Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

II. Zivilabteilung 5P.420/2002
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5P.420/2002 /viz

Sentenza del 22 aprile 2003
II Corte civile

Giudici federali Raselli, presidente,
Escher, Marazzi,
cancelliere Piatti.

X. ________,
ricorrente, patrocinata dall'avv. Matteo Cavalli,
studio legale Velo & Associati, via Soave 5,
casella postale 3464, 6901 Lugano,

contro

A.________,
opponente, patrocinato dallo Studio legale Gambazzi & Berra, via Dogana
Vecchia 2 - via Nassa,
casella postale 2687, 6901 Lugano,
II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino, via Pretorio 16,
6901 Lugano.

art. 9 Cost. (sospensione cautelare dell'esecuzione ai sensi dell'art. 85a
LEF);

ricorso di diritto pubblico dell'8 novembre 2002 contro la sentenza emanata
il 7 ottobre 2002 dalla II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone
Ticino.

Ritenuto in fatto e considerando in diritto:

1.
La banca X.________ ha escusso A.________ per l'incasso di fr. 4'189'732.--.
Quest'ultimo, che non ha interposto opposizione al precetto esecutivo, ha
inoltrato - sulla base dell'art. 85a LEF - al Pretore del distretto di Lugano
un'azione di accertamento dell'inesistenza del debito e ha chiesto in via
cautelare la sospensione dell'esecuzione, avanzata fino al pignoramento. Il
Pretore ha respinto la domanda cautelare con decisione del 22 febbraio 2002.

2.
Con sentenza 7 ottobre 2002 la II Camera civile del Tribunale d'appello del
Cantone Ticino, adita dal soccombente, ha accolto l'istanza provvisionale, ha
ordinato all'Ufficio di esecuzione di Lugano di sospen dere provvisoriamente
l'esecuzione e ha posto le spese processuali e  le ripetibili di entrambe le
istanze a carico dell'istituto di credito. Interpretando l'impegno 21 luglio
2000 su cui si fonda la banca, i giudici cantonali sono giunti alla
conclusione che la procedente non ha né provato né reso verosimile
l'esistenza del credito che intende incassare, motivo per cui la petizione
dell'escusso apparirebbe molto verosimilmente fondata.

3.
Con ricorso di diritto pubblico dell'8 novembre 2002 la banca X.________
postula l'annullamento della sentenza d'appello e il rinvio della causa
all'autorità cantonale per nuova decisione nel senso dei considerandi.
Narrati i fatti, lamenta una violazione dell'art. 9 Cost., asserendo che la
Corte cantonale non si sarebbe limitata ad un esame di verosimiglianza, ma
avrebbe praticamente anticipato la decisione della causa di merito - che è
pendente innanzi al Pretore - con particolare riferimento alla ripartizione
dell'onere della prova. In seguito a tale anticipazione del giudizio sulla
petizione, l'escusso avrebbe rinunciato a gran parte delle prove in
precedenza chieste all'udienza preliminare. La sentenza d'appello sarebbe
quindi lesiva del principio ancorato sia nel diritto cantonale (art. 86 CPC
ticinese) sia in quello federale (art. 3 cpv. 2 PC), secondo cui il giudice
deve limitare il proprio giudizio a quanto chiesto dalle parti. Anche se nel
dispositivo della sentenza impugnata la Corte d'appello si è limitata a
pronunciare la sospensione dell'esecuzione, essa avrebbe nondimeno precorso
la decisione di merito di una causa ancora pendente innanzi al giudice di
primo grado.
Non è stata chiesta una risposta al gravame.

4.
Un ricorso di diritto pubblico è ammissibile contro decisioni pregiudiziali e
incidentali notificate separatamente dal merito, che non riguardano la
competenza o domande di ricusa, unicamente se esse  possono cagionare un
pregiudizio irreparabile (art. 87 cpv. 1 e 2 OG). Il pregiudizio dev'essere
di natura giuridica: deve cioè riguardare un pregiudizio che nemmeno una
decisione finale favorevole alla ricorrente eliminerebbe completamente. Un
semplice inconveniente fattuale, quale il prolungamento della procedura o un
aumento dei suoi costi, non costituisce un danno irreparabile di natura
giuridica (DTF 127 I 92 consid. 1c pag. 94 con rinvii). A meno che il
sussistere di un danno irreparabile ai sensi dell'art. 87 cpv. 2 OG non lasci
spazio a dubbi, compete alla parte ricorrente non solo allegare, ma pure
dimostrare l'esistenza di un siffatto pregiudizio (DTF 116 II 80 consid. 2c
pag. 84).
Contrariamente a quanto affermato nel ricorso, il giudizio impugnato, con cui
l'autorità cantonale ha ordinato la sospensione provvisoria della procedura
di esecuzione, è una decisione incidentale ai sensi della norma in
discussione (sentenza 5P.265/1999 del 29 settembre 1999, consid. 1), poiché
non pone fine alla lite. La ricorrente non dimostra tuttavia che la sentenza
cantonale le cagiona un pregiudizio irreparabile come quello descritto dalla
summenzionata giurisprudenza. Essa non spiega il motivo per cui subirebbe un
danno irreparabile dalla sospensione dell'esecuzione promossa nei confronti
della controparte, né il verificarsi di un pregiudizio nel senso dell'art. 87
cpv. 2 OG appare evidente nella fattispecie. Infatti, se la petizione incoata
dalla controparte e fondata sull'art. 85a LEF non dovesse essere accolta,
l'esecuzione continuerà il suo corso dallo stadio (pignoramento) in cui è
stata provvisoriamente sospesa. In queste circostanze, atteso che la
ricorrente non allega alcun pregiudizio di natura giuridica né lo stesso è
ravvisabile, il gravame non può essere esaminato nel merito.

5.
Da quanto precede discende che il ricorso si rivela inammissibile. La tassa
di giustizia segue la soccombenza (art. 156 cpv. 1 OG), mentre non si
giustifica assegnare ripetibili alla controparte, che non ha dovuto
presentare una risposta.

Per questi motivi, visto l'art. 36a OG, il Tribunale federale pronuncia:

1.
Il ricorso è inammissibile.

2.
La tassa di giustizia di fr. 5000.-- è posta a carico della ricorrente.

3.
Comunicazione ai patrocinatori delle parti e alla II Camera civile del
Tribunale d'appello del Cantone Ticino.

Losanna, 22 aprile 2003

In nome della II Corte civile
del Tribunale federale svizzero

Il presidente:  Il cancelliere: