Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 99 IA 435



99 Ia 435

52. Estratto della sentenza del 19 settembre 1973 nella causa X. e
Y. contro Tribunale di Appello del Cantone Ticino. Regeste

    Art. 4 BV. Unentgeltliche Rechtspflege in Vaterschaftsprozessen.

    1.  Es ist willkürlich, in Vaterschaftsprozessen dem Kinde,
das mittellos ist, die unentgeltliche Rechtspflege im Hinblick auf
die wirtschaftliche Lage der Mutter zu verweigern (Änderung der
Rechtsprechung).

    2.  Vorbehalten bleibt das Recht des Staates, der dem Kinde die
unentgeltliche Rechtspflege bewilligt hat, allenfalls von der Mutter
am Ende oder nach Abschluss des Prozesses die ganze oder teilweise
Rückerstattung der Auslagen zu verlangen, die ihm aus der Bewilligung
der unentgeltlichen Rechtspflege erwachsen sind.

Sachverhalt

                      Riassunto dei fatti:

    X., madre naturale di Y, e quest'ultima, rappresentata da un curatore,
hanno introdotto un'azione di paternità contro Z, chiedendo nel contempo
che fosse loro concessa l'assistenza giudiziaria. Sia il giudice di prima
istanza che il Tribunale di Appello l'hanno rifiutata, tenendo conto delle
condizioni finanziarie della madre. X e Y hanno impugnato la decisione
della Corte cantonale con ricorso di diritto pubblico, considerando
arbitrario il diniego nei loro confronti dell'assistenza giudiziaria.

Auszug aus den Erwägungen:

                    Considerando in diritto:

Erwägung 3

    3.- ...

    a) Le ricorrenti censurano nel loro gravame che la Corte cantonale
non abbia ammesso l'esistenza dei presupposti per la concessione nei loro
confronti dell'assistenza giudiziaria.

    Per l'esame della questione dell'assistenza giudiziaria conviene
disgiungere la posizione delle due ricorrenti. È innegabile che
sussiste un vincolo assai stretto - quello della filiazione - tra
di esse, e devesi pure riconoscere che X, quale madre della seconda
ricorrente Y, ha nei confronti di questa un obbligo di mantenimento
(art. 324 cpv. 2 CC) che comprende di per sè anche la tutela dei suoi
interessi giuridici. Nondimeno, la situazione delle due ricorrenti è
concettualmente distinta e potrebbe, in ipotesi, essere addirittura
antagonistica; come noto, nelle cause di paternità, se la madre ha il
diritto di far accertare dal giudice la paternità (art. 307 cpv. 2 CC),
lo stesso diritto compete al figlio (art. 307 cpv. 2 CC), rappresentato da
un curatore (art. 311 cpv. 1 CC). Orbene, il curatore ha il dirittodovere
di promuovere l'azione di paternità ove la ritenga conforme agli interessi
del figlio, indipendentemente dall'attitudine della madre; egli è a tal
fine vincolato dal termine di cui all'art. 308 CC e la sua azione non può
essere influenzata dalla concessione o meno dell'assistenza giudiziaria
alla madre; in altre parole, le condizioni finanziarie della madre sono
irrilevanti ai fini della concessione dell'assistenza giudiziaria al
figlio. S'intende che, conciliando l'interesse ad una tempestiva e spedita
azione di paternità promossa dal figlio rappresentato dal curatore, con
l'obbligo di mantenimento a carico della madre, deve rimanere interamente
salvo il diritto dello Stato, che abbia accordato al figlio l'assistenza
giudiziaria, di pretendere dalla madre, al termine della procedura o
quando ne siano dati i presupposti, il rimborso totale o parziale delle
spese occasionate dalla concessione di detta assistenza (in questo senso
va riveduto il principio espresso in RU 67 I consid. 2 p. 69/70).

    S'impone quindi un esame separato delle condizioni finanziarie delle
due ricorrenti (la presenza dell'ulteriore requisito del "fumus boni juris"
è incontestata).