Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 114 III 33



114 III 33

11. Estratto della sentenza 10 giugno 1988 della Camera delle esecuzioni e
dei fallimenti nella causa X. contro Y. e Ufficio esecuzione e fallimenti
di Lugano (ricorso) Regeste

    Arrestierung einer Sicherheitsleistung (Art. 277 SchKG): Böser Glaube
des Gläubigers?

    Der Gläubiger, dem ein Arrest bewilligt worden ist, kann für eine
andere Forderung als jene, für welche der Arrest verlangt wurde, auch
die vom Arrestschuldner geleistete Sicherheit arrestieren lassen, sofern
er nicht durch ungesetzliche oder unredliche Mittel Kenntnis von der
Sicherheitsleistung erlangt hat (was im vorliegenden Fall nicht zutrifft).

Sachverhalt

    A.- Il 22 ottobre 1987 X. ha ottenuto dal Pretore del Distretto
di Lugano, Sezione 4, il sequestro per Fr. 7'000.-- più interessi di
una vettura d'epoca appartenente a Y. Causa del credito era un "residuo
rimborso prestiti accordati all'escusso nel 1986". L'Ufficio esecuzione e
fallimenti ha operato il sequestro lo stesso 22 ottobre. Il 12 novembre
1987 l'Ufficio ha comunicato a X. che Y. aveva depositato una garanzia
di Fr. 10'000.-- e che pertanto il veicolo sarebbe stato rimesso a
quest'ultimo. X. si è opposto alla riconsegna della vettura con lettera
del 13 novembre 1987.

    Adito da X., il Pretore del Distretto di Lugano ha concesso il 16
novembre 1987 un secondo sequestro sull'automobile per Fr. 26'170.--
oltre accessori. Causa del credito era un risarcimento danni. L'Ufficio
esecuzione e fallimenti ha attuato il sequestro.

    Sempre su istanza di X., il Pretore del Distretto di Lugano ha
decretato il 18 novembre 1987 un nuovo sequestro per il credito di
Fr. 26'170.--, vertente questa volta sull'importo di Fr. 10'000.--
depositato presso l'Ufficio esecuzione e fallimenti. L'Ufficio ha dato
seguito al sequestro il giorno stesso prendendo atto che la somma era
rivendicata in proprietà da un terzo. Se non che, il 19 novembre 1987,
esso ha riesaminato la questione e deciso formalmente di non eseguire il
sequestro perché contrario alle regole della buona fede.

    X. è insorto il 30 novembre 1987 alla Camera di esecuzione e fallimenti
del Tribunale di appello del Cantone Ticino, autorità di vigilanza,
chiedendo che il sequestro fosse attuato. Il 18 aprile 1988 la corte ha
respinto il reclamo.

    Il 6 maggio 1988 X. ha presentato alla Camera delle esecuzioni e
dei fallimenti del Tribunale federale un ricorso in cui propone che la
sentenza predetta sia annullata e che all'Ufficio sia fatto ordine di
attuare il sequestro in conformità al decreto del 18 novembre 1987.

Auszug aus den Erwägungen:

                       Dai considerandi:

Erwägung 2

    2.- L'autorità di vigilanza richiama più volte, nel giudizio
impugnato, il principio esposto in DTF 108 III 101 secondo cui è
contrario alle regole della buona fede far sequestrare una garanzia
prestata dal debitore in applicazione dell'art. 277 LEF ove venga
meno il sequestro per il quale la garanzia è stata fornita. Nel caso
attuale non si versa però in un'ipotesi del genere. La nota somma di
Fr. 10'000.-- è stata depositata dal debitore per riottenere l'auto
d'epoca, colpita da un primo sequestro di Fr. 7'000.-- il 22 ottobre
1987. Tale sequestro non è mai stato annullato. Certo, la vettura non è
stata rimessa a disposizione del debitore perché il 16 novembre 1987 è
stata oggetto di un altro sequestro relativo a un'ulteriore pretesa di
Fr. 26'170.--, e per quest'ultima il debitore ha rinunciato a prestare
una garanzia completiva. In circostanze simili, non potendo riconsegnare
il veicolo, l'Ufficio di esecuzione avrebbe dovuto restituire l'importo
di Fr. 10'000.-- prelevato per una finalità impossibile da conseguire. Ciò
non significa tuttavia che il deposito dovesse ritenersi ormai estraneo al
patrimonio del debitore e che X., conosciutane l'esistenza, non potesse
più chiederne il sequestro. Che vi fossero i requisiti per un sequestro
non è controverso e che un terzo rivendicasse la proprietà della somma non
ostava al provvedimento (DTF 109 III 125 segg.). L'unico punto litigioso
riguarda la buona fede del creditore. L'autorità di vigilanza reputa che
costui non dovesse abusare di una situazione da egli stesso provocata e
che quindi l'Ufficio abbia respinto a giusto titolo l'esecuzione della
misura (DTF 112 III 48 consid. 1 con rinvii). Occorre chiarire se, in
base ai fatti accertati dalla corte cantonale, si ravvisino davvero nel
comportamento del creditore gli estremi della malafede.

Erwägung 3

    3.- Il ricorrente ha fatto sequestrare due volte il veicolo d'epoca:
la prima per un credito di Fr. 7'000.--, la seconda per un altro credito
di Fr. 26'170.--. Tale situazione è senza dubbio pregiudizievole per il
debitore, ma è perfettamente lecita, tanto più che non spetta all'Ufficio
di esecuzione riesaminare nel merito la verosimiglianza delle pretese su
cui si fonda il sequestro (DTF 109 III 126 con citazioni). Quanto alla
garanzia di Fr. 10'000.--, essa è stata fornita per volontà del debitore,
non del sequestrante (art. 277 LEF). X. non ha commesso dunque alcun
abuso. Non vi è nemmeno il minimo indizio ch'egli sia venuto a sapere
del deposito con mezzi sleali o irregolari (DTF 108 III 119; GILLIERON
in: JdT 1984 II 83); al contrario: egli ha acquisito conoscenza del bene
patrimoniale legittimamente, come parte in causa al primo sequestro. In
realtà la corte cantonale dimentica due fatti essenziali: anzitutto che la
ricorrente non ha chiesto di sequestrare la garanzia di Fr. 10'000.-- per
il credito cui questa si riferisce (Fr. 7'000.--), bensì per un credito
completamente diverso (Fr. 26'170.--); in secondo luogo che il sequestro
di Fr. 7'000.-- non è mai venuto meno. Il caso illustrato in DTF 108 III
101 non è perciò di rilievo e non sussidia vagliare le critiche mosse al
proposito dalla dottrina (cfr. GILLIERON in: JdT 1984 II 157).

    Ne discende che in concreto l'Ufficio di esecuzione ha rifiutato a
torto di attuare il sequestro e dev'essere invitato a procedere senza
indugio. Una questione che si porrà all'atto pratico sarà di sapere se,
aggiunto al valore dell'automobile già sequestrata per la stessa pretesa,
l'importo di Fr. 10'000.-- non sembri eccessivo per coprire un credito di
Fr. 26'170.-- più interessi e spese (art. 275 in relazione con l'art. 97
cpv. 2 LEF), ritenuto in ogni modo che l'ammontare di Fr. 7'000.-- più
interessi e spese relativo al primo sequestro dev'essere dedotto dal
valore del veicolo. In tale evenienza, comunque sia, l'Ufficio non potrà
rifiutarsi di eseguire il provvedimento, ma dovrà limitarsi a sequestrare
la somma di Fr. 10'000.-- nella misura del necessario (art. 97 cpv. 1
LEF). Ove il debitore dovesse dichiarare che l'importo non gli appartiene
o un terzo dovesse intervenire rivendicando la proprietà del medesimo,
l'Ufficio darà corso alla procedura degli art. 106 segg. LEF. Tutte queste
operazioni riguardano solo l'ultimo sequestro e - come si è accennato
dianzi - non contrastano, bensì implicano l'esecuzione del provvedimento.