Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 108 IB 475



108 Ib 475

80. Estratto della sentenza 11 giugno 1982 della II Corte di diritto
pubblico nella causa X. S.A. c. Amministrazione federale delle
contribuzioni (ricorso di diritto amministrativo) Regeste

    Bundesgesetz über die Verrechnungssteuer (VStG).

    1. Der Steuerpflichtige hat gemäss Art. 14 VStG die
öffentlichrechtliche Pflicht zur Überwälzung der Verrechnungssteuer auf
den Empfänger der steuerbaren Leistung (E. 3a).

    2. Die Verrechnungssteuer kann dem Empfänger der steuerbaren Leistung
auch später, nach der Bezahlung oder Gutschrift der Leistung selbst,
auferlegt werden (E. 3b).

    3. Wenn die Überwälzung der Steuer bestritten wird, hat die
Eidg. Steuerverwaltung die zur Durchsetzung der Überwälzungspflicht
notwendigen Verfügungen zu treffen und damit die Erhebung der Steuer
zu sichern (Art. 41 lit. a VStG); dabei sind die privatrechtlichen und
wirtschaftlichen Beziehungen zwischen dem Steuerpflichtigen und dem
Empfänger der steuerbaren Leistung unbeachtlich (E. 3c).

Sachverhalt

    A.- Nel 1977, l'Amministrazione federale delle contribuzioni
(AFC) ha potuto constatare che i dirigenti della filiale di Chiasso del
Credito Svizzero avevano esortato parecchi clienti stranieri ad effettuare
investimenti fiduciari per il tramite della Texon Finanzanstalt, in modo da
eludere l'imposta preventiva e la provvigione dovuta a titolo d'interesse
negativo secondo le disposizioni allora vigenti sulla protezione della
moneta (cfr. DTF 105 Ib 348 segg.). Con decisione del 12 settembre 1977,
l'AFC ha quindi invitato la Texon a pagare l'imposta preventiva scaduta
fra il 1o gennaio 1972 e il 15 giugno 1977 e ad addossarla poi ai singoli
beneficiari delle prestazioni imponibili.

    Fra i clienti della Texon/Credito Svizzero v'era il titolare dei
conti "Z", ceduti nel novembre del 1977 alla X. S.A. Nella sua veste di
cessionaria, questa società ha comunicato all'AFC d'aver preso a suo
carico la contestazione relativa all'obbligo di pagare l'imposta già
addebitata dalla Texon/Credito Svizzero sui predetti conti, invitandola
anche ad emanare una decisione formale suscettibile di reclamo.

    Richiamandosi agli art. 4 cpv. 1 lett. d, 9, 14 e 41 lett. a LIP,
l'AFC ha notificato la propria decisione alla ricorrente il 12 maggio
1978, constatando che quest'ultima doveva alla Texon Anstalt la somma di
Fr. ... a titolo d'imposta preventiva. Questa decisione è stata confermata
su reclamo dall'AFC il 6 agosto 1980.

    Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di diritto amministrativo
tempestivamente proposto dalla X. S.A. contro la decisione su reclamo
dell'AFC.

Auszug aus den Erwägungen:

                       Dai considerandi:

Erwägung 3

    3.- La società ricorrente insorge invece contro l'addossamento
dell'imposta preventiva al titolare dei conti, in quanto beneficiario
degli interessi imponibili. L'AFC ha infatti ordinato la traslazione
in applicazione dell'art. 14 LIP, disattendendo gli accordi intervenuti
fra i dirigenti del Credito Svizzero a Chiasso e i clienti della Texon
Anstalt, a cui era stato offerto un interesse netto da imposta preventiva:
per la ricorrente, dunque, i clienti dell'Anstalt non dovrebbero neppure
sopportare questo carico fiscale.

    a) Secondo la natura stessa dell'imposta preventiva - considerata
come un'imposta alla fonte (PFUND, Die eidgenössische Verrechnungssteuer,
Introduzione, n. 12/13) - il destinatario o beneficiario della prestazione
imponibile sopporta l'onere fiscale vuoi provvisoriamente, quando può far
valere il suo diritto al rimborso nelle condizioni poste dagli art. 21
e segg. LIP, vuoi definitivamente, allorché le dette condizioni non
sono adempiute. Ciò significa in altre parole che se il debitore della
prestazione imponibile deve dichiarare e pagare l'imposta all'AFC (art. 10
cpv. 1 LIP), egli non può comunque assumersi questo carico fiscale e deve
necessariamente trasferirlo o addossarlo al beneficiario della prestazione
imponibile: il contribuente non può infatti sottrarsi a quest'obbligo di
diritto pubblico (cfr. DTF 104 Ib 284 consid. 5), poiché ogni convenzione
in contrario è - a norma di legge - nulla (art. 14 cpv. 1 in fine LIP).

    b) Giusta l'art. 14 cpv. 1 LIP, l'imposta preventiva va dedotta
all'atto del pagamento, della girata, dell'accreditamento o del
computo della prestazione imponibile, senza riguardo alla persona del
beneficiario. Malgrado le apparenze, ciò non significa tuttavia che
il contribuente possa soddisfare l'obbligo di traslazione soltanto
deducendo l'ammontare dell'imposta preventiva, ovverosia nei soli casi
ove la prestazione imponibile è effettuata in denaro e soltanto all'atto
dell'esecuzione di detta prestazione. In effetti, quando la prestazione
imponibile è corrisposta in natura (segnatamente in caso di trasmissione
d'azioni gratuite o di conferimento d'altri vantaggi valutabili in denaro
a' sensi dell'art. 20 cpv. 1 OIP), il contribuente deve ugualmente pagare
l'imposta scaduta su questa prestazione e deve poi esigerne il rimborso da
parte del beneficiario (ASA 12.350 consid. 1f; PFUND, n. 2.2 all'art. 14
cpv. 1 e riferimenti); e se l'ammontare dell'imposta preventiva non è
preventiva non è stato trasferito o addossato con l'esecuzione della
prestazione imponibile, il contribuente conserva comunque l'obbligo di
reclamarlo a posteriori al destinatario della prestazione stessa (ASA
44.323 consid. 2).

    In queste circostanze, la pretesa della ricorrente, secondo cui la
Texon e il Credito Svizzero non avevano persino il diritto di addebitare
l'imposta sui conti "Z" in epoca successiva al versamento degli interessi,
si avvera manifestamente infondata e la censura tratta da un'asserita
mancanza di base legale dev'essere respinta.

    c) Come già s'è visto, l'art. 14 LIP impone al debitore della
prestazione imponibile l'obbligo (di diritto pubblico) di trasferire
l'imposta al beneficiario, precisando altresì che ogni convenzione
contraria è nulla. Il compito di vigilare all'adempimento di quest'obbligo
incombe all'AFC che, in caso di contestazione, deve emanare - come
nella concreta fattispecie - le necessarie decisioni, onde tutelare la
riscossione dell'imposta preventiva (art. 41 lett. a LIP). In questo
contesto, l'autorità fiscale non deve però chiedersi se le parti abbiano
validamente convenuto che il debitore avrebbe effettuato la prestazione
imponibile al netto dell'imposta preventiva o se il beneficiario possa
eventualmente evitare l'addossamento opponendo in compensazione un
credito di diritto civile che potrebbe far valere nei confronti del
debitore della prestazione stessa. Questi problemi dipendono dai rapporti
civilistici ed economici delle parti, ricadono nella competenza del
giudice civile e, per principio, debbono essere distinti da quelli di
diritto fiscale relativi al trasferimento dell'imposta al destinatario
della prestazione imponibile (art. 14 LIP). Se il titolare dei conti "Z"
si ritiene ingiustamente colpito dall'addebitamento di tale contribuzione
a dipendenza dell'accordo stipulato con la banca e reputa di poter far
valere delle pretese nei confronti della Texon o del Credito Svizzero,
ovvero di rifarsi nei loro confronti, egli dovrà quindi ricorrere al
giudice civile, che si pronuncerà sulla validità civilistica di detto
accordo, tenendo conto tuttavia dell'art. 14 LIP (cfr. PFUND, n. 3.4,
3.5 all'art. 13; n. 4.6 all'art. 14 cpv. 1): questa norma di diritto
pubblico regola infatti anch'essa il rapporto giuridico esistente fra il
debitore e il creditore della prestazione imponibile e, nell'ambito d'una
vertenza civile, dev'essere applicata congiuntamente con le disposizioni
del diritto privato (cfr. BLUMENSTEIN, System des Steuerrechts, III ediz.,
pag. 70 segg.).

    Ne consegue che tanto l'autorità fiscale, quanto il Tribunale
federale nell'ambito di un ricorso di diritto amministrativo non possono
pronunciarsi su questi problemi di diritto civile ed in particolare
su quello della compensazione (cfr. DTF 77 I 18/19 consid. 2, 73 I 397
consid. 2; ASA 23.481 consid. 6), che la ricorrente non può chiedere a
codesta autorità di sospendere la sua decisione relativa all'obbligo di
trasferimento dell'imposta al beneficiario sino all'eventuale emanazione
del giudizio civile e che la conclusione formulata in tal senso dalla
X. S.A. si avvera dunque manifestamente infondata.