Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 130 IV 68



130 IV 68

11. Estratto della sentenza della Camera d'accusa nella causa X. contro
Ufficio dei giudici istruttori federali, Ministero pubblico della
Confederazione e Ministero pubblico del Cantone Ticino

    8G.5/2004 del 23 marzo 2004

Regeste

    Art. 340bis Abs. 1 lit. a StGB in Verbindung mit Art. 305bis StGB;
Ermittlungen bei organisierter Kriminalität und Wirtschaftskriminalität,
Abgrenzung zwischen eidgenössischer und kantonaler Zuständigkeit bei zum
Teil im Ausland begangener Geldwäscherei.

    Kriterien der Auslegung von Art. 340bis Abs. 1 lit. a StGB (E. 2.2).

Sachverhalt

    A.- Con sentenza del 18 febbraio 2003 il Tribunale di Roma
condannava X. ad una pena di 12 anni di reclusione e EUR 150'000.- di
multa, ritenendolo colpevole di associazione con altre persone, anche
residenti all'estero, finalizzata al traffico illecito di stupefacenti
sul territorio italiano e estero, nonché di acquisto e importazione in
Italia di 246 kg di cocaina cloridrato pura; fatti relativi al periodo
compreso tra il marzo 2001 ed il 21 gennaio 2002.

    B.- Già in precedenza, il 27 febbraio 2002, il Ministero pubblico
della Confederazione (MPC) aveva ordinato l'apertura di un'inchiesta di
polizia giudiziaria federale nei confronti dello stesso X. per sospetto
di riciclaggio di denaro (art. 305bis CP). In seguito alle indagini
preliminari condotte in Svizzera è emerso che questi è titolare di
una relazione bancaria accesa il 9 agosto 2000 presso la Banca A. di
Lugano, il cui saldo, attualmente sotto sequestro conservatorio, è
di fr. 1'377'873.-. Secondo l'Ufficio dei giudici istruttori federali
(UGI), che il 19 agosto 2003 su richiesta del MPC ordinava l'apertura
dell'istruzione preparatoria, tale importo sarebbe stato trasferito
dall'Italia in Svizzera e versato sulla relazione citata in tre fasi:
dapprima il 18 agosto 2000 tramite una ditta di trasporto di valuta
per un ammontare di EUR 870'307.- ed in seguito, il 24 agosto e il
14 settembre 2000, direttamente dall'imputato in banconote da 500'000
lire italiane, contenute in una scatola vuota di un telefonino, per un
controvalore di EUR 438'988.- e di EUR 325'367.-. Sempre secondo l'UGI
gli averi in questione potrebbero costituire il provento di traffici
illeciti di stupefacenti. Per quanto riguarda gli atti istruttori finora
svolti dall'UGI si segnalano l'interrogatorio dell'imputato mediante
commissione rogatoria internazionale, avvenuto il 2 dicembre 2003, nonché
l'interrogatorio di due testi il 22 ed il 23 gennaio 2004.

    C.- Il 27 novembre 2003 la Corte di appello di Roma riformava la
sentenza 18 febbraio 2003 del Tribunale di Roma ed assolveva X. dal
reato associativo perché il reato non sussiste, eliminando quindi la
relativa pena. La pena per il reato restante, relativo all'acquisto ed
all'importazione di stupefacente, veniva fissata a 10 anni di reclusione
e EUR 100'000.- di multa.

    D.- Il patrocinatore in Svizzera di X., dopo essere stato ammesso il 19
dicembre 2003 a consultare per la prima volta gli atti del procedimento,
ha subito espresso all'UGI i suoi dubbi sull'esistenza di una competenza
federale in merito, mediante corrispondenza epistolare del 23 dicembre
2003 e 15 gennaio 2004. Il 19 gennaio 2004 ha quindi presentato istanza di
designazione del foro presso la Camera d'accusa del Tribunale federale. In
essa viene contestata la competenza federale nel procedimento penale
pendente e domandata la designazione del Ministero pubblico del Cantone
Ticino quale autorità competente, in quanto non sarebbero dati i
presupposti giurisdizionali dell'art. 340bis cpv. 1 lett. a CP.

    E.- Nell'ambito dello scambio degli scritti ordinato dal
Tribunale federale sono emerse le seguenti posizioni: l'UGI si rimette
eccezionalmente al giudizio della Camera d'accusa, il Ministero pubblico
del Cantone Ticino postula la reiezione dell'istanza, il MPC domanda
di respingerla nella misura della sua ammissibilità, mentre l'instante
riafferma a conclusione della sua replica quanto inizialmente postulato.

    Il Tribunale federale ha accolto l'istanza e di conseguenza attribuito
il procedimento al Ministero pubblico del Cantone Ticino.

Auszug aus den Erwägungen:

                              Dai considerandi:

Erwägung 2

    2.

    2.1  Secondo giurisprudenza costante, il foro non dipende dai reati
che saranno posti finalmente a carico dell'imputato bensì da quelli
che possono entrare in linea di conto in base allo stato degli atti
nel momento in cui la Camera di accusa del Tribunale federale statuisce
(DTF 113 IV 108 consid. 1; 112 IV 63 consid. 2 e rinvii).

    2.2  Nella fattispecie risulta che il procedimento penale nei
confronti dell'instante è stato aperto esclusivamente per il reato di
riciclaggio di denaro (art. 305bis CP). In base alla nuova normativa
recentemente introdotta per migliorare l'efficienza e la legalità nel
procedimento penale, in vigore dal primo gennaio 2002, tale reato è
sottoposto alla giurisdizione federale a condizione di essere stato
commesso prevalentemente all'estero (art. 340bis cpv. 1 lett. a CP),
oppure in più Cantoni senza un riferimento prevalente in uno di essi
(art. 340bis cpv. 1 lett. b CP). Quest'ultima variante può qui venire
esclusa, visto che l'istruttoria in esame non ha portata intercantonale
ma transfrontaliera. Si pone dunque la questione di sapere se, allo
stato attuale delle indagini, l'ipotesi di riciclaggio di denaro mossa a
carico dell'imputato si riferisca ad un reato commesso prevalentemente
all'estero. Prima di rispondere a tale quesito va tuttavia risolto un
problema interpretativo di base, posto dallo scarto esistente tra le
differenti versioni linguistiche del testo di legge. Se nel testo francese,
non molto diversamente da quello italiano, si parla di reato commesso
"pour une part prépondérante à l'étranger", nella versione tedesca si
legge invece che il reato deve essere commesso "zu einem wesentlichen
Teil im Ausland". Si tratta di divergenze che vanno affrontate secondo
i normali canoni di metodologia giuridica, onde appurare, al di là del
significato puramente letterale del testo, quale sia l'interpretazione più
vicina alla volontà del legislatore (DTF 129 I 402 consid. 3; PIO CARONI,
Einleitungstitel des Zivilgesetzbuches, Berna/Francoforte s.M. 1996,
pag. 104 e segg.). A questo proposito è necessario richiamarsi a quella
che è l'idea guida della recente riforma legislativa, ovvero l'intento
di migliorare l'efficienza e le caratteristiche dello Stato di diritto in
sede di perseguimento penale, di fronte alle nuove forme di criminalità,
segnatamente quella organizzata, il riciclaggio di denaro, nonché
determinati generi di criminalità economica (v. FF 1998 pag. 1096). Nel
dubbio occorre dunque scegliere l'interpretazione che permette di
operare in maniera più efficace contro questo tipo di criminalità,
tenendo conto delle risorse disponibili (FELIX BÄNZIGER/ LUC LEIMGRUBER,
Das neue Engagement des Bundes in der Strafverfolgung. Kurzkommentar zur
"Effizienzvorlage", Berna 2001, n. 59 ad art. 340bis CP). In quest'ottica
il concetto di parte preponderante rispettivamente di parte importante del
reato va interpretato non in termini quantitativi o peggio ancora contabili
ma in termini qualitativi. Il reato è dunque da considerarsi commesso
prevalentemente all'estero se la componente estera raggiunge una massa
critica tale per cui i nuovi strumenti d'indagine messi a disposizione
della Confederazione si rivelano più adatti, rispetto a quelli cantonali,
nella prospettiva di un'efficiente repressione del crimine. Questo a
prescindere dalle riserve di natura federalista mosse dall'instante,
le quali non hanno qui alcun peso, considerato come le norme penali
e procedurali in esame hanno una solida base costituzionale già ben
evidenziata dal Consiglio federale nel proprio Messaggio al Parlamento
(FF 1998 pag. 1131 seg.).