Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 112 III 109



112 III 109

26. Estratto della sentenza 16 settembre 1986 della Camera delle esecuzioni
e dei fallimenti nella causa X. contro Y. (ricorso) Regeste

    Anfechtung des Lastenverzeichnisses (Art. 140 Abs. 2 SchKG, Art. 39
Abs. 1 VZG).

    Das Betreibungsamt hat denjenigen, der ein in das Lastenverzeichnis
aufgenommenes Recht bestreitet, ohne Verzug aufzufordern, im Sinne von
Art. 107 Abs. 1 SchKG gerichtliche Klage zu erheben.

Sachverhalt

    A.- L'8 febbraio 1985 Y. ha chiesto all'Ufficio esecuzione e fallimenti
di Lugano, Circondario 1, di continuare la procedura esecutiva in via
di realizzazione del pegno immobiliare ch'egli aveva iniziato il 10
agosto 1983 nei confronti della società X. Comunicata a quest'ultima la
domanda di vendita, l'Ufficio ha fatto allestire una perizia sul valore
dell'immobile e in base anche a un estratto del registro fondiario ha
preparato l'elenco degli oneri. Nel medesimo, notificato il 25 novembre
successivo, figurano due ipoteche legali a favore dell'ente pubblico,
svariate cartelle ipotecarie (tra cui quella all'origine dell'esecuzione)
e l'ipoteca legale di un imprenditore.

    B.- La società debitrice ha contestato il 5 dicembre 1985 presso
l'Ufficio esecuzione e fallimenti l'esistenza, l'estensione, il grado
e l'esigibilità di tutte le pretese indicate nell'elenco degli oneri,
salvo le ipoteche legali dell'ente pubblico. Sospeso l'incanto, l'Ufficio
ha impartito all'opponente, con cinque avvisi separati del 6 dicembre
1985, un termine di dieci giorni per promuovere contro i singoli creditori
pignoratizi un'azione intesa al disconoscimento degli oneri. Il 17 dicembre
la debitrice è insorta alla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale
di appello del Cantone Ticino, autorità di vigilanza, proponendo che le
cinque assegnazioni di termine fossero invalidate. A suo avviso l'Ufficio,
prima di rinviare al foro civile, doveva trasmettere le contestazioni
ai creditori concedendo loro dieci giorni per pronunciarsi. La corte ha
respinto il reclamo con sentenza del 12 agosto 1986.

    C.- Il 5 settembre 1986 X. ha esperito alla Camera delle esecuzioni
e dei fallimenti del Tribunale federale un ricorso in cui chiede di
annullare il giudizio a lei sfavorevole formulando la conclusione già
espressa in sede di reclamo. Il Tribunale federale non ha ordinato scambi
di memorie scritte.

Auszug aus den Erwägungen:

                       Dai considerandi:

Erwägung 4

    4.- a) L'art. 39 cpv. 1 RFF stabilisce che in caso di contestazione
sull'elenco degli oneri l'Ufficio procede giusta l'art. 107 cpv.
1 LEF. Chi insta per la modifica o la cancellazione di un diritto
figurante nel registro fondiario la cui esistenza o il cui grado
dipenda dall'iscrizione si vede dunque impartire un termine di dieci
giorni entro il quale far valere in giudizio la propria richiesta. È
vero che FAVRE (Droit des poursuites, III edizione, pag. 234 n. 7B
lett. a) e GILLIÉRON (Poursuite pour dettes, faillite et concordat,
Losanna 1985, pag. 215 terzultimo capoverso) suffragano la tesi della
ricorrente. A loro parere, e in ossequio all'art. 106 cpv. 2 LEF, la
contestazione dell'elenco oneri va trasmessa previamente al titolare
del diritto avversato e al debitore (sempre che la contestazione non
emani dal medesimo) con l'invito a pronunciarsi entro dieci giorni;
se essi rimangono silenti o riconoscono la contestazione l'immobile è
venduto senza l'onere litigioso, altrimenti l'Ufficio applica l'art. 107
cpv. 1 LEF. Tale opinione però non appare specialmente motivata né
trova il conforto della giurisprudenza né si attiene al testo univoco
dell'art. 39 cpv. 1 RFF. Ora, per prassi costante, il significato di
una norma dev'essere inteso anzitutto nella sua accezione letterale (DTF
110 V 39 con riferimenti). Da un testo chiaro è lecito scostarsi solo ove
questo travisi lo scopo e la portata della disposizione, implicando effetti
estranei agli intendimenti del legislatore, al concetto di giustizia o alla
parità di trattamento (DTF 108 Ia 297, 196, 80 consid. 4c con citazioni,
108 II 151 consid. 2, 105 II 138 consid. 2a). Nel caso in discorso non
si ravvisano estremi del genere. L'assunto secondo cui l'art. 39 cpv. 1
RFF rinvia all'art. 106 cpv. 2 prima che all'art. 107 cpv. 1 LEF non è
sostenuto nemmeno da altri autori. AMONN (Grundriss des Schuldbetreibungs-
und Konkursrechts, III edizione, pag. 240 n. 29) afferma che in presenza di
una contestazione su un diritto incluso nell'elenco degli oneri l'Ufficio
deve invitare subito l'opponente a promuovere la causa civile. Identico
punto di vista si rinviene in BLUMENSTEIN (Handbuch des Schweizerischen
Schuldbetreibungsrechtes, Berna 1911, pag. 460 n. 2cc), JAEGER (Commentaire
de la loi fédérale sur la poursuite pour dettes et la faillite, vol. I,
Losanna 1920, pag. 522; troisième et quatrième suppléments, Losanna 1949,
pag. 157 supra), JOOS (Handbuch für die Betreibungsbeamten der Schweiz,
Wädenswil 1964, pag. 240 infra) e in FRITZSCHE/WALDER (Schuldbetreibung und
Konkurs nach schweizerischem Recht, vol. I, Zurigo 1984, pag. 443 n. 16).

    La dottrina cui si è appena alluso merita conferma (cfr. l'art. 20
delle istruzioni 7 ottobre 1920/29 novembre 1976 sul regolamento
concernente la realizzazione forzata dei fondi: testo francese in
JAEGER/KRAUSKOPF-PENEVEYRE, La poursuite pour dettes et la faillite, XII
edizione, pag. 490; testo tedesco in WALDER-BOHNER, Schuldbetreibung und
Konkurs, XI edizione, pag. 427). Certo, l'art. 140 cpv. 2 LEF si richiama
agli art. 106 e 107 LEF. L'appuramento degli oneri (art. 38 segg. RFF)
è, in effetti, una procedura parallela a quella di rivendicazione nel
pignoramento dei beni mobili. Non bisogna dimenticare tuttavia che nella
realizzazione forzata dei fondi l'elenco degli oneri equivale di per
sé a un compendio di rivendicazioni nel senso dell'art. 106 cpv. 1 LEF,
siano queste insinuate dai creditori o desunte dal registro fondiario. Il
termine di dieci giorni assegnato dall'Ufficio in virtù degli art. 140
cpv. 2 LEF e 37 cpv. 2 RFF corrisponde già, in altre parole, al termine
per le contestazioni istituito dall'art. 106 cpv. 2 LEF. Se nessuno degli
interessati agisce tempestivamente, il diritto rivendicato sotto forma di
iscrizione nell'elenco degli oneri si considera riconosciuto, così come
si considera riconosciuta la rivendicazione del terzo se il debitore e
il creditore non eccepiscono alcunché (art. 106 cpv. 3 LEF). Se invece
un interessato contesta un diritto figurante nell'elenco degli oneri,
egli stesso fa uso della facoltà di opposizione prevista dagli art. 106
cpv. 2 LEF e 37 cpv. 2 RFF. La procedura dell'art. 106 LEF è allora
terminata e all'Ufficio non rimane che procedere a norma dell'art. 107
LEF, in sintonia appunto con l'art. 39 cpv. 1 RFF. L'argomentazione
della ricorrente si dimostra, ciò premesso, destituita di consistenza e
l'impugnativa dev'essere respinta.