Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 108 II 405



108 II 405

78. Sentenza del 2 dicembre 1982 della II Corte civile nella causa AX
contro BX, CX e II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone
Ticino (ricorso di diritto pubblico) Regeste

    Das Versprechen, einen Erbvertrag abzuschliessen, ist nichtig,
gleichgültig ob es in einer Vereinbarung über die Nebenfolgen der Scheidung
oder in einem Schiedsgerichtsurteil enthalten ist.

    1. Schiedsgerichtsurteile können weder unmittelbar noch im Anschluss
an einen kantonalen Rechtsmittelentscheid mit staatsrechtlicher Beschwerde
angefochten werden (Bestätigung der Rechtsprechung; E. 1).

    2. Das Versprechen, einen Erbvertrag abzuschliessen, ist unvereinbar
mit dem Schutz der Persönlichkeit, wie ihn Art. 27 ZGB garantiert
(E. 2); die Nichtigkeit einer solchen Verpflichtung ist von Amtes wegen
festzustellen (E. 3).

Sachverhalt

    A.- Il matrimonio fra il dott. AX e BX fu sciolto per divorzio l'8
ottobre 1969 dal Pretore, che omologò la convenzione sulle conseguenze
accessorie stipulata dalle parti il 7 ottobre 1969. L'unica figlia, CX,
fu attribuita all'autorità parentale della madre. Il dott. AX passò a
nuove nozze il 15 maggio 1971; dal matrimonio nacque una figlia, DX. Il
2 giugno 1978 BX e CX, da una parte, con AX, dall'altra, sottoscrissero
un compromesso arbitrale e deferirono al dott. Z, giudice d'appello,
le contestazioni sorte sulla convenzione 7 ottobre 1969. Nella stessa,
AX si era obbligato a concludere, fra l'altro, un contratto successorio
con la figlia CX e a lasciare a quest'ultima alcuni beni mobili e
immobili. L'arbitro unico accertò il diritto della figlia CX di ricevere,
alla morte del padre, i beni pattuiti alla stregua di una legataria,
riconoscendole in particolare il diritto al risarcimento del valore non
percepito ove gli oggetti del legato non fossero stati devoluti liberi
da gravami.

    Il dott. AX insorse alla II Camera civile del Tribunale di appello
del Cantone Ticino, cui domandò di annullare il lodo. La corte condivise
il giudizio dell'arbitro e respinse il ricorso per nullità il 13 maggio
1982. Introdotto un ricorso di diritto pubblico al Tribunale federale,
il dott. AX propone l'annullamento del lodo arbitrale e della sentenza
di secondo grado. BX e CX auspicano la reiezione del ricorso.

Auszug aus den Erwägungen:

                   Considerando in diritto:

Erwägung 1

    1.- La possibilità di impugnare la decisione della giurisdizione
superiore con quella dell'istanza inferiore presuppone, anzitutto,
che quest'ultima decisione emani da un'autorità cantonale. La II Camera
civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino si è pronunciata come
giurisdizione di ricorso per nullità giusta gli art. 3 lett. f e 36 del
concordato intercantonale sull'arbitrato (SR 279), vigente nel Cantone
Ticino a norma dell'art. 455 CPC. Il lodo dell'arbitro non costituisce
invece una decisione cantonale a norma dell'art. 84 cpv. 1 OG e non può
dunque formare oggetto di un ricorso di diritto pubblico, né direttamente,
né attraverso il giudizio di nullità (DTF 107 Ib 64 consid. 1, 105 Ib
432 consid. 1, 103 Ia 357 consid. 1b con rinvii). Nella misura in cui il
ricorrente postula l'annullamento del lodo arbitrale, e non soltanto della
sentenza cantonale, il rimedio in esame riesce d'acchito inammissibile.

Erwägung 2

    2.- La controversia verte, in questa sede, sull'impegno assunto dal
dott. AX, nella convenzione 7 ottobre 1969, di concludere un contratto
successorio con la figlia CX. Gli altri punti del lodo non sono in
contestazione.

    a) L'arbitro unico ha giudicato processualmente tardiva e infondata
nel merito l'eccezione di nullità sollevata dall'interessato riguardo
all'obbligo di stipulare un contratto successorio, rilevando che il
requisito formale prescritto dagli art. 512 cpv. 1 e 499 CC non trova
applicazione ove il negozio giuridico sia contenuto in una convenzione
sulle conseguenze accessorie, divenuta parte integrante della sentenza
di divorzio. L'arbitro ha riconosciuto perciò alla figlia CX il diritto
di esigere l'adempimento dell'obbligo. L'eventuale lesione della
quota legittima spettante alla seconda moglie e alla figlia nata dal
secondo matrimonio si sarebbe potuta decidere solo all'apertura della
successione. Richiamandosi inoltre alla sentenza pubblicata in DTF 97 II
48, secondo cui un contratto preliminare consente di chiedere in giudizio
la conclusione del contratto principale, l'arbitro ha accertato la medesima
facoltà a beneficio di CX, surrogando in proposito la dichiarazione di
volontà del padre. Il Tribunale di appello non ha ritenuto arbitraria la
conclusione che, nella specie, il lodo sostituisse la dichiarazione di
volontà che il promettente si è rifiutato di dare.

    La sentenza della I Corte civile cui si riferiscono l'arbitro e i
giudici (DTF 97 II 48) concerneva una promessa di vendita immobiliare. Il
Tribunale federale ha precisato allora che il contratto preliminare
(art. 22 CO) permette di interporre non soltanto l'azione di risarcimento,
ma anche l'azione di condanna alla stipulazione del contratto principale;
il giudizio equivale in tal caso alla dichiarazione di volontà rifiutata
dal promettente. L'applicazione del medesimo principio a una disposizione
per causa di morte si rivela invece apertamente insostenibile.

    L'art. 509 cpv. 1 CC stabilisce che un testamento può essere revocato
o modificato in ogni tempo in una delle forme prescritte per la sua
confezione. La norma, di carattere imperativo, tutela la facoltà di
disporre del testatore: un ipotetico obbligo di non revocare sarebbe nullo
sin dall'inizio (TUOR, Berner Kommentar, 2a edizione, nota 3 ad art. 509
CC; ESCHER, Zürcher Kommentar, 3a edizione, nota 1 ad art. 509 CC; PIOTET,
Droit successoral, in: Traité de droit privé suisse, vol. IV, pag. 224 nota
1), così come sarebbe nullo un eventuale impegno di far testamento o di
costituire una disposizione per causa di morte secondo una determinata
forma. Il contratto successorio non soggiace per contro alla libera
revoca del disponente e non può essere sciolto che a precise condizioni
(art. 513 a 515 CC): in quest'ambito esso vincola la facoltà di disporre
di una persona (art. 494 cpv. 1 CC). Talune legislazioni straniere vietano,
di conseguenza, la conclusione di patti successori (si veda l'art. 458 del
Codice civile italiano), oppure ne limitano l'ammissibilità ai coniugi
o alle convenzioni matrimoniali (§ 602, 1049 e 1050 ABGB, art. 1082 e
1093 del Codice civile francese). La circostanza che il disponente possa
obbligarsi direttamente a lasciare la sua successione o un legato alla
controparte o a un terzo non significa tuttavia ch'egli possa negoziare
anche la propria capacità di disporre e impegnarsi in modo indiretto a
sottoscrivere, in futuro, un contratto successorio. La sola promessa di
concludere un simile contratto lede la capacità di disporre, che è parte
della capacità civile (EGGER, Zürcher Kommentar, 2a edizione, note 12 e 13
ad art. 27 CC). Una pattuizione del genere, contravvenendo alla protezione
della personalità, è giuridicamente irrilevante (TUOR, op.cit., nota 12
dell'introduzione all'art. 494 CC; BECKER, Berner Kommentar, 2a edizione,
nota 3 ad art. 22 CO; VON TUHR/PETER, Allgemeiner Teil des schweizerischen
OR, vol. I, pag. 258 nota 55b). La dichiarazione d'ultima volontà, sia
essa contenuta in un testamento o in un contratto successorio, è inoltre
un diritto altamente personale che esclude ogni forma di rappresentanza
(PIOTET, op.cit., pag. 76 e 250; GROSSEN, Das recht der Einzelpersonen,
in: Schweizerisches Privatrecht, vol. II, pag. 313). Non può quindi
essere espressa da terzi e nemmeno dal giudice, il quale - diversamente
dai contratti fra vivi - non può sostituirsi al disponente e decidere,
in particolare, che cosa spetti al legatario in base a un contratto mai
sorto. Nella Repubblica federale tedesca, che conosce l'istituto del
contratto successorio, la capacità di disporre è protetta dal § 2302 BGB,
che sancisce la nullità di contratti successori preliminari; tale norma
configura persino una prescrizione d'ordine pubblico nell'ambito del
diritto internazionale privato (LANGE/KUCHINKE, Lehrbuch des Erbrechts,
2a edizione, pag. 45; cfr. altresì PALANDT, BGB, 41a edizione, pag. 2047;
SOERGEL/SIEBERT/JÜRGEN, BGB, vol. VII, 11a edizione, pag. 1066; BGB,
Kommentar herausgegeben von den Mitgliedern des Bundesgerichtshofes,
12a edizione, nota 1 al § 2302).

    Il ricorrente osserva a giusto titolo, del resto, che sarebbe
insostenibile condannarlo a stipulare un contratto successorio con
la figlia CX proprio quando siffatta disposizione lederebbe con ogni
probabilità la quota legittima sia della seconda moglie sia della
figlia nata dal secondo matrimonio, e rinvierebbe a priori queste ultime
all'azione di riduzione. Né riesce applicabile, in concreto, l'art. 516 CC,
che attiene a casi in cui il disponente abbia già costituito un testamento
o un contratto successorio prima di passare a nuove nozze. Tale condizione
non si è manifestamente verificata.

    La nullità della promessa di stipulare un contratto successorio rende
superfluo esaminare se, come afferma la corte cantonale, simile obbligo
sfugga al requisito formale dell'art. 512 CC.

Erwägung 3

    3.- L'eccezione di nullità opposta dal convenuto è stata giudicata,
per di più, processualmente tardiva dall'arbitro. Nel ricorso per
nullità l'interessato ha ribadito l'illiceità dell'impegno assunto, ma
non si è espresso sulla tempestività dell'eccezione. Ora, la rinuncia
parziale o totale alla capacità civile è nulla nel senso dell'art. 20 CO
(art. 27 cpv. 1 CC). La nullità di un atto giuridico va rilevata d'ufficio
(OSER/SCHÖNENBERGER, Zürcher Kommentar, 2a edizione, nota 55 ad art. 20
CO; VON TUHR/PETER, op.cit., pag. 225 note 19 e 20; ENGEL, Traité
des obligations en droit suisse, pag. 205; KELLER/SCHÖBI, Allgemeine
Lehren des Vertragsrechts, vol. I, pag. 114). Identico principio vige
ove un contratto sia contrario all'art. 27 CC e l'interessato rifiuti di
adempiere l'obbligo assunto (BUCHER, Schweizerisches OR, Allgemeiner Teil,
pag. 238). Ne discende che la nullità della promessa di sottoscrivere un
contratto successorio non dipende da eccezioni di sorta e doveva in ogni
modo essere ravvisata d'ufficio.

Erwägung 4

    4.- La corte cantonale, adita come autorità di ricorso per nullità,
non ha considerato arbitrario il lodo impugnato. Omettendo in modo
insostenibile di annullare un lodo sorretto da una figura giuridica
palesemente illecita (la promessa di costituire un contratto successorio),
essa è a sua volta incorsa nell'arbitrio (art. 36 lett. f del concordato
intercantonale sull'arbitrato; DTF 105 Ib 436 consid. 4b). La nullità del
contratto successorio preliminare implica la decadenza, per la legataria,
delle altre pretese di carattere ereditario, e segnatamente della facoltà
di esigere il risarcimento del valore non percepito qualora gli oggetti
del legato non fossero devoluti liberi da gravami.

Entscheid:

      Per questi motivi il Tribunale federale pronuncia:

    Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è accolto e la sentenza
emanata il 13 maggio 1982 dalla II Camera civile del Tribunale di appello
del Cantone Ticino è annullata.