Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 109 IV 12



109 IV 12

5. Estratto della sentenza della Corte di cassazione del 9 febbraio 1983
nella causa C. c. Consiglio di vigilanza del Cantone Ticino (ricorso di
diritto amministrativo) Regeste

    Art. 100ter Ziff. 1 Abs. 1 StGB: Bedingte Entlassung aus der
Arbeitserziehungsanstalt.

    Vor ihrem Entscheid über die bedingte Entlassung aus der
Arbeitserziehungsanstalt muss die zuständige Behörde den Betroffenen
persönlich anhören.

Auszug aus den Erwägungen:

                 Dai considerandi di diritto:

Erwägung 2

    2.- Nel ricorso s'invoca in primo luogo la violazione del diritto di
essere sentito. Si fa valere, in particolare, che il Consiglio di vigilanza
ha deciso senza aver dato al ricorrente la possibilità di esprimersi sui
motivi addotti contro la sua liberazione condizionale.

    a) L'art. 100ter CP che, con riferimento al collocamento in una
casa d'educazione al lavoro, regola la liberazione condizionale e la
fine della misura, nulla dice circa il diritto dell'interessato d'essere
sentito prima che sia emanata una decisione nei suoi confronti.

    In altre disposizioni del Codice penale, il diritto dell'interessato
d'essere sentito è invece espressamente previsto:

    aa) Ai sensi dell'art. 38 n. 1 cpv. 3 CP, relativo alla liberazione
condizionale di un condannato alla reclusione o alla detenzione,
l'autorità competente esamina d'ufficio se il condannato possa essere
liberato condizionalmente. Essa chiede un rapporto alla direzione dello
stabilimento e ascolta il condannato se questi non ha presentato alcuna
richiesta o se, in base a tale richiesta, le condizioni per una liberazione
condizionale non sono ancora di per sé soddisfatte. Mentre dall'art. 4
Cost. non può essere dedotto un diritto d'essere sentito personalmente,
l'art. 38 n. 1 cpv. 3 CP garantisce all'interessato la possibilità di
esprimersi oralmente (DTF 99 Ib 348 segg.).

    bb) Per quanto concerne la procedura di liberazione condizionale o
a titolo di prova dalle misure di cui agli art. 42-44 CP, l'art. 45 n. 1
cpv. 3 prescrive che, prima della decisione, l'autorità competente deve in
ogni caso ascoltare il liberando o il suo rappresentante. In DTF 101 Ib 31
la Corte di cassazione del Tribunale federale ha stabilito che l'obbligo di
ascoltare il liberando o il suo rappresentante non può essere interpretato
in modo più restrittivo dell'obbligo di ascoltare il condannato previsto
dall'art. 38 CP: essa ha rilevato che non è consentito in alcun caso di
decidere su di una liberazione condizionale possibile sotto il profilo
obiettivo senza ascoltare previamente l'interessato (nello stesso senso
DTF 102 Ib 251 consid. 3, che ha ribadito l'obbligo di sentire - ma allora
non necessariamente in forma orale - l'interessato in caso di revoca
della sospensione condizionale della pena ai sensi dell'art. 41 n. 3 CP,
o di ricollocamento nello stabilimento ai sensi dell'art. 45 n. 3 CP).

    b) Dall'assenza nell'art. 100ter CP di una norma che prescriva
l'audizione del liberando non può essere tratto l'argomento "a contrario",
secondo cui per decidere sulla liberazione condizionale di chi è stato
collocato in una casa d'educazione al lavoro non occorre che il liberando
sia ascoltato previamente. Manca infatti qualsiasi giustificazione per
disciplinare, sotto il profilo procedurale, la liberazione condizionale
dall'educazione al lavoro in modo diverso dalla liberazione condizionale
da una pena di reclusione o di detenzione (art. 38 n. 1 cpv. 3) o da una
misura ai sensi degli art. 42-44 CP (art. 45 n. 1 cpv. 3 CP). L'importanza
degli aspetti relativi alla prevenzione speciale non è nella liberazione
dall'educazione al lavoro minore di quella riscontrabile nella liberazione
da altra pena o misura. L'educazione al lavoro può essere ordinata anche
in casi in cui la durata della pena detentiva adeguata alla colpa sarebbe
inferiore alla durata minima (di un anno) dell'educazione al lavoro. Può
avvenire che, per esigenze della prevenzione speciale, il condannato sia
privato, ai sensi degli art. 100bis/100ter CP, della propria libertà per
un periodo eventualmente molto più lungo di quello di una pena detentiva
adeguata, altrimenti irrogata. È pertanto necessario che la continuazione
dell'educazione al lavoro oltre la durata minima, giustificabile unicamente
con ragioni relative alla risocializzazione, sia ordinata solo dopo che
siano stati esaminati attentamente tutti gli aspetti e l'intera situazione
personale dell'interessato, e ciò non ad opera di un'autorità che non
abbia mai visto l'interessato e che si fondi esclusivamente su di un
rapporto scritto della direzione dello stabilimento.

    Poiché i motivi che hanno indotto il legislatore a prescrivere
nell'art. 38 n. 1 e nell'art. 45 n. 1 cpv. 3 CP l'obbligo di ascoltare
previamente il liberando sussistono in misura almeno uguale nel caso della
liberazione condizionale dall'educazione al lavoro, s'impone d'applicare
analogicamente in questo caso l'obbligo stabilito dall'art. 45 n. 1
cpv. 3 CP.

    c) L'obbligo d'ascoltare il liberando non può essere soddisfatto
dall'autorità competente incaricando la direzione dello stabilimento di
prendere atto di quanto da lui espresso e di tenerne conto nel proprio
rapporto. Con la sua audizione, l'interessato deve avere la possibilità di
discutere personalmente con l'autorità competente - se del caso, almeno
con una sua delegazione - sulla propria situazione. Ove il liberando sia
collocato in una regione della Svizzera diversa da quella in cui si trova
il cantone dell'autorità competente, l'audizione personale può comportare
trasferte e spese considerevoli; tuttavia tale audizione è di particolare
importanza precisamente in questa ipotesi.

Erwägung 3

    3.- Poiché la legge impone un'audizione personale e poiché spetta
all'autorità cantonale competente a decidere sulla liberazione condizionale
un amplio potere d'apprezzamento, il vizio procedurale a ragione addotto
dal ricorrente non è stato sanato con l'occasione che quest'ultimo ha avuto
di esprimersi nella procedura avanti il Tribunale federale. Il ricorrente
ha diritto di essere sentito personalmente dall'autorità cantonale dotata
di piena cognizione, prima che essa statuisca sull'istanza di liberazione
condizionale.