Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 112 IA 413



112 Ia 413

64. Estratto della sentenza 30 dicembre 1986 della I Corte di diritto
pubblico nella causa Meuli c. Schmidt, Municipio di Gerra Gambarogno e
Tribunale amministrativo del Cantone Ticino (ricorso di diritto pubblico)
Regeste

    Art. 88 OG; Legitimation des Nachbarn zur Anfechtung einer
Baubewilligung mit staatsrechtlicher Beschwerde.

    - Grundsatz.

    - Der Nachbar ist legitimiert, die Verletzung von Normen über die
ästhetische Einordnung von Bauten geltend zu machen, sofern es keine
auf das fragliche Projekt anwendbaren spezielle Vorschriften über die
Gebäudehöhe und die Grenzabstände gibt: in solchen Fällen erlauben
allein diese Normen, die Höchstmasse und die Art der zulässigen Bauten
zu umschreiben, und dienen daher teilweise auch dem Schutz der Nachbarn.

Sachverhalt

    A.- Con decisione del 24 giugno 1985 il Municipio di Gerra Gambarogno
ha rilasciato a Wolfgang Schmidt la licenza edilizia per la riattazione e
l'ampliamento dello stabile e del rustico situati sulle particelle n. 253
e 255, nella zona NV 3 del piano regolatore comunale (PR). Rosemarie
Meuli, proprietaria dell'attigua particella n. 256 e già opponente, si
è aggravata contro la decisione del Municipio davanti al Consiglio di
Stato, che ha respinto l'impugnativa con risoluzione del 7 agosto 1985,
poi confermata anche dal Tribunale cantonale amministrativo con sentenza
del 25 ottobre successivo.

    Rosemarie Meuli è insorta contro codesta sentenza con tempestivo
ricorso di diritto pubblico fondato sulla violazione dell'art. 4
Cost. ed ha chiesto al Tribunale federale di annullarla, unitamente alla
decisione del Consiglio di Stato e alla licenza edilizia rilasciata dal
Municipio. Wolfgang Schmidt, il Municipio di Gerra Gambarogno, il Governo
cantonale ed il Tribunale amministrativo hanno concluso alla reiezione
del gravame.

Auszug aus den Erwägungen:

                       Dai considerandi:

Erwägung 1

    1.- (...)

    a) Secondo costante giurisprudenza, i terzi sono legittimati ad
insorgere contro una licenza edilizia concessa dall'autorità cantonale solo
nella misura in cui alleghino, da un lato, la violazione di norme erette
quantomeno parzialmente a tutela dei vicini e non solo nell'interesse
pubblico, e dimostrino, dall'altro, che la violazione di codeste norme li
concerne direttamente, cioè che va loro riconosciuta la qualità di vicini
nel caso concreto (DTF 112 Ia 89 consid. 1b, 109 Ia 93/94 consid. b,
172 consid. 4a, 105 Ia 356 consid. 3a).

    b) Gli art. 49 e 52 delle norme d'attuazione del piano regolatore
(NAPR), a cui la ricorrente esplicitamente si richiama, disciplinano
gli interventi edilizi ammissibili nei nuclei di villaggio ed in
particolare nel nucleo di villaggio 3 (NV 3). Ora, la ricorrente
pretende che l'art. 49 NAPR è stato arbitrariamente disatteso poiché
l'ampliamento e la soprelevazione autorizzati dall'autorità comunale
eccedono le possibilità edificatorie consentite dal PR e verrebbero a
snaturare l'edificio esistente e l'ambiente circostante; d'altra parte,
essa assevera che la licenza edilizia contrasta anche con l'art. 52
n. 4 NAPR poiché l'elevazione di un piano ed il notevole aumento della
volumetria creerebbero un blocco ingombrante e disproporzionato che
andrebbe a deturpare tutta la zona e a danneggiare in modo particolare
la sua proprietà, togliendo luce, spazio e sole.

    ba) In linea di principio, le disposizioni comunali e cantonali
che concernono l'integrazione estetica delle costruzioni nel quadro
paesaggistico ed ambientale sono emanate nell'interesse della collettività
ed il vicino non è quindi legittimato ad invocarne la disattenzione
mediante ricorso di diritto pubblico (DTF 112 Ia 90, 101 Ia 544, 99 Ia 261
consid. 6c; sentenza 4 luglio 1979, in ZBl 81/1980 pagg. 26/27 consid. 3b;
sentenza 17 marzo 1986 in re Ziegler, consid. 3b). Nella citata sentenza
del 4 luglio 1979 il Tribunale federale ha nondimeno rilevato che per
una parte della dottrina e della prassi cantonale queste disposizioni,
accanto ad interessi di natura pubblica di per sé preponderanti, possono
tutelare in determinate circostanze anche gli interessi privati dei vicini:
il confinante che intende avvalersi di questa particolare protezione deve
tuttavia dimostrare che la costruzione da lui avversata, dal momento che
comporta un grave intervento nel quadro del paesaggio, può determinare
anche un pregiudizio diretto per la sua proprietà (ZBl 81/1980 pag. 27
consid. 3c e riferimenti; inoltre: BIANCHI, La legittimazione ricorsuale
del terzo in materia estetica, RDAT 1980 pag. 298; SCOLARI, Commentario
della Legge edilizia, n. 15 all'art. 43). Fatta questa premessa,
il Tribunale federale ha quindi giudicato non arbitraria l'opinione
del Tribunale amministrativo grigionese che, chiamato a statuire su
un ricorso di un vicino che s'opponeva alla colorazione in blu scuro
di una facciata di uno stabile nel centro di Coira, aveva ammesso la
legittimazione ricorsuale di questo, ritenendo che con la prevista facciata
non poteva esser escluso né un grave deturpamento del quadro ambientale,
né un effetto gravemente pregiudizievole del tinteggio sulla proprietà
del vicino (ZBl 81/1980 pagg. 27/28 consid. 3d/e).

    bb) Nel Comune di Gerra Gambarogno non vi sono disposizioni specifiche
sulle altezze degli edifici e sulle distanze da confine che debbono essere
osservate per l'ampliamento e la riattazione di uno stabile situato nel
nucleo di villaggio 3: in casi di questa indole, le norme di PR invocate
dalla ricorrente sull'integrazione estetica degli edifici sono pertanto
le uniche che si applicano ad un progetto come quello in rassegna
e che consentono soprattutto di definire le dimensioni massime delle
costruzioni nei limiti degli interventi edilizi da esse consentiti. Ora,
le disposizioni che disciplinano la volumetria degli edifici tendono a
garantire buone condizioni abitative nonché un minimo di luce e di sole
e sono quindi dettate, sotto questo profilo, nell'interesse dei vicini:
ne consegue che gli art. 49 e 52 NAPR, se servono soprattutto a tutelare
l'estetica delle costruzioni e a salvaguardare l'interesse pubblico,
tendono anche a proteggere gli interessi privati dei vicini, a cui va
pertanto riconosciuta la veste per dolersi con ricorso di diritto pubblico
d'una loro violazione.

    c) La ricorrente si prevale altresì d'una lesione dell'art. 17 n. 2
NAPR ed insorge contro la deroga alla prevista distanza di m 3 che il
Municipio ha concesso al resistente onde consentirgli di istallare il
corpo ascensore della propria abitazione ad appena 1 m e 50 dal ciglio
di un sentiero comunale; essa reputa in sostanza che questa deroga è
arbitraria poiché contrasta con lo scopo delle norme che disciplinano
l'attività edilizia nei nuclei di villaggio e pregiudica gli interessi
dei vicini e della collettività. Ora, per ragioni analoghe a quelle già
esposte, la legittimazione della ricorrente dev'essere ammessa anche
su codesto punto: in effetti, la norma d'attuazione appena citata non
è eretta ad esclusiva tutela dell'interesse pubblico, ma giova anche ai
vicini e la ricorrente può quindi pretendere d'essere colpita nei suoi
interessi giuridici quale proprietaria del fondo adiacente.

    d) Se ne deve concludere che la ricorrente è legittimata ad insorgere
contro la licenza edilizia confermata dal Tribunale amministrativo,
allegando la violazione degli art. 49, 52 e 17 n. 2 NAPR, e che il ricorso
è dunque ricevibile sotto il profilo dell'art. 88 OG.