Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 137 III 158



Urteilskopf

137 III 158

28. Estratto della sentenza della I Corte di diritto civile nella causa A.
contro B. (ricorso in materia civile)
4A_206/2010 del 15 dicembre 2010

Regeste

Art. 41 und 84 OR; in ausländischer Währung lautende Geldschulden;
ausservertragliche Verpflichtungen.
Art. 84 OR ist auch auf Forderungen aus unerlaubter Handlung anwendbar und
folglich auch in einem Schadenersatzprozess (E. 3).

Sachverhalt ab Seite 159

BGE 137 III 158 S. 159

A. In data 28 maggio 2002 B. ha sottoscritto una dichiarazione giurata (
affidavit), in cui ha segnatamente dichiarato che D., direttore e azionista
principale della C. SA, aveva comperato nel proprio interesse e per il tramite
di una società di sua proprietà (A.) una nave, al cui acquisto era pure
interessata F., cliente della C. SA.
Sulla base di tale documento la F. ha chiesto e ottenuto dalla Federal High
Court of Nigeria di Lagos l'emanazione, il 13 giugno 2002, di un decreto di
sequestro della predetta nave.

B. In realtà la A. era estranea a D. e in ogni caso l'acquisto della nave era
avvenuto dopo che F. vi aveva rinunciato per mancanza dei mezzi finanziari
necessari. L'11 aprile 2006 B. è stato condannato penalmente per falsità in
documenti, per aver attestato fatti non veri in una dichiarazione giurata (
affidavit) redatta da un terzo.

C.

C.a A. ritiene B. responsabile dei seguenti danni che avrebbe subito dalla
procedura di sequestro:
- USD 130'000 per il mancato noleggio della nave;
- USD 77'000 per il mancato incasso di controstallie;
- USD 91'000 quale perdita di guadagno per il mancato utilizzo della nave;
- USD 1'850'000 per la perdita subita al momento della vendita della nave;
- USD 313'992 per spese di varia natura;
- GPB 70'579 per le note dei legali nigeriani;
- EUR 86'320 per le note dei legali italiani;
- USD 43'819 per le note dei legali panamensi;
- MTL 8'317 per le note dei legali maltesi.

C.b Intenzionata a ottenere il risarcimento di tale pregiudizio, il 30
settembre 2003 A. ha adito direttamente il Tribunale d'appello del Cantone
Ticino, chiedendo la condanna di B. ex art. 41 segg. CO al pagamento
"dell'importo più alto tra (i) un importo in CHF pari alla somma di USD
2'191'819, GPB 70'579, EUR 86'320 e MTL 8'317 ai rispettivi tassi di cambio al
giorno della sentenza e (ii) CHF 3'532'393", oltre interessi.
Con sentenza 1° marzo 2010, la II Camera civile del Tribunale d'appello ha
respinto la petizione, perché l'attrice ha postulato il pagamento di una somma
in franchi svizzeri nonostante il fatto che il debito sia stato contratto in
valuta estera.
BGE 137 III 158 S. 160

D. Il 19 aprile 2010 A. è insorta dinanzi al Tribunale federale con un ricorso
in materia civile tendente, in via principale, all'annullamento della sentenza
cantonale e al rinvio degli atti al Tribunale d'appello, affinché si pronunci
nel merito della causa. In via subordinata ha invece domandato la modifica
della predetta decisione nel senso dell'integrale accoglimento della petizione.
Con risposta 4 agosto 2010 B. ha proposto la reiezione del ricorso.
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso.
(riassunto)

Erwägungen

Dai considerandi:

3. La prima censura ricorsuale concerne l'applicabilità dell'art. 84 CO alla
fattispecie in esame, che la ricorrente contesta per due motivi.

3.1 Innanzitutto perché la vertenza riguarda una pretesa extra-contrattuale,
fondata su di un atto illecito (art. 41 segg. CO), e pertanto - a dire della
ricorrente - non soggetta alla norma citata.
La convinzione della ricorrente è sbagliata. L'applicazione dell'art. 84 CO -
che tratta della moneta del pagamento dei debiti pecuniari - non è infatti
riservata all'adempimento delle obbligazioni contrattuali. Come osservato
dall'opponente nella risposta, l'art. 84 CO si riferisce ai debiti pecuniari
("Geldschulden", "dettes d'argent") in generale, indipendentemente dalla loro
causa, contrattuale o extracontrattuale (cfr. sentenza 4C.191/2004 del 7
settembre 2004 consid. 6, in SJ 2005 I pag. 174 segg., relativa a una domanda
di risarcimento danni per violazione contrattuale; DTF 115 III 36 consid. 3,
relativa a un'azione per indebito arricchimento; URS LEU, in Basler Kommentar,
Obligationenrecht vol. I, 4^a ed. 2007, n. 7 ad art. 84 CO; ROLF H. WEBER,
Berner Kommentar, 2^a ed. 2005, n. 71 e 318 seg. ad art. 84 CO; MARIUS
SCHRANER, Zürcher Kommentar, 3^a ed. 2000, n. 29, 81-84, 182 seg. ad art. 84
CO; GUHL/KOLLER/SCHNYDER/DRUEY, Das schweizerische Obligationenrecht, 9^a ed.
2000, § 11 n. 1 segg. pag. 89).

3.2 Secondariamente la ricorrente contesta l'applicabilità dell'art. 84 CO
perché, contrariamente a quanto ritenuto dalla Corte cantonale, la controversia
non ha per oggetto un debito espresso in valuta estera ("Fremdwährungsschuld",
"dette exprimée dans une monnaie étrangère"). Malgrado il fatto che il danno
patrimoniale da lei patito si sia verificato all'estero ("Schuldwährung") -
spiega la ricorrente - la valuta con la quale dev'essere effettuato il
pagamento del debito con
BGE 137 III 158 S. 161
effetto liberatorio ("Erfüllungswährung") non è infatti quella straniera bensì
quella svizzera.

3.2.1 Questa sua tesi si fonda sull'opinione espressa da ROLF H. WEBER, il
quale, premesso che in presenza di pretese pecuniarie di origine
extra-contrattuale la questione della valuta mediante la quale dev'essere
saldato il debito non può essere risolta in maniera generale, ammette se del
caso, per motivi di praticità, la possibilità di far capo alla moneta del paese
in cui si è verificato l'atto illecito (op. cit., n. 318 ad art. 84 CO).
Posto che in concreto, l'atto illecito (l'allestimento del falso affidavit) è
stato perpetrato in Svizzera, che le parti hanno pattuito l'applicabilità del
diritto svizzero alla vertenza e che sono state le autorità elvetiche a
condurre la procedura penale sfociata nella condanna dell'opponente, la
ricorrente si reputa legittimata a chiedere e ottenere un risarcimento in
franchi svizzeri.

3.2.2 Nemmeno questa argomentazione ricorsuale può venir condivisa.
In primo luogo va precisato che lo stesso ROLF H. WEBER, visti i diversi tipi
di obbligazioni extra-contrattuali possibili, predilige piuttosto un approccio
individualizzato, che permetta di tener debitamente conto delle circostanze
specifiche del caso concreto (op. cit., n. 318 ad art. 84 CO), ed evoca solo
sussidiariamente la possibilità di far capo alla moneta del paese in cui si è
verificato l'atto illecito.
Altri autori, considerato che la domanda di risarcimento danni mira alla
compensazione della reale perdita di valore subita, propongono invece di tener
conto della moneta dello stato in cui si è verificata la perdita patrimoniale
(MARIUS SCHRANER, op. cit., n. 182 ad art. 84 CO; cfr. per il diritto tedesco
STAUDINGER/SCHMIDT, Kommentar zum Bürgerlichen Gesetzbuch, 1997, n. 28 ad § 244
BGB).
L'argomento è convincente. Considerato che il danno si definisce - nel senso
giuridico del termine - come una diminuzione involontaria del patrimonio netto,
corrispondente alla differenza fra lo stato attuale del patrimonio del
danneggiato e quello presumibile se l'evento dannoso non si fosse prodotto (DTF
133 III 462 consid. 4.4.2 pag. 471 con rinvii), e che lo scopo della domanda di
risarcimento è quello di rimediare a tale danno, appare sensato provvedervi
mediante la valuta nella quale la diminuzione del patrimonio si è realizzata.
BGE 137 III 158 S. 162
In una fattispecie come quella in esame, nella quale le varie posizioni di
danno vantate dalla ricorrente si sono tutte concretamente verificate in uno
stato straniero e hanno potuto essere determinate con precisione nella relativa
moneta (cfr. quanto esposto sub C.a), la decisione di ammettere che il debito
debba essere saldato in quella stessa moneta appare dunque corretta.

3.3 Ne discende l'applicabilità dell'art. 84 CO alla causa in esame.