Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 108 IV 158



108 IV 158

39. Sentenza della Corte di cassazione del 14 dicembre 1982 nella causa
X. c. Procura pubblica della giurisdizione sottocenerina (ricorso per
cassazione) Regeste

    Art. 61, 41 Ziff. 1 StGB: Urteilsveröffentlichung, bedingter
Strafvollzug.

    Ordnet der Richter die Urteilsveröffentlichung im Interesse und zum
Schutze der Öffentlichkeit gegen einen freiberuflich tätigen Verurteilten
(vorliegend gegen einen Rechtsanwalt) wegen bei der Berufsausübung
begangener Delikte an, so kommt ihr überwiegend Massnahmen- und nicht
Strafcharakter zu; der bedingte Strafvollzug ist diesfalls ausgeschlossen.

Sachverhalt

    A.- Con sentenza del 30 aprile 1981 il Presidente delle Assise
correzionali di Mendrisio-Sud riconosceva l'avv. X. colpevole di
appropriazione indebita (ai sensi dell'art. 140 n. 1 CP) e d'istigazione
alla violazione del segreto d'ufficio (ai sensi dell'art. 320 in relazione
con l'art. 24 CP), lo condannava alla pena di un anno e sei mesi di
detenzione, condizionalmente sospesa con un periodo di prova di due anni,
all'esclusione dall'eleggibilità a membro di un'autorità o a funzionario
per un periodo di quattro anni (art. 51 CP), e ordinava la pubblicazione
del dispositivo della sentenza sul Foglio ufficiale cantonale e sui
quotidiani ticinesi (art. 61 CP). La Corte di cassazione e di revisione
penale del Cantone Ticino (CCRP) respingeva, in quanto ricevibile, il
gravame presentatole da X.

    Con sentenza del 13 novembre 1981 la Corte di cassazione del Tribunale
federale accoglieva il ricorso per cassazione propostole da X., dato che
la questione della sospensione condizionale dell'ineleggibilità a membro
di un'autorità e della pubblicazione del dispositivo della sentenza non
era stata esaminata dal giudice di merito né dalla CCRP; nelle decisioni
cantonali non era, in particolare, specificato perché l'esecuzione di
queste due sanzioni accessorie non era stata sospesa nella stessa guisa di
quella della pena detentiva. Il rinvio della causa all'autorità cantonale
avveniva ai sensi dell'art. 277 PP.

    Il 14 gennaio 1982 la CCRP rinviava la causa al Presidente delle assise
correzionali di Mendrisio-Sud, il quale, con decisione del 16 marzo 1982,
accordava a X. la sospensione condizionale, con un periodo di prova di due
anni, dell'esclusione dall'eleggibilità a membro di un'autorità, negandogli
invece tale beneficio per la pubblicazione del dispositivo della sentenza,
stante il prevalente carattere di misura della stessa. Adita da X., la
CCRP ne respingeva il ricorso con sentenza dell'11 ottobre 1983. X. ha
impugnato tale decisione con ricorso per cassazione avanti il Tribunale
federale. Questo ha respinto il gravame.

Auszug aus den Erwägungen:

                   Considerando in diritto:

Erwägung 1

    1.- Ai sensi dell'art 41 n. 1 CP, può essere sospesa l'esecuzione
di una pena (sia principale che accessoria), non invece quella di una
misura. Il ricorrente lo riconosce, ma fa valere che nella fattispecie
la pubblicazione del dispositivo della sentenza non è fondata su di un
interesse pubblico prevalente rispetto a quello privato contrario del
condannato; trattasi qui, a suo avviso, di una pena accessoria, la cui
esecuzione va sospesa per le stesse ragioni che hanno indotto a sospendere
l'esecuzione della pena detentiva e dell'esclusione dall'eleggibilità a
membro di un'autorità o a funzionario.

    a) La Corte di cassazione del Tribunale federale ha già stabilito con
la propria decisione del 13 novembre 1981 che nel caso del ricorrente la
pubblicazione del dispositivo della sentenza di condanna era consentita
allo scopo di mettere in guardia la collettività. Le censure sollevate
contro l'ammissibilità e l'adeguatezza di tale sanzione sono pertanto
inammissibili nella presente sede.

    b) Da decidere rimane solamente se la pubblicazione in parola,
ordinata senza violazione del diritto federale, vada qualificata come
misura o come pena.

    SCHULTZ (Einführung in den Allgemeinen Teil des Strafrechts, vol. II,
3a ediz., pag. 183) ritiene che, alla stregua della suddivisione delle
sanzioni contenuta nel Codice penale, nella pubblicazione della sentenza
debba essere ravvisata una misura che, come tale, non può essere oggetto
di grazia né essere sospesa condizionalmente. Ma anche se non si vuole
attribuire importanza determinante al fatto che, nel sistema seguito dal
Codice penale, l'art. 61 ha la sua sede fra le "Altre misure" (art. 57-62)
(cfr. DUBS, in Schweizerische Zeitschrift für Strafrecht, 1971 pag. 388
segg.), la natura di misura risulta chiaramente laddove la pubblicazione
sia ordinata per mettere in guardia la collettività. In quanto la
pubblicazione sia effettivamente giustificata dall'interesse pubblico,
il suo carattere di misura (ossia di sanzione disposta a scopo preventivo,
e non repressivo) è innegabile. Un'interpretazione corretta dell'art. 61
cpv. 1 CP esclude infatti che tale norma possa essere applicata solamente
per soddisfare un'eventuale necessità d'irrogare una pena accessoria.
Può rimanere indeciso se una pubblicazione della sentenza stabilita
imperativamente da norme di legge possa avere un carattere prevalente
di pena, come è stato sostenuto nella Schweizerische Zeitschrift für
Strafrecht 1971 pag. 401, con riferimento all'allora vigente art. 102
n. 2 della legge federale sulla circolazione stradale. Avendo la Corte
di cassazione del Tribunale federale riconosciuto il 13 novembre 1981
che la pubblicazione del dispositivo della sentenza di condanna poteva
essere giustificata nel caso concreto con l'esigenza di tutelare e di
mettere in guardia la collettività contro un avvocato che aveva commesso
delitti nell'esercizio della sua professione, deve concludersi che tale
pubblicazione ha nella fattispecie, quanto meno prevalentemente, carattere
di misura. Ne discende che il diniego, per ragioni obiettive, della
sospensione condizionale dell'esecuzione è conforme al diritto federale.