
modo la situazione debitoria nei confronti dell'amministrazione. La
ricorrente non si era preoccupata di accertare se il mancato pagamento di
importi, che sapeva essere dovuti, fosse riconducibile ad illiquidità
temporanea o a difficoltà strutturali.

Orbene, il fatto di essere stata estranea alla formazione della volontà della
società o di essere stata eventualmente tratta in inganno da L.________ e
C.________ con promesse mai mantenute, non costituisce motivo sufficiente per
esimere l'amministratrice unica dagli obblighi di diligenza e vigilanza, cui
era comunque chiamata a fare fronte istituzionalmente nella sua qualità di
organo formale. Neppure l'asserita sua giovane età e la completa inesperienza
sono idonee a giustificare nei confronti della Cassa il comportamento di
totale inattività della ricorrente. L'ignoranza della legge non costituisce
infatti esimente, ritenuto altresì che l'interessata aveva accettato il
mandato quale amministratrice unica nella prospettiva di una carriera
professionale interessante, con aspettative future e possibilità di guadagno.
Eventuali assicurazioni che le fossero state date da L.________ o da altri
sono inidonee a giustificare le omissioni nel versamento dei contributi
sociali. Diversa potrebbe essere per contro la loro incidenza nei rapporti di
diritto civile e negli aspetti penali, questioni entrambe sottratte al potere
di cognizione di questa Corte.

In sostanza l'inattività di V.________ (durata dal gennaio 1998 fino
all'aprile 1999, quando finalmente decise di licenziare L.________ e di
recarsi dal Pretore per depositare i bilanci aziendali), che ha omesso di
compiere quanto doveva apparire importante a qualsiasi persona ragionevole
nell'ambito delle incombenze oggettive riconducibili alla funzione di
amministratrice unica della T.________ SA, ne determina la responsabilità ex
art. 52 LAVS.

Nel caso di specie, non è inoltre accertato - e nemmeno la ricorrente lo
sostiene - che la scelta di differire il pagamento dei contributi paritetici
fosse obiettivamente indispensabile per la sopravvivenza della ditta e
neppure emerge che il datore di lavoro potesse oggettivamente presumere di
soddisfare entro breve termine - nel senso di pochi mesi e non di anni - la
Cassa riguardo a ogni suo credito (DTF 116 II 541 consid. 5a, 108 V 188; RCC
1992 pag. 261 consid. 4b), ritenuto che la T.________ SA nel periodo entrante
in linea di conto era sempre stata in mora con il pagamento dei contributi
sociali ed era stata diffidata a partire dall'agosto 1998.

Si ricorda infine alla ricorrente che l'organo societario, a maggior ragione
l'amministratore unico, deve prestare particolare attenzione nel caso in cui
egli sia a conoscenza del fatto che la ditta sta attraversando una crisi
finanziaria, atteso come egli debba dare prova di tutta la diligenza
necessaria alla corretta gestione degli affari sociali e come non sia
sufficiente l'ossequio della diligenza quam in suis (DTF 122 III 198 consid.
3a e riferimenti ivi citati), essendo gli obblighi di vigilanza e di
diligenza di un amministratore unico da connotare con particolare rigore (DTF
112 V 3 consid. 2b).

In conclusione e alla luce di quanto sopra esposto si deve dedurre che
V.________ va ritenuta responsabile del danno subito dalla Cassa in seguito
al mancato pagamento dei contributi sociali da parte della T.________ SA.
Essa dovrà quindi rimborsare l'importo - non contestato - relativo agli oneri
di diritto federale di cui si tratta.

6.
Non trattandosi in concreto di una lite avente per oggetto l'assegnazione o
il rifiuto di prestazioni assicurative, la procedura non è gratuita (art. 134
OG a contrario). Le spese processuali, che seguono la soccombenza, devono
pertanto essere poste a carico della ricorrente (art. 135 in relazione con
l'art. 156 cpv. 1 OG).

Per questi motivi, il Tribunale federale delle assicurazioni pronuncia:

1.
In quanto ricevibile, il ricorso di diritto amministrativo è respinto.

2.
Le spese giudiziarie, fissate in complessivi fr. 5'000.-, sono poste a carico
della ricorrente e saranno compensate con le garanzie prestate da
quest'ultima.

3.
La presente sentenza sarà intimata alle parti, al Tribunale cantonale delle
assicurazioni, Lugano, e all'Ufficio federale delle assicurazioni sociali.

Lucerna, 31 gennaio 2003
In nome del Tribunale federale delle assicurazioni

Il Presidente della IIIa Camera:   Il Cancelliere: