Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 94 I 581



94 I 581

80. Estratto della sentenza 30 ottobre 1968 nella causa Soldati contro
Stato del Cantone Ticino. Regeste

    Art. 84 Abs. 2 EntG. Bindung des Richters an die Parteianträge.

    Was als Antrag zu gelten hat, bestimmt sich im Hinblick auf jedes
Enteignungsobjekt als Ganzes, nicht im Hinblick auf die einzelnen
Bewertungsfaktoren.

Sachverhalt

Auszug aus den Erwägungen:

                   Estratto dei considerandi:

    I ricorrenti adducono che la Delegazione del Tribunale federale non
poteva attribuire ai terreni espropriati definitivamente un'indennità
inferiore a quella stabilita dalla Commissione federale di stima e non
impugnata dall'ente espropriante. Essi fanno quindi valere, in sostanza,
una violazione dell'art. 84 cpv. 2 LEspr., secondo cui "il disegno
di sentenza non può aggiudicare alle parti più di quanto esse abbiano
domandato nella procedura di ricorso". Questa norma dev'essere intesa
nel senso che il progetto non può attribuire un'indennità superiore a
quella chiesta dall'espropriato, ma nemmeno può assegnare un'indennità
inferiore a quella che l'ente espropriante ha riconosciuto.

    Il Tribunale federale ha però a questo riguardo stabilito che,
nel caso di un'espropriazione parziale, il compenso per la frazione
espropriata e quello per il deprezzamento della parte residua formano
un'unità giuridica, in cui le singole poste rappresentano semplicemente
i fattori atti a permettere la determinazione della piena indennità (RU
29 II 219/220). Vero è che questa sentenza risale all'inizio del secolo,
ed è stata inoltre pronunciata quando ancora vigeva la vecchia legge
d'espropriazione. Tuttavia, la tesi in essa esposta è stata ripresa dalla
dottrina (W. BURCKHARDT, Die Entschädigungspflicht nach schweizerischem
Expropriationsrecht, ZSR 32, p. 163 e segg.; cfr. inoltre WIEDERKEHR,
Die Expropriationsentschädigung, p. 23/24) et il Tribunale federale
non l'ha mai ripudiata, nemmeno sotto il dominio della nuova legge
sull'espropriazione. In una recente sentenza inedita (del 23 febbraio
1966, nella causa Bezzola contro Ticino), è stato anzi esplicitamente
stabilito che la domanda ai sensi dell'art. 84 cpv. 2 LEspr., oltre la
quale il giudice non può andare, va considerata solo complessivamente
per ogni oggetto d'espropriazione e non singolarmente per ogni fattore
di valutazione. Un diverso modo di procedere finirebbe infatti con il
vincolare il Tribunale federale al criterio di stima proposto dalle parti o
stabilito dalla Commissione: ciò che urterebbe contro il chiaro principio
secondo cui il Tribunale federale deve esaminare liberamente, in fatto
e in diritto, il giudizio di prima istanza (cfr. inoltre la sentenza
pubblicata in RU 83 I 72 e segg., ove è detto che tutti gli elementi
dell'indennità devono essere fissati dalla Commissione nello stesso tempo,
affinchè le parti possano, sulla base della somma complessiva attribuita,
esaminare se convenga loro deferire il giudizio al Tribunale federale).

    Si giustifica di attenersi a questa prassi, e di considerare l'art. 84
cpv. 2 LEspr. vincolante solo nella misura in cui si riferisce alla
domanda complessiva. Vero è che la Commissione di stima ha l'obbligo di
indicare separatamente ed esattamente i singoli elementi di cui si compone
l'indennità secondo l'art. 19 LEspr. (art. 73 cpv. 1 lett. g LEspr.). Ed è
altresì vero che l'esigenza di tale specificazione, oltre che corrispondere
ad una legittima preoccupazione di chiarezza, trova il suo fondamento in
motivi pratici e in ragioni d'ordine tecnico (v. HESS, Das Enteignungsrecht
des Bundes, N. 2 all'art. 19 LEspr.). Tuttavia, non si può negare che
solo i tre fattori delle lettere a, b e c dell'art. 19 LEspr. uniti
formano l'"indennità" ai sensi della legge sull'espropriazione, e ciò
anche se la somma globale non è indicata nel dispositivo o non figura
nei motivi. È solo in base a questo importo globale, d'altra parte,
che le parti possono farsi un'idea precisa e completa degli effetti
economici che ha esplicato su di esse l'espropriazione; ed è, infine,
su tale unica base che l'espropriato può esaminare se il suo diritto alla
piena indennità è stato salvaguardato.

    Certo, il modo di procedere censurato dai ricorrenti, ma confermato con
il presente giudizio, può talora condurre a taluni inconvenienti. Così,
può capitare che un proprietario, nel caso di una valutazione generosa
dei terreni da parte della Commissione di stima, non benefici dello
stesso margine di guadagno di suoi vicini proprietari di fondi d'ugual
valore solo perchè egli ha subito in più degli inconvenienti negati dalla
Commissione ma riconosciuti dal Tribunale federale, che li ha computati
nell'indennità generosa già stabilita dalla Commissione. Sennonchè,
il giudice, quand'è adito, deve realizzare uno stato legale anche se
sa che, accanto, continuano a sussistere situazioni non conformi alla
legge, ch'egli non può correggere. D'altra parte, se nel presente caso,
in cui solo gli espropriati hanno interposto ricorso, il riferito modo
di procedere opera a loro detrimento, in altri esso può operare a loro
vantaggio. Così, se l'ente espropriante, in una determinata fattispecie,
ritiene a ragione eccessiva l'indennità di deprezzamento stabilita dalla
Commissione, e solo impugna la decisione di quest'ultima, il Tribunale
federale potrebbe ciononostante confermare l'impugnato giudizio qualora
i suoi periti ritenessero che la parte espropriata è stata valutata in
modo insufficiente.