Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 111 II 501



111 II 501

93. Estratto della sentenza 5 agosto 1985 della II Corte civile nella
causa Compagnia di assicurazioni sulla vita X contro Y (ricorso per
riforma) Regeste

    Art. 46 VVG und Art. 131 OR; Verjährung der Rente aus
Versicherungsvertrag.

    Bei jedem Unfallereignis verjährt die wegen Erwerbsunfähigkeit
geschuldete Rente aus Versicherungsvertrag in zwei Jahren seit dem
Unglücksfall; das Recht, die einzelnen Leistungen zu erhalten, verjährt
dagegen in der ordentlichen Frist von 10 Jahren (Art. 127 OR).

Auszug aus den Erwägungen:

                       Dai considerandi:

Erwägung 2

    2.- La compagnia sostiene, nel ricorso per riforma, che il credito
fondato sull'assicurazione-vita (polizza n. 719'426) sarebbe prescritto, il
termine biennale dell'art. 46 LCA cominciando a decorrere con la scadenza
della prima prestazione arretrata. Giusta l'art. 131 CO, infatti, non solo
la prima annualità, ma l'intero diritto alla rendita si prescriverebbe
entro due anni dall'evento assicurato (invalidità). Nel caso particolare
l'azione, che è l'unico atto interruttivo conforme all'art. 135 CO, è
stata promossa il 27 ottobre 1980, oltre due anni dopo la scadenza della
rendita iniziale. La pretesa ancorata alla polizza di assicurazione-vita
sarebbe dunque estinta nella sua totalità.

    La corte d'appello ha osservato che la norma dell'art. 131 CO si
riferisce, di massima, ai crediti che si prescrivono in dieci anni
(eventualmente in cinque: art. 128 CO) e non a quelli di prescrizione
biennale come le pretese derivanti da contratti assicurativi. Essa
ha riconosciuto che, secondo KELLER (Kommentar zum Schweizerischen
Bundesgesetz über den Versicherungsvertrag, II edizione, pag. 667 e 674),
le modalità dell'art. 131 CO si applicano anche alle prestazioni periodiche
fondate su polizze di assicurazione, nonostante il termine biennale
dell'art. 46 LCA; ha affermato, tuttavia, di non condividere tale parere
poiché in concreto l'attore non può ricevere un intero credito accanto
alle singole annualità. Del resto, nemmeno il versamento delle rendite
è fissato una volta per tutte, ma dipende dall'incapacità di guadagno,
che può subire variazioni. Si applicasse l'art. 131 CO, il beneficiario
soggetto a una ricaduta potrebbe perdere il diritto alle prestazioni per
la sola circostanza di non aver riscosso alcunché nel periodo in cui
lo stato di invalidità era temporaneamente scomparso. Ciò non sarebbe
compatibile con lo spirito e il contenuto dell'assicurazione-vita. Ne
segue che l'attore può esigere le rendite a partire dal biennio precedente
l'inoltro dell'azione (27 ottobre 1980); è prescritto, per contro, il
credito sorto prima dell'ottobre 1978, quantunque l'evento assicurato
sia sopraggiunto nel marzo di quell'anno.

    L'opinione dei giudici cantonali merita conferma. È vero che l'autore
citato prospetta l'applicazione dell'art. 131 CO alle rendite sgorganti
da polizze assicurative. Questa tesi, confortata dall'argomento che
in assenza di disposti precisi nella legge specifica (RS 221.229.1)
vale il codice delle obbligazioni (art. 100 cpv. 1 LCA), non ha rilievo
però nel caso in esame. L'art. 131 CO vuole evitare che un rapporto
giuridico concernente prestazioni periodiche suscettive di prescriversi
in cinque anni (art. 128 CO) continui a esistere benché sia oggetto
di inadempimento pluriennale; anche in simile evenienza, nondimeno,
il rapporto giuridico di base si prescrive nel lasso ordinario di
dieci anni (art. 127 CO per analogia; BECKER in: Berner Kommentar,
II edizione, nota 3 ad art. 131 CO; VON TUHR/ESCHER, Allgemeiner
Teil des schweizerischen Obligationenrechts, vol. II, pag. 234 seg.;
GUHL/MERZ/KUMMER, Das schweizerische Obligationenrecht, VII edizione,
pag. 283 seg.; KELLER/SCHÖBI, Das schweizerische Schuldrecht, vol. IV,
pag. 138 seg. e 162; THALMANN, Die Verjährung im Privatversicherungsrecht,
tesi, Zurigo 1939, pag. 123 seg.; PÉTERMANN, La prescription des actions,
in: Revue Suisse d'Assurances 1959/60, pag. 309 seg.; v. altresì STOFER,
Leibrentenversprechen und Verpfründungsvertrag in: Schweizerisches
Privatrecht, vol. VII/2, pag. 746 seg.; con appunti critici: VON BÜREN,
Schweizerisches Obligationenrecht, Allgemeiner Teil, pag. 429 seg.;
SPIRO, Die Begrenzung privater Rechte durch Verjährungs-, Verwirkungs-
und Fatalfristen, vol. I, pag. 118 segg.). L'assimilazione della polizza
in rassegna a un contratto di rendite periodiche secondo l'art. 131 CO non
gioverebbe quindi alla convenuta. Si aggiunga, comunque sia, che nella
fattispecie l'erogazione della rendita dipende dallo stato invalidante
dell'attore, che può subire modifiche: l'obbligo di versamento cessa, tra
l'altro, se il grado di incapacità lavorativa scende al di sotto del 25%
(art. 8 lett. b delle condizioni relative alla polizza n. 719'426 per
l'assicurazione complementare in caso d'incapacità di guadagno); come
osserva la corte cantonale, sarebbe contrario allo spirito e allo scopo
del contratto privare un assicurato del diritto alle prestazioni per il
solo fatto ch'egli non ha chiesto nulla, in passato, durante un periodo di
invalidità. Il richiamo allo scopo dell'art. 131 CO non appare decisivo,
il contratto di assicurazione estinguendosi ineluttabilmente alla data
stabilita. Per di più, un termine biennale di prescrizione assoluta nel
senso auspicato dalla ricorrente implicherebbe - nell'ipotesi concreta
dell'assicurazione per incapacità di guadagno entro i limiti di tempo
previsti e alle condizioni fissate nella polizza - un trattamento di favore
ingiustificato anche sotto il profilo dell'art. 46 LCA, che permette
già all'assicuratore di essere informato rapidamente circa le pretese
fatte valere nei suoi confronti (cfr. KOENIG, Der Versicherungsvertrag,
in: Schweizerisches Privatrecht, vol. VII/2, pag. 536; KELLER, op.cit.,
pag. 663 seg.; THALMANN, op.cit., pag. 24 segg.).