Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

I. Öffentlich-rechtliche Abteilung 1P.589/1999
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1P.589/1999

   I   C O R T E   D I   D I R I T T O   P U B B L I C O
   *****************************************************

                      31 ottobre 2000

Composizione della Corte: giudici federali Aemisegger,
Presidente della Corte, Catenazzi e Favre.
Cancelliere ad hoc: Verzasconi.

                        __________

Visto il ricorso di diritto pubblico del 4 ottobre 1999
presentato da Rustem  K e r e l l a j, Bellinzona, patroci-
nato dall'avv. dott. Elio Brunetti, Lugano, contro la deci-
sione emessa il 31 agosto 1999 dalla Camera dei ricorsi pe-
nali del Tribunale d'appello del Cantone Ticino, in merito
a una richiesta di risarcimento per ingiusta carcerazione a
seguito del proscioglimento del ricorrente dall'accusa di
correità, eventualmente complicità e istigazione in assas-
sinio, subordinatamente in omicidio intenzionale;

             R i t e n u t o  i n  f a t t o :

  A.-  Il 12 maggio 1992 Rustem Kerellaj è stato ar-
restato, unitamente al fratello Braim, alla cognata Mahija
e al nipote Kujtim, siccome sospettato di aver indotto la
nipote Shkendi Kerellaj, allora minorenne, a uccidere, il
25 aprile 1992 a Claro, il connazionale Ragip Berisha. Nei
confronti dell'arrestato il Procuratore pubblico ha promos-
so l'accusa per titolo di correità in assassinio, subordi-
natamente in omicidio, come pure per infrazione alla legi-
slazione cantonale sulle armi. Rustem Kerellaj è rimasto in
detenzione preventiva fino al 30 ottobre 1992. Lo stesso
giorno il Procuratore ha decretato l'abbandono del procedi-
mento penale ritenendo che non vi fossero sufficienti ele-
menti di colpevolezza a suo carico, come pure nei confronti
degli altri arrestati. Il magistrato ha ordinato altresì la
disgiunzione del procedimento per infrazione alla legisla-
zione cantonale sulle armi.

  Il decreto di abbandono è stato impugnato dagli
eredi fu Ragip Berisha davanti alla Camera dei ricorsi pe-
nali del Tribunale d'appello del Cantone Ticino (CRP), che
ha respinto l'impugnativa con decisione del 31 ottobre
1997. Il Tribunale federale, con sentenza del 20 gennaio
1999, ha respinto un gravame sottopostogli dagli eredi con-
tro il giudizio della Corte cantonale.

  B.-  Con istanza del 17 novembre 1992 Rustem Kerel-
laj ha chiesto alla CRP di riconoscergli un'indennità com-
plessiva per ingiusta carcerazione di fr. 75'890.--, e se-
gnatamente di fr. 21'000.-- quale perdita di guadagno subi-
ta durante il periodo di carcerazione, fr. 40'000.-- per
torto morale e fr. 14'890.-- per spese di patrocinio e as-
sistenza legale.

  La Corte cantonale, statuendo il 31 agosto 1999,
rilevato che l'istanza presentata prima che il decreto di
abbandono fosse passato in giudicato era stata sospesa fino
all'emanazione della citata sentenza del Tribunale federa-
le, l'ha parzialmente accolta, riconoscendo all'istante
un'indennità di fr. 44'690.-- oltre interessi al 5% dal 30
ottobre 1992 su fr. 33'000.--. I giudici cantonali hanno
considerato che la perdita di guadagno ammontava a fr.
16'000.--, e che la nota d'onorario del legale dell'istan-
te, quale difensore d'ufficio intervenuto circa a metà del
procedimento, doveva essere ridotta a fr. 11'690.--; ri-
guardo all'indennità per torto morale, essi l'hanno fissata
in fr. 17'000.-- per 172 giorni di carcere preventivo.

  C.-  Rustem Kerellaj impugna con un ricorso di di-
ritto pubblico la decisione della CRP, chiedendo di annul-
larla. Fa valere che il riconoscimento di un'indennità di
soli fr. 17'000.-- per torto morale violerebbe l'art. 4
vCost. Postula inoltre di essere messo al beneficio dell'
assistenza giudiziaria e del gratuito patrocinio. Dei mo-
tivi si dirà, in quanto necessario, nei considerandi.

  La CRP si riconferma nel giudizio impugnato, mentre
il Ministero pubblico conclude per la reiezione del ricor-
so.

       C o n s i d e r a n d o  i n  d i r i t t o :

  1.-  Presentato tempestivamente contro una decisio-
ne dell'ultima istanza cantonale, il ricorso è, di massima,
ammissibile dal profilo degli art. 84 cpv. 1 lett. a, 86 e
87 OG. La legittimazione del ricorrente è pacifica (art. 88
OG).

  2.- a)  Secondo l'art. 317 CPP/TI, l'accusato pro-
sciolto ha diritto a un'indennità nella forma della rifu-
sione delle spese di patrocinio, del risarcimento dei danni
materiali e della riparazione del torto morale.

  Oggetto del presente litigio è unicamente l'ammon-
tare dell'indennità per riparazione del torto morale. Se-
condo il ricorrente, l'importo assegnatogli non corrispon-
derebbe all'equa indennità voluta dal legislatore ticinese
(cfr. al riguardo Niccolò Salvioni, Codice di procedura pe-
nale, Locarno 1999, pag. 506 in alto) e, contrastando con
il sentimento di giustizia e di equità, sarebbe arbitraria
e quindi lesiva dell'art. 4 vCost. (ora art. 9 Cost.).

  b)  Per censurare un accertamento arbitrario dei
fatti o un'arbitraria valutazione delle prove non basta
criticare, pur con termini severi, la decisione impugnata,
né è sufficiente contrapporle una valutazione propria, per
quanto sostenibile o addirittura preferibile. Il ricorrente
deve piuttosto dimostrare per quale motivo le conclusioni
contenute nella sentenza impugnata sarebbero manifestamente
insostenibili, si trovino in chiaro contrasto con la situa-
zione di fatto, si fondino su una svista manifesta o con-
traddicano in modo urtante il sentimento della giustizia e
dell'equità; d'altra parte, il Tribunale federale annulla
la decisione impugnata quand'essa sia insostenibile non
solo nella motivazione, bensì anche nel risultato (DTF 125
I 166 consid. 2a, 124 I 170 consid. 2g, 247 consid. 5).

  3.- a)  Dal diritto federale non è possibile dedur-
re una pretesa di indennità per torto morale relativa a
pregiudizi subiti in conseguenza di un provvedimento legit-
timo adottato nell'ambito di un procedimento penale (DTF
113 Ia 177 consid. 2d, 108 Ia 13 consid. 3 concernenti la

Costituzione previgente; Robert Hauser/Erhard Schweri,
Schweizerisches Strafprozessrecht, 4a ed., Basilea, Gine-
vra, Monaco 1999, n. 2 e 3 pag. 501). Questa situazione
giuridica non è stata modificata con l'entrata in vigore,
il 1° gennaio 2000, degli art. 31 e seg. Cost. (cfr. FF
1997 I 175; Andreas Auer/Giorgio Malinverni/Michel Hotte-
lier, Droit constitutionnel suisse, Vol. II, Berna 2000,
pag. 177, n. 339). Una pretesa di risarcimento per deten-
zione formalmente legale non è nemmeno prevista dalla CEDU,
il cui art. 5 n. 5 prescrive unicamente che nel caso di ar-
resto o di detenzione illegali l'ente pubblico è tenuto al
risarcimento del danno materiale e morale (DTF 119 Ia 221
consid. 6; Arthur Haefliger/Frank Schürmann, Die Europäi-
sche Menschenrechtskonvention und die Schweiz, 2a ed., Ber-
na 1999, pag. 128 e seg.; Frowein/Peukert, EMRK-Kommentar,
2a ed., Kehl 1996, pag. 146 e segg., n. 158 e segg.). Il
quesito di sapere se il Cantone Ticino accordi, e in che
misura, una siffatta pretesa, deve quindi essere vagliato
secondo il diritto cantonale.

  b)  L'art. 317 CPP/TI prevede che l'accusato pro-
sciolto ha diritto a un'indennità nella forma della rifu-
sione delle spese di patrocinio, del risarcimento dei danni
materiali e della riparazione del torto morale; come rile-
vato dalla CRP, l'onere della prova del danno spetta all'i-
stante (sentenza impugnata, consid. 2 in fine; cfr. DTF 113
IV 93 consid. 3e, 107 IV 155; Gérard Piquerez, Procédure
pénale suisse, Zurigo 2000, n. 4026 pag. 850). In questa
valutazione, al giudice cantonale è riservato un ampio
potere di apprezzamento che il Tribunale federale esamina
unicamente dal ristretto profilo dell'arbitrio, rispettiva-
mente dell'eccesso o dell'abuso del potere di apprezzamento
(DTF 124 I 208 consid. 4, 118 II 410 consid. 2a, 116 II 295
consid. 5a e rinvii).

  4.- a)  La CRP ha determinato il risarcimento per
il torto morale subito dal ricorrente partendo da un impor-
to forfetario di fr. 100.-- al giorno: per 172 giorni di
carcere preventivo gli ha quindi riconosciuto, complessiva-
mente, fr. 17'000.--. Essa ha rilevato che, secondo l'art.
317 CPP/TI, la determinazione dell'ammontare dell'indennità
è lasciata al potere d'apprezzamento del giudice e dev'es-
sere stabilita in funzione della gravità della lesione alla
personalità conformemente all'art. 49 CO. Ha aggiunto che
occorre tener conto delle circostanze della fattispecie, in
particolare del pregiudizio all'integrità fisica e psichica
o alla reputazione del ricorrente, se accusato di un crimi-
ne particolarmente grave o infamante e se un gran numero di
persone ne è venuta a conoscenza; anche la sua situazione
familiare e professionale va considerata. La Corte cantona-
le ha precisato che l'ammontare dell'indennità dev'essere
fissato tenendo conto di un elemento oggettivo e di uno
soggettivo; il primo si fonda sulla natura stessa del danno
subito dall'accusato e sulle conseguenze ch'esso può avere
normalmente per una persona posta nella stessa situazione e
nelle stesse circostanze; il secondo elemento, soggettivo,
permette in determinati casi, tenendo conto della persona-
lità dell'istante, di correggere il risultato ottenuto ap-
plicando fattori oggettivi. La CRP ha poi ricordato che,
come criterio orientativo, essa riconosce in genere un im-
porto forfetario di fr. 100.-- per ogni giornata di deten-
zione, prassi confermata dal Tribunale federale.

  In concreto i giudici cantonali hanno rilevato che,
per le motivazioni del tutto generiche e prive dei necessa-
ri riscontri documentali sulla persona dell'istante e sulle
ripercussioni nell'ambito familiare, lavorativo e sociale,
non vi erano elementi specifici di valutazione, sicché la
determinazione dell'indennità poteva essere unicamente ba-
sata sulla durata della detenzione, pur considerando tutte
le conseguenze fisiche e psichiche da essa comportate, come

pure la gravità delle accuse formulate contro il ricorren-
te. Hanno stabilito che l'indennità di fr. 17'000.-- teneva
conto anche della sofferenza subita dall'istante, che non
ha documentato particolari conseguenze fisiche o psichiche
derivate dalla detenzione preventiva.

  b)  Nel presente gravame il ricorrente non dimostra
che il menzionato accertamento dei fatti da parte della
Corte cantonale sarebbe arbitrario. Certo, in questa sede,
il ricorrente sostiene di avere subito, a causa del periodo
di carcerazione e del conseguente licenziamento da parte
del suo datore di lavoro, gravi conseguenze fisiche e psi-
chiche. Inoltre le condizioni detentive presso le carceri
pretoriali sarebbero state particolarmente dure. Tuttavia,
nella domanda di indennità per ingiusta carcerazione del 17
novembre 1992 egli si era limitato a sostenere la gravità
del reato imputatogli, il fatto che viveva in un piccolo
villaggio ove il pregiudizio morale sarebbe destinato a
perdurare e ad accennare alla circostanza che le accuse ri-
voltegli avevano influito sulla sua personalità e sul suo
equilibrio.

  Ne segue che i nuovi argomenti, non proposti dinan-
zi alla CRP ma addotti dal ricorrente solo nel presente ri-
corso, fondato sull'asserita violazione dell'art. 4 vCost.,
sono inammissibili. Nella procedura di ricorso di diritto
pubblico, tranne eccezioni che non si verificano in concre-
to, non si possono infatti addurre fatti nuovi, far valere
nuove censure o produrre nuovi documenti (DTF 118 Ia 20
consid. 5a; cfr. anche DTF 126 I 95 consid. 4b; Walter Kä-
lin, Das Verfahren der staatsrechtlichen Beschwerde, 2a
ed., Berna 1994, pag. 369 e seg.; Karl Spühler, Die Praxis
der staatsrechtlichen Beschwerde, Berna 1994, pag. 53 e
seg., n. 107, 109 e 110). In effetti la motivazione della
decisione impugnata non ha affatto fornito l'occasione per
far valere gli invocati fatti nuovi, circostanze addotte

tardivamente dal ricorrente. D'altra parte, la CRP non ha
nemmeno proceduto a una nuova qualificazione giuridica del-
la fattispecie che avrebbe potuto imporre, a determinate
condizioni, che l'istante avesse avuto, conformemente al
suo diritto di essere sentito, la facoltà di esprimersi al
riguardo (DTF 126 I 19, 125 II 265 consid. 4d/cc pag. 277).

  c)  È vero che l'indennità per torto morale deve
essere fissata in funzione della gravità della lesione del-
la personalità, tenendo conto di tutte le circostanze di
fatto, segnatamente del pregiudizio all'integrità fisica e
psichica, della reputazione di colui che si pretende leso,
nonché della sua situazione familiare e professionale (DTF
113 Ib 155 consid. 3b, 113 IV 93 consid. 3a, 112 Ia 458
consid. 5b/aa, cfr. anche DTF 125 III 269 consid. 2a; Gé-
rard Piquerez, op. cit., n. 4025 pag. 849 e seg.).

  Il ricorrente non dimostra tuttavia che il criterio
utilizzato dalla CRP, di fissare l'indennità per torto mo-
rale in fr. 100.-- per ogni giorno di detenzione fondandosi
su criteri oggettivi visto che non erano stati fatti valere
particolari elementi soggettivi, sia addirittura insosteni-
bile e quindi arbitrario. In effetti, esso si fonda, come
ribadito nella sentenza impugnata, su criteri adottati dal-
la prassi cantonale e federale in questa materia. Del re-
sto, il ricorrente si limita ad addurre, in modo del tutto
generale, che l'indennità globale di fr. 17'000.--, viste
le "ovvie sofferenze provocate dalla carcerazione subita e
dall'ingiustificata accusa" non costituirebbe un'equa in-
dennità. Questa argomentazione non adempie le esigenze di
motivazione poste dall'art. 90 cpv. 1 lett. b OG ed è quin-
di inammissibile (DTF 125 I 71 consid. 1c, 492 consid. 1b).
Con il menzionato accenno il ricorrente non dimostra affat-
to la sussistenza di indizi sufficientemente concreti di
lesioni particolarmente gravi della personalità causate dai
detti eventi, né essi sono ravvisabili in concreto.

  d)  Secondo la giurisprudenza cantonale e federale
un'indennità giornaliera di fr. 100.--, importo forfetario
riconosciuto anche dalla CRP, appare giustificato. Occorre
fondarsi infatti sulla finzione che ogni danneggiato ha su-
bito le stesse sensazioni: in concreto, come si è visto, il
ricorrente non ha dimostrato la sussistenza di circostanze
particolari, né esse sono ravvisabili, che permetterebbero
di scostarsi - eccezionalmente - da questo importo (cfr.
Max Sidler, Die Genugtuung und ihre Bemessung, in: Schaden-
Haftung-Versicherung, Handbücher für die Anwaltspraxis,
edito da Peter Münch e Thomas Geiser, Basilea, Ginevra e
Monaco 1999, Vol. V, § 10, n. 10.78, pag. 483; Hütte/
Ducksch, Die Genugtuung: eine tabellarische Uebersicht über
Gerichtsentscheide aus den Jahren 1984-1999, 3a ed., 1999,
I/102 segg., in particolare I/108, n. 10.5.3. in fine). La
sofferenza per la gravità dell'accusa, e finché non è so-
praggiunta l'assoluzione o il proscioglimento dall'accusa,
nonché il disagio anche psichico connesso alla detenzione,
sono infatti considerati, come precisato dalla giurispru-
denza, nel citato importo.

  Il Tribunale federale ha così confermato, in una
sentenza inedita del 16 dicembre 1997 in re M., un importo
di fr. 95'000.-- per 950 giorni di detenzione, importo de-
finito come generoso (consid. 12), di fr. 10'000.-- per 107
giorni di detenzione (sentenza inedita del 14 gennaio 1992
in re S., consid. 4), di fr. 15'000.-- per 345 giorni di
detenzione (sentenza inedita del 17 ottobre 1994), di fr.
20'000.-- per 267 giorni di detenzione (DTF 113 Ib 155 con-
sid. 3b) e un'indennità di fr. 9000.-- per 74 giorni di de-
tenzione (DTF 112 Ib 460; per il riassunto delle fattispe-
cie e dei considerandi di alcune delle sentenze citate e di
altre analoghe pronunciate a livello cantonale vedi Hütte/
Ducksch, op. cit., XI). Discende da queste considerazioni
che la sentenza impugnata resiste alla censura di arbitrio.

  5.-  Il ricorrente fa valere infine che l'importo
attribuitogli sarebbe costitutivo di una disparità di trat-
tamento. A sostegno della propria tesi egli adduce che la
CRP, in una decisione dell'8 giugno 1990 in re P., prodotta
dal ricorrente, ha accordato un'indennità di fr. 2000.--
per alcuni giorni di carcere preventivo. Il ricorrente di-
sattende tuttavia che in quel giudizio non si trattava solo
di una semplice ingiusta carcerazione, come nella fattispe-
cie, bensì anche di un arresto illecito, per cui non si è
in presenza di casi analoghi; lo stesso vale anche per l'
altra decisione della CRP del 30 dicembre 1994 in re B.,
invocata dal ricorrente. Inoltre, l'importo di fr. 100.--
riconosciuto al ricorrente corrisponde al criterio orienta-
tivo stabilito dalla CRP (cfr. la massima della sentenza
del 10 giugno 1996 pubblicata in Rep 1996 n. 119 pag. 335;
sentenza del Tribunale federale dell'8 marzo 1999 in re M.,
consid. 5, apparsa in RDAT 1999 II n. 15 pag. 50 segg.). In
siffatte circostanze non è ravvisabile una violazione del
principio della parità di trattamento (v. al riguardo DTF
125 I 1 consid. 2b/aa, 124 I 170 consid. 2c).

  6.-  Nella misura in cui è ammissibile il ricorso
dev'essere respinto; le spese seguono la soccombenza (art.
156 cpv. 1 OG).

  L'istanza di assistenza giudiziaria e di gratuito
patrocinio dev'essere respinta poiché il ricorso era privo
di esito positivo fin dall'inizio (art. 152 cpv. 1 OG; DTF
125 II 265 consid. 4b pag. 275, 122 I 267 consid. 2b).
Spetta inoltre all'istante provare lo stato di bisogno e
allegare alla domanda i ragguagli sul reddito, la fortuna,
l'insieme degli oneri finanziari e i suoi bisogni attuali:
in mancanza di tali informazioni, l'istanza dev'essere re-
spinta (DTF 125 IV 161 consid. 4). Al riguardo non è mani-
festamente sufficiente, come ha fatto l'istante, inoltrare

un certificato municipale per l'ammissione all'assistenza
giudiziaria del 15 novembre 1993, limitandosi ad aggiungere
che, a esplicita richiesta del Tribunale federale, egli sa-
rebbe disposto a richiederne uno nuovo. Ciò a maggior ra-
gione visto che la sentenza impugnata riconosce al ricor-
rente un'indennità di fr. 44'690.--.

                     Per questi motivi

         i l   T r i b u n a l e   f e d e r a l e

                    p r o n u n c i a :

  1.  Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è
respinto.

  2.  L'istanza di assistenza giudiziaria è respinta.

  3.  La tassa di giustizia di fr. 2000.-- è posta a
carico del ricorrente.

  4.  Comunicazione al patrocinatore del ricorrente,
al Ministero pubblico e alla Camera dei ricorsi penali del
Tribunale d'appello del Cantone Ticino.

Losanna, 31 ottobre 2000
MDE

         In nome della I Corte di diritto pubblico
             del TRIBUNALE FEDERALE SVIZZERO:
Il Presidente,                       La Cancelliere ad hoc,