Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 101 IV 213



101 IV 213

46. Sentenza 30 giugno 1975 della Corte di cassazione penale nella causa X.
contro Procuratore pubblico della giurisdizione sottocenerina Regeste

    Art. 335 und 400 StGB. Kantonale Strafbestimmungen im Mietwesen.

    Art. 335 und 400 StGB sind nicht verletzt, wenn ein Kanton, um die
Anwendung seiner ergänzenden Bestimmungen über Sicherheitsleistung in
Mietverhältnissen durchzusetzen, ihre Übertretung strafrechtlich ahndet
(Busse).

Sachverhalt

    A.- Nella sua qualità di amministratore di due società proprietarie
di immobili locativi, X. chiedeva nel 1972 e nel 1973 a diversi inquilini
un importo complessivo di Fr. 29'600.-- a titolo di garanzia. Pur avendo
ricevuto tale somma prima del 31 dicembre 1973, egli la depositava solo il
21 maggio 1974 su un conto bancario speciale, intestato alla proprietaria
e al rispettivo inquilino.

    Avendo ravvisato nel deposito tardivo una trasgressione della legge
cantonale riguardante il deposito di garanzie in materia di contratti di
locazione, del 27 giugno 1973, il Pretore di Lugano-Distretto condannava
X. ad una multa di Fr. 900.-- ai sensi dell'art. 6 della legge menzionata.

    X. è insorto con ricorso per cassazione avverso la decisione 20
febbraio 1975 con cui la Corte di cassazione e di revisione penale del
Cantone Ticino aveva respinto il suo gravame contro la sentenza pretorile.

Auszug aus den Erwägungen:

                   Considerando in diritto:

Erwägung 1

    1.- a) - L'art. 6, relativo alla "garanzia prestata dal conduttore",
del decreto federale concernente provvedimenti contro gli abusi in
materia di locazione, del 30 giugno 1972 (RS 221.213.1, RU 1972 pag. 1703,
designato in seguito: DFPAL) stabilisce:

    "1 Se il conduttore ha dovuto prestare una garanzia pecuniaria,
   questa deve fruttare interessi almeno al saggio usuale per i depositi
   a risparmio della banca cantonale nel Cantone interessato. La garanzia
   non può superare l'equivalente di tre pigioni mensili.

    2 I Cantoni possano emanare disposti completivi del capoverso
   precedente."

    La riserva a favore del diritto cantonale non era ancora contenuta
nel disegno del Consiglio federale (FF 1972 I 1002/1003, 1011). Essa
fu discussa nel Consiglio degli Stati su proposta di Aubert e dapprima
accantonata; fu invece accettata dal Consiglio nazionale, e il Consiglio
degli Stati aderì a tale inserzione nel corso della procedura di
eliminazione delle divergenze (Boll.uff. 1972: CSt. 329 s., CN 955;
CSt. 466). L'aggiunta fu dovuta alla disciplina legale dettagliata che il
Cantone di Vaud aveva introdotto in materia di prestazione di garanzie
da parte degli inquilini e che il Tribunale federale aveva dichiarato
sostanzialmente conforme al diritto federale, nonché alla disciplina
analoga che il Cantone di Ginevra era in procinto di varare. Il Parlamento
federale intese in tal modo non porre ostacoli a questa più estesa tutela
degli inquilini, fondata sul diritto cantonale.

    b) Il 27 giugno 1973 il Cantone Ticino ha emanato la legge riguardante
il deposito di garanzia in materia di contratti di locazione (Bollettino
ufficiale delle leggi, 1973, pag. 139 segg.; Raccolta delle Leggi, X,
515a). Il suo art. 1 cpv. 1 recita:

    "Il locatore che riceve, a seguito del contratto di locazione, denaro
   contante a titolo di garanzia, deve depositarlo entro dieci giorni
   su un libretto di risparmio o di deposito intestato all'inquilino
   presso Banca avente sede o agenzia nel Cantone Ticino. Il libretto di
   risparmio o di deposito rimane depositato presso una di queste Banche."

    L'art. 3 stabilisce che il ritiro del deposito può essere effettuato
soltanto con la firma collettiva del locatore e dell'inquilino o a seguito
di decisione giudiziale, gli interessi potendo invece essere ritirati
mediante la sola firma dell'inquilino. L'art. 6 cpv. 1 prevede per le
contravvenzioni alle disposizioni della legge la multa fino a Fr. 2'000.--.

Erwägung 2

    2.- A ragione il ricorrente non contesta nel suo gravame che
il legislatore cantonale poteva, senza violare il diritto federale,
ordinare al locatore di depositare in modo fruttifero presso una banca
autorizzata, entro dieci giorni dal ricevimento, le garanzie prestate
dall'inquilino. È vero che il legislatore federale ha rinunciato ad
emanare una disciplina dettagliata sul deposito e il ritiro di queste
garanzie, quale quella già allora in vigore nel Cantone di Vaud; egli
ha infatti considerato che una siffatta disciplina a livello federale
sarebbe stata sproporzionata all'importanza del problema (FF 1972 I ad
art. 8, pag. 1002/1003). Cionondimeno, come già si è rilevato, egli ha
espressamente riservato nell'art. 6 cpv. 2 DFPAL ai Cantoni il diritto
di emanare disposizioni complementari.

    La disciplina adottata dal Cantone di Vaud, come pure quella successiva
ed analoga emanata dal Cantone Ticino, assicurano all'inquilino i frutti
della garanzia depositata e impediscono in pari tempo al locatore, pur
non restringendone gli interessi legittimi, di utilizzare abusivamente il
deposito. La normativa di cui trattasi appare quindi proporzionata allo
scopo da essa perseguito, come già è stato deciso in DTF 98 Ia 502/503.

Erwägung 3

    3.- Il ricorrente fa valere che con l'art. 31 seg. DFPAL il legislatore
federale ha disciplinato esaurientemente la tutela penale dell'inquilino
contro gli abusi a cui si riferisce tale decreto federale. Disposizioni
penali per la violazione di norme cantonali completive emanate ai sensi
dell'art. 6 cpv. 2 DFPAL sono quindi, a suo avviso, carenti di una base
legale; l'art. 335 n. 1 cpv. 1 CP non può, per la stessa ragione, entrare
in considerazione. D'altro canto - soggiunge il ricorrente - le norme
cantonali completive in questione hanno per scopo quello di garantire
in ogni caso all'inquilino il pagamento degli interessi sul denaro da
lui depositato e di impedire che quest'ultimo sia ritirato senza la sua
firma; esse sono pertanto norme di diritto civile, non destinate come
tali ad assicurare l'applicazione delle disposizioni cantonali in materia
di amministrazione ai sensi dell'art. 335 n. 1 cpv. 2 CP, sicché anche
quest'ultima ipotetica base legale appare esclusa.

    a) Gli art. 31 seg. DFPAL si riferiscono alla disciplina del diritto
federale. Da detti articoli non può essere dedotto che i Cantoni sono
solamente competenti a regolare più in dettaglio il deposito e il ritiro
delle garanzie prestate dagli inquilini. I Cantoni devono anche poter far
applicare coercitivamente la disciplina da essi posta. Nella competenza
loro attribuita di emanare disposizioni completive a favore degli inquilini
è quindi compresa anche la competenza d'emanare norme intese ad assicurare
l'attuazione di dette disposizioni. Già la legge vodese del 15 settembre
1971, evocata nella sentenza riprodotta in DTF 98 Ia 493 segg., conteneva
analoghe norme penali.

    b) Il DFPAL e le disposizioni cantonali completive sono intesi a
proteggere gli inquilini da pigioni abusive e da altre pretese abusive
dei locatori (art. 1 DFPAL). Tale disciplina era divenuta necessaria
per il fatto che un'estesa penuria di abitazioni aveva indotto numerosi
inquilini ad accettare, pur di trovare alloggio, condizioni obiettivamente
ingiustificate. La normativa sopra menzionata intende combattere questa
forma di sfruttamento usurario di una diffusa situazione sociale
d'emergenza. Tali pratiche usurarie formano oggetto in Svizzera del
diritto penale economico, e non della legislazione penale ordinaria
(HAFTER, Parte speciale, vol. 1, pag. 305; SCHWANDER, Lehrbuch, No 581,
pag. 362; cfr. anche SCHÖNKE/SCHRÖDER, § 302a, No 1, e RITTER, Lehrbuch
des österreichischen Strafrechts, Parte speciale, pag. 259; BERTHOLD
KRÄSSIG, Wucher und Ausbeutung, in "Materialien zur Strafrechtsreform",
vol. II, "Rechtsvergleichende Arbeiten", Parte speciale, pag. 400). In
quanto nelle prescrizioni del diritto cantonale sul deposito delle
garanzie si ravvisino norme di diritto pubblico (per quanto concerne
la legge vodese che ha servito come modello, cfr. DTF 98 Ia 492 segg.,
in particolare consid. 3, 4 e 7), il Cantone era autorizzato, in base
agli art. 3 e 335 n. 1 cpv. 2 CP, a prevedere disposizioni penali per il
caso di trasgressione. Perché tali disposizioni siano conformi al diritto
federale non occorre che un'autorità cantonale sia espressamente incaricata
di vigilare sull'osservanza delle norme sul deposito e il ritiro delle
garanzie. Tenuto conto della natura della materia così disciplinata è
sufficiente che l'autorità penale intervenga su denuncia degli inquilini,
di terzi o eventualmente di altre autorità.

    c) In quanto si voglia, per converso, e seguendo l'argomentazione del
ricorrente, ravvisare nell'obbligo del locatore di depositare presso una
banca le garanzie prestate dall'inquilino una norma di diritto civile,
tale qualificazione non vale ad impedire al legislatore cantonale di
considerare le trasgressioni quali contravvenzioni ai sensi dell'art. 335
n. 1 cpv. 1 CP. Non sono infrequenti i casi in cui beni giuridici
individuali sono tutelati tanto dal diritto civile che da quello penale,
e ciò perché laddove i diritti del singolo appaiono minacciati in settori
di grande importanza o in misura assai estesa, la fiducia nell'ordinamento
giuridico rischia di venire meno. È per tale motivo che, per esempio,
alla protezione della personalità garantita dagli art. 27 seg. CC e 45
segg. CO si accompagna, parallelamente, la protezione penale ai sensi
degli art. 111 segg. CP. Parimenti la protezione dei beni patrimoniali
assicurata dal diritto civile è, sino ad un certo punto, rafforzata da
quella del diritto penale.

    Ove una parte contraente si trovi, sotto il profilo economico, in
una posizione sfavorevole, la protezione garantita dal diritto civile
non è sempre sufficiente. Tale situazione può presentarsi, oltre che
nell'ambito del diritto del lavoro, anche in quello delle locazioni,
qualora vi sia penuria d'alloggi. La tutela del diritto penale può in
questi casi integrare quella offerta dal diritto civile. Ne segue che la
multa inflitta al ricorrente in base ad una legge cantonale che si fonda su
di una competenza speciale espressamente riconosciuta dal DFPAL, non viola
l'art. 335 né l'art. 400 CP, né un'altra disposizione del diritto federale.

Erwägung 4

    4.- Esula da questo giudizio, ai sensi dell'art. 269 cpv. 2 PP,
la questione se la legge cantonale di cui trattasi e, di conseguenza,
la decisione penale cantonale che su di esse si fonda, siano compatibili
con il diritto costituzionale cantonale o federale.

Entscheid:

              Il Tribunale federale pronuncia:

    Il ricorso è respinto.