Sammlung der Entscheidungen des Schweizerischen Bundesgerichts
Collection des arrêts du Tribunal fédéral suisse
Raccolta delle decisioni del Tribunale federale svizzero

BGE 101 IA 401



101 Ia 401

66. Estratto della sentenza del 4 giugno 1975 nella causa Mauro Tani
contro Ministero pubblico della Confederazione Regeste

    Auslieferung; Art. 7 Abs. 1 und Art. 8 des Europäischen
Auslieferungsübereinkommens vom 13. Dezember 1957; Bundesbeschluss über
dessen Genehmigung vom 27. September 1966, Art. 2 zu Art. 7 und 8 (des
Übereinkommens).

    Das Bundesgericht hat die Auslieferung zu verweigern, wenn sie
wegen Straftaten verlangt wird, die - mindestens teilweise - auf
dem Staatsgebiet der Schweiz begangen wurden (Erw. 3), oder wenn die
Person, deren Auslieferung begehrt wird, wegen der die Grundlage des
Auslieferungsbegehrens bildenden Delikte bereits in der Schweiz verfolgt
wird (Erw. 4), es sei denn, die Auslieferung müsse wegen weiterer
strafbarer Handlungen auf dem Gebiet des ersuchenden Staates ohnehin
bewilligt werden.

Sachverhalt

    A.- Mauro Tani, cittadino italiano, venne arrestato a Neuchâtel il 25
maggio 1974 nell'ambito di un'inchiesta penale per furti e ricettazioni
di opere d'arte; in possesso di Tani vennero trovati parecchi quadri di
pittori italiani.

    Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Livorno spiccò, in
data 11 ottobre 1974, un "ordine di cattura" contro Mauro Tani, siccome
prevenuto colpevole di ricettazione ai sensi dell'art. 648 del Codice
penale italiano (CPI) per aver acquistato da persona non conosciuta,
al fine di procacciarsi un indebito profitto, almeno quattro quadri dei
pittori Manaresi, Rondini e Benvenuti, compendio di un furto commesso a
Livorno agli inizi del mese di luglio 1971.

    Con nota 11 novembre 1974, fondandosi sulla Convenzione europea
di estradizione (la Convenzione) conclusa a Parigi il 13 dicembre
1957, l'Ambasciata d'Italia a Berna ha chiesto l'estradizione di Tani
producendo il mandato di cattura e la trascrizione dell'art. 648 CPI
sulla ricettazione.

    Mauro Tani si è opposto all'estradizione e il Dipartimento federale
di Giustizia e Polizia ha trasmesso l'incarto al Tribunale federale.

    Il Tribunale federale ha accolto l'opposizione di Tani.

Auszug aus den Erwägungen:

                    Considerato in diritto:

Erwägung 1

    1.- 2.- ...

Erwägung 3

    3.- A norma dell'art. 7 cpv. 1 della Convenzione la parte richiesta
potrà rifiutare di estradare l'individuo richiesto se l'infrazione per la
quale l'estradizione è domandata venne, in tutto o in parte, perpetrata,
secondo la sua legislazione, sul suo territorio.

    Per contro la LEstr., realizzandosi tale condizione, prevede il
rifiuto dell'estradizione (art. 12 LEstr.).

    a) È vero che, secondo la Convenzione, la parte richiesta fruisce
di una grande libertà d'apprezzamento, nel senso che, verificandosi
le condizioni dell'art. 7, non ha l'obbligo né di accordare né di
rifiutare l'estradizione. La Svizzera ha però dichiarato di rifiutare,
verificandosi le condizioni dell'art. 7, l'estradizione per infrazioni
commesse sul suo territorio, a meno che, in applicazione dell'art. 2 §
2 della Convenzione, l'estradizione debba essere comunque concessa per
altri fatti non sottoposti alla giurisdizione svizzera.

    Il Tribunale federale è pertanto tenuto a rifiutare l'estradizione
se la stessa è chiesta a dipendenza di fatti commessi, almeno in parte,
su territorio svizzero, salvo che l'estradizione debba essere comunque
accordata a dipendenza di altre infrazioni commesse sul territorio
dello Stato richiedente; solo in questo caso eccezionale il giudice
dell'estradizione dispone di un certo apprezzamento per accordarla
o rifiutarla.

    Tale soluzione è conforme alla tradizione del diritto svizzero in
materia: già secondo l'autore dell'avamprogetto della LEstr., il dovere
primordiale di punire un'infrazione compete allo Stato sul territorio del
quale l'infrazione stessa venne commessa, e lo Stato non può esentarsene
facendo capo all'estradizione (cfr. ALPHONSE RIVIER, Motifs à l'appui d'un
avant-projet de loi fédérale sur l'extradition, présentés au Département
fédéral de justice et police, du 12 octobre 1889, pag. 21; v. anche
HANS SCHULTZ, Das schweizerische Auslieferungsrecht, pag. 65; MANFRED
BURGSTALLER, Das europäische Auslieferungsübereinkommen und seine Anwendung
in Österreich, Vienna 1970, pagg. 32 e 33). Pure la giurisprudenza
costante di questo Tribunale federale nega che l'estradizione a uno
Stato estero possa essere accordata a dipendenza di infrazioni commesse
in territorio elvetico in quanto, ritenuta la competenza dei tribunali
svizzeri, non sussiste nessuna ragione perché questi ne siano spossessati
a favore di tribunali stranieri (cfr. DTF 43 I 66 segg. e sentenze citate),
precisando che la validità del principio non viene sminuita nei casi in cui
l'infrazione è commessa parzialmente sul territorio dello Stato richiedente
e parzialmente sul territorio svizzero (DTF 78 I 39 segg. consid. 4b).

    b) Secondo l'art. 7 CP un crimine o un delitto si reputa commesso
tanto nel luogo in cui l'agente lo compie, quanto in quello in cui si
verifica l'evento.

    Nel caso in esame Tani ha dichiarato di aver acquistato il quadro
firmato Maranesi nel 1971/72, unitamente ad una trentina di altri di poco
valore a un mercato di robivecchi a Milano, di averlo portato a Livorno
per trasportarlo in seguito a Neuchâtel nel proprio appartamento; per
quanto concerne gli altri quadri, Tani dichiara di averli ricevuti in
pegno a Livorno e di averli trasportati poi in Svizzera, dove vennero
sequestrati dopo il suo arresto.

    Il reato di ricettazione, secondo la costante e unanime dottrina
e giurisprudenza, viene punito in quanto ha l'effetto di far durare,
a pregiudizio della vittima del primitivo delitto, lo stato di fatto
contrario al diritto, originato da questa primitiva infrazione.

    Nel caso in esame appare che Tani, pur essendo entrato in possesso
in Italia delle tele rubate, ha dissimulato le stesse in Svizzera dove,
poco prima del suo arresto, ha nuovamente tentato di sottrarre gli oggetti
alle ricerche della polizia facendoli trasportare presso la cognata. Il
tentativo è però fallito, in quanto il sequestro delle tele è intervenuto
nel suo appartamento il giorno del suo arresto.

    Consta pertanto che Tani ha commesso in Svizzera almeno uno degli
atti costitutivi del reato di ricettazione, per cui la sua estradizione
all'Italia deve essere rifiutata in applicazione dell'art. 7 della
Convenzione, integrato dalla citata riserva formulata dal Consiglio
federale.

Erwägung 4

    4.- In data 15 marzo 1974 il Procuratore generale del Cantone di
Neuchâtel ha richiesto l'apertura di un'inchiesta penale a carico di
Mauro Tani, prevenuto di ricettazione. In data 25 maggio dello stesso
anno il giudice istruttore neocastellano ha disposto l'arresto di Mauro
Tani con l'imputazione di ricettazione di quadri rubati in Italia. Il
giudice istruttore, dopo aver interrogato Tani circa la provenienza dei
quadri, ha proseguito la sua inchiesta anche su altre piste. Ne risulta
che a carico di Tani è stato aperto un procedimento penale in Svizzera
a dipendenza dei fatti per i quali venne chiesta l'estradizione. Secondo
l'art. 8 della Convenzione, in simile evenienza l'estradizione può essere
rifiutata. Come per l'art. 7, la Svizzera ha però limitato la portata di
tale norma, nel senso che essa nega in tal caso l'estradizione, salvo che
questa debba comunque esser accordata per altro titolo. L'estradizione deve
quindi esser rifiutata anche in applicazione dell'art. 8 della Convenzione,
integrato dalla menzionata riserva.